Passione Animali
Da loro possiamo solo imparare
Sapevate che ci sono Farfalle carnivore!? Solo l’1% di tutte le specie di lepidotteri non sono classificate come fitofagi. In altre parole, seguono una dieta che non è basata su piante vive. Le farfalle carnivore seguono una dieta ben diversa rispetto a quella adottata da quelle che si nutrono solamente di piante. Non si tratta nemmeno di predatori particolarmente letali. La loro agilità e velocità limitate le rendono aggressori lenti e impacciati, che riescono ad avere successo solamente con alcune specie di piccoli insetti. Inoltre, alcune di queste farfalle finiscono per cibarsi delle uova delle formiche, mentre un altro gruppo è costituito da parassiti. Quando vivono allo stato di bruchi, il menù di questi insetti è costituito quasi esclusivamente dalle foglie, fiori, frutti, germogli e radici delle piante in cui vivono. Queste abitudini hanno fatto sì che, nel corso della storia, alcune specie siano state catalogate, in numerose coltivazioni, come flagelli. La loro dieta può comprendere anche alcuni prodotti raccolti dagli esseri umani. Farine e chicchi sono generalmente tra i più richiesti. Inoltre, si nutrono anche dei vegetali lasciati fuori del frigorifero, in particolare carote e prezzemolo. Una per esempio é : Farfalla iride (Apatura Iris) La farfalla iride è una specie molto diffusa in Inghilterra, durante l’estate. Appartiene alla divisione Ditrysia, classificazione che raggruppa farfalle sia diurne (ropaloceri) che notturne (eteroceri). (Vedi foto sopra pubblicata)
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Da loro possiamo solo imparare
Lo Scarabeo Rinoceronte (Oryctes nasicornis) è un coleottero europeo della famiglia dei Dinastidi, imparentato con il famoso scarabeo ercole (Dynastes hercules), che però è americano. Si tratta di animali molto comuni, ma che raramente vengono visti perché di abitudini piuttosto schive. Infatti gli adulti tendono a uscire dai loro rifugi dopo il tramonto, mentre le larve non escono mai allo scoperto e passano tutto il loro tempo all’interno delle cavità che scavano nel legno. Questo animale deve il suo nome comune all’inconfodibile profilo del maschio, il quale ha sul capo una grande escrescenza chitinosa che gli conferisce un profilo simile a quello di un rinoceronte. Tale struttura è usata durante i combattimenti tra maschi che hanno lo scopo di corteggiare le femmine. Gli adulti superano di poco i 4 centimetri e non si nutrono affatto. Si mantengono consumando le riserve energetiche accumulate durante il lungo stadio larvale e sopravvivono alcune settimane, giusto il tempo di trovare un partner. La ricerca è aiutata dal fatto che sono ottimi volatori, infatti sotto le elitre si nasconde un paio di grandi ali metatoraciche capaci di spingere a lungo in volo questo insetto abbastanza pesante. Gli adulti sono attivi in primavera ed estate e non è raro trovarli nei parchi urbani, anche se più spesso si rinvengono le loro carcasse. Nonostante l’osservare un esemplare vivo sia molto più interessante, il ritrovamento di una o più carcasse è comunque importante in quanto indica la presenza di una popolazione di questa specie. Mi è capitato di trovare esemplari in vita e carcasse in varie zone di Roma, anche nel quartiere dove abito in periferia. La capacità di volare anche a lungo consente agli adulti di viaggiare tra un parco e l’altro, quindi questa specie soffre meno di insularità rispetto ad altre che vivono in modo simile.
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