Passione Animali

Da loro possiamo solo imparare

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La Gazzella, chi non è rimasto sbalordito dinanzi all’incredibile velocità in corsa, anche se l’ha vista solo in televisione? Questo affascinante animale è molto agile e rapido, a tal punto da polverizzare tutti i record dell’otto volte campione olimpico, Usain Bolt. Vediamo di scoprire qualcosa di più su questi erbivori che popolano la savana e il deserto dell’Africa e dell’Asia. Tutto ciò che bisogna sapere sulla gazzella Caratteristiche fisiche: Ciò che favorisce la sua rinomata agilità, è la struttura leggera e snella di questo formidabile mammifero selvatico. La gazzella possiede gambe molto lunghe e sottili, che gli permettono di raggiungere una velocità massima, in accelerazione, di 100 chilometri all’ora. Anche sulla lunga distanza il suo record è davvero imbattibile. Parliamo di oltre 50 km/h di media, con l’eccezione della Gazzella di Thomson (di cui parleremo più avanti) che può spingersi ben oltre e toccare i 64 km/h. Habitat e comportamento Questo animale agile e rapido vive nella savana africana e nel sud-est asiatico, normalmente in pianura e spazi aperti con poca vegetazione, o di piccole dimensioni. In questo modo è in grado di sopperire al fabbisogno calorico ma senza accumulare mai troppo peso. Rispetto alle tecniche di sopravvivenza, a parte la velocità che trova solo nel ghepardo un degno rivale, le gazzelle sono molto attente alla presenza di eventuali predatori. Dormono poco, alternandosi con altri membri della mandria, in modo da non essere sorprese. Solamente in rari casi, leoni e iene riescono ad avventarsi su una gazzella ancora distesa per terra. La gazzella di Thomson presenta un modo particolare di affrontare i pericoli: fa un salto caratteristico e molto esagerato che viene chiamato “stotting“. Questo consiste nel saltare con la testa e le gambe rigide e la coda tesa, mentre rimbalza sul terreno più volte di seguito. In questo modo può avvertire le altre gazzelle del pericolo e riunirsi per fuggire lontano. Inoltre, è una dimostrazione di forza che serve per tenere lontano potenziali nemici.

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Il fagiano è un uccello stravagante, di origine asiatica. Il suo nome scientifico è Phasianus colchicus ed è caratterizzato da colori pittoreschi e una struttura assai stilizzata. Vive in grandi foreste, in diverse parti del mondo, e ha una grande preponderanza nel territorio europeo. Questo uccello “galliforme” della famiglia dei Fasianidi, ha caratteristiche molto particolari che vi aiuteremo a conoscere meglio, in questo articolo. Caratteristiche del fagiano Il maschio dei fagiani è alto circa 90 centimetri e pesa circa 1,2 kg. Il suo piumaggio è più luminoso e più sorprendente di quello della femmina. Rispetto ai colori, le tonalità predominanti sono il rosso e il giallo (con alcune sfumature), poi ancora il blu, il verde e, infine, il marrone. Il fagiano cambia le piume durante i primi due mesi di vita, di solito durante il mese di settembre. Prima di compiere un anno di età, raggiunge comunque la sua dimensione finale e il suo piumaggio definitivo. In questa fase sperimenta anche la sua maturità riproduttiva. Comportamento dei fagiani, Il fagiano è un uccello poligamo e gregario. Questo volatile, la maggior parte delle volte, cammina e corre liberamente sulla terra, sebbene abbia anche la capacità di volare per brevi distanze. La velocità in volo di questo uccello varia dai 43 ai 61 km orari. Questo valore può aumentare significativamente nel momento in cui il fagiano si sente in pericolo. Il fagiano, per natura, associa l’uomo al pericolo e spesso riesce a sfuggire ai cacciatori grazie alla sua spiccata intelligenza. Tuttavia, quando vengono allevati in cattività, non mostrano paura bensì aggressività. Persino nei confronti di chi è deputato a prendersene cura. Un corretto allevamento deve prevedere ampi spazi all’aperto per garantire la massima mobilità all’animale. La dieta, necessariamente, dovrà essere basata su mangimi elaborati a partire da cereali di prima scelta. Sono uccelli che amano camminare sul terreno e spesso si bagnano nel fango. Un’altra caratteristica è che il fagiano si arrampica sugli alberi per dormire, perché è qui che si sente maggiormente protetto. Il suo periodo di riproduzione inizia in primavera, durante i mesi di marzo e aprile. In questo periodo, i maschi iniziano a difendere il loro territorio muovendo le ali e cantando. La femmina depone circa 14 uova prima di iniziare la fase di incubazione, della durata di 23-25 ​​giorni. I pulcini di solito nascono durante il mese di maggio o in giugno.

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Altro animaletto raro il Tarsio, vediamo un po’ di curiosità: I tarsi sono degli animaletti che possono a prima vista anche suscitare simpatia. Questi primati asiatici sono lunghi circa 10-15 centimetri a seconda dell’età e del sesso, ma hanno una coda sproporzionatamente lunga, più del corpo, quasi il doppio si direbbe, visto che misura dai 20 ai 25 centimetri. Un’altra stramba caratteristica che rende questo animale molto simile ad un essere che esce da un fumetto fantasy sono le mani e le dita. La prime sono semplicemente molto lunghe ma le dita sono davvero particolari, oltre che lunghe si mostrano anche con dei polpastrelli gonfi. I tarsi le utilizzano molto per il grooming: con l’indice e il pollice sono le dita con cui si grattano e si puliscono, munite di unghie molto funzionali per tutte le operazioni di igiene del caso anche se hanno anche il pettine dentale tipico degli strepsirrini. Come il nome suggerisce, e forse qualcuno se l’è già chiesto, questi animali hanno un osso del tarso particolarmente lungo. Lo notate guardandoli anche se sarete prima colpiti dal loro sguardo, con gli occhioni spalancati anche nella notte visto che sono un animale tipicamente notturno. Tarso: alimentazione I tarsi sono animali arboricoli con una dieta che vede soprattutto la presenza di insetti. Li catturano di notte, nelle ore in cui sono svegli e attivi. A seconda delle aree geografiche di residenza, poi, la dieta si può anche arricchire con piccoli vertebrati, serpenti che catturano andando in giro. Non si creano poi certo problemi se per sfamarsi è diventa necessario saccheggiare i nidi d’uccello. La maggior parte degli esemplari di cui conosciamo la presenza oggi, si trovano nelle Isole di Sonde e nelle Filippine.

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