Passione Animali

Da loro possiamo solo imparare

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Da loro possiamo solo imparare

Nel mondo animale quando parliamo di amore e di relazioni durature molto spesso facciamo riferimento ai mammiferi, esiste però una specie, appartenente ad un'altra classe, che sa come commuovere anche i meno romantici, stiamo parlando degli Albatros. Gli albatros si incontrano una volta raggiunta la maturità sessuale, intorno ai 7 anni di età, quando la femmina corteggia il maschio con suoni e danze particolari. Una volta formata l'unione, i due si accoppiano per dare alla luce un unico uovo. Il figlio impiega circa 40 settimane prima di riuscire a spiccare il volo, un volo che durerà anni: gli albatros infatti sono in grado di volare per molto tempo (da 5 a 10 di seuigto) prima di toccare nuovamente terra. Gli studiosi hanno applicato su sedici albatros che vivono nell’Oceano Indiano dei Gps satellitari e sono riusciti a misurare la posizione di ogni uccello marino dieci volte al secondo seguendo dettagliatamente il loro percorso di volo. Gli scienziati hanno appurato che gli uccelli marini riuscirebbe a eseguire con le loro enormi ali, che raggiungono una lunghezza di 3,5 metri, una manovra molto dinamica che consiste nel guadagnare altezza allungando le ali mentre volano nel vento e poi di girare e di scendere in picchiata raggiungendo una velocità fino a oltre 100 km/h. Ripetendo continuamente questo movimento, questi uccelli possono viaggiare per migliaia di km sfruttando i venti favorevoli. Tuttavia spiegano gli autori dello studio gli albatros non sono semplicemente “soffiati” dalla brezza marina, ma riescono a raggiungere una velocità pari 3 volte a quelli dei venti. Secondo le stime dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, tutte le 22 specie di albatros, sebbene vivano sulla Terra da circa 50 milioni di anni, sono in pericolo e almeno otto rischiano l’estinzione. I pescherecci che navigano negli oceani e che usano palangari, lunghe lenze di grosso diametro, catturano e uccidono inavvertitamente gli albatros che vengono a cercare cibo. Ogni anno muoiono circa 100.000 uccelli marini, circa uno ogni cinque minuti: “Il loro numero è cominciato a diminuire drasticamente nel secolo scorso spiega Grahame Madge della Rspb, la più grande associazione ambientalista britannica. La velocità con cui essi vengono catturati nella pesca dimostra che stanno perdendo un bel po’ della loro popolazione ogni anno.

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Barbagianni (Tyto alba) Rapace notturno di medie dimensioni, con capo relativamente grande, tondeggiante e privo di “ciuffi auricolari”, disco facciale marcato e cuoriforme. In Nord Italia sono presenti due sottospecie, aventi diferente piumaggio. La sottospecie nominale ha una colorazione gialla fulva e grigio chiaro nelle parti superiori; il disco facciale e tutte le parti inferiori sono prevalentemente bianche. La sottospecie guttata presenta le parti superiori di un grigio medio e fulvo, mentre quelle inferiori sono giallo arancio. Gli habitat più favorevoli all’insediamento della specie sono zone aperte di prati, associati a canali di irrigazione e fiumi; nidifica sia in zone interne e periferiche di centri urbani, dove predilige edifici storici dominanti, sia in aree rurali all’interno di cascinali, silos, fienili, ruderi e manufatti vari. La sottospecie nominale è ampiamente diffusa in Europa nelle regioni temperate sud-occidentali e nelle Isole Britanniche, mentre mostra una distribuzione più frammentata in quelle centro-orientali. L’areale distributivo della sottospecie guttata si estende dal centro Europa verso est fino al Baltico e a sud comprende la Penisola Balcanica sino alla Grecia settentrionale. In Italia è specie sufficientemente diffusa nelle zone adatte della pianura e della collina. Le popolazioni italiane sono scarsamente conosciute, data l’elusività e la scarsa censibilità al canto.

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Lo Svasso maggiore presenta un becco lungo e appuntito e possiede un corpo slanciato. Entrambi i sessi sfoggiano sul capo una doppia cresta e ciuffi marroni e neri, che assumono una posa eretta durante il corteggiamento. Le loro parate nuziali sono uno degli spettacoli più sorprendenti a cui si può assistere in natura. In Italia è parzialmente sedentaria, nidificante, migratrice, svernante e dispersiva. In periodo riproduttivo frequenta zone umide d’acqua dolce, con fondali relativamente profondi, ricche di vegetazione palustre emergente e di fauna ittica. La sottospecie nominale è ampiamente diffusa in Europa, ad eccezione della Scandinavia settentrionale e occidentale. In Italia lo Svasso maggiore è una specie parzialmente sedentaria e nidificante in quasi tutte le regioni, anche se le concentrazioni maggiori sono rilevate in Pianura Padana e sull’Appennino centro-meridionale. Il nostro Paese rappresenta altresì un quartiere di svernamento di notevole rilevanza, con le principali concentrazioni sui maggiori laghi interni e sulle lagune costiere.

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