Passione Animali

Da loro possiamo solo imparare

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Da loro possiamo solo imparare

il Quagga è una sottospecie di zebra che ormai purtroppo non c’è più, estintasi sul finire dell’ottocento, ma ricreata attraverso una serie incroci ed esperimenti selettivi.  La caratteristica che distingueva il quagga dalle altre zebre era certamente la pelliccia macchiata di strisce nere solamente nella parte anteriore del suo corpo. Le strisce bianche si facevano man mano più scolorite fino a scomparire totalmente nella zona posteriore nella quale il quagga era dotato di pelliccia bruna.  Per il resto il quagga assomigliava in tutto e per tutto alle vicinissime e ben note parenti zebre. Un tempo viveva in Sud Africa, nelle grandi pianure dove di recente è stato varato un ambizioso progetto per la sua ricreazione grazie ad un’attenta selezione di zebre delle pianure con manto scuro. L’idea di base era quella di riportare l’esemplare nei propri luoghi d’origine secondo un procedimento noto come breeding back.  Il progetto è stato portato avanti dal Karoo National Park e con grande sorpresa l’idea ha dato i suoi buoni frutti visto che il quagga ha ripreso a calpestare le pianure del Sud Africa.  Estinto a causa della forte pressione venatoria, pare che l’ultimo esemplare allo stato brado di quagga sia stato cacciato negli anni settanta dell’800. Nel 1883 invece morì l’ultimo esemplare in cattività decretando la fine di una specie.

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Il cavallo Azteca è una razza di origine Messicana, è classificabile come cavallo da tiro leggero e da sella, è una razza giovane, il cavallo Azteca comincia a delinearsi nel 1972 grazie agli sforzi delle organizzazioni messicane, tramite l’incrocio di stalloni Andalusi con femmine Quarter Horse. La popolarità del cavallo Azteca è tuttora in crescita, la razza è stata selezionata per realizzare un cavallo che rappresenti sia le qualità dell’andaluso che del quarter horse. Il cavallo Azteca si adatta bene ad eseguire svariate discipline, particolarmente portato per gli sport di agilità e resistenza, come il dressage, la corsa ed il polo. Presenta una testa grande, ed elegante, il profilo è dritto o poco convesso, orecchi che terminano a punta ed occhio grandi ed espressivi, il collo è robusto e muscoloso leggermente incurvato. La razza Azteca si è ben imposta sulla razza "Nativo Messicano" attualmente è utilizzato per il turismo equesre ed è ben apprezzato negli sport equestri.

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I Rinoceronti sono animali massicci, di dimensioni e peso molto considerevoli; la regione facciale serve da supporto a uno o due corni, posti uno dietro all’altro. Il collo è breve, il corpo poderoso, coperto da una pelle molto spessa o corazzata, quasi interamente nuda. La coda è piccola, le zampe appaiono corte e robuste, ma non tozze. I quattro piedi sono provvisti di dita munite di zoccoli separati. La bocca è piccola, il labbro superiore allungato nella parte centrale in forma di proboscide (tranne che nel rinoceronte bianco), mentre il labbro inferiore risulta arrotondato o tronco. La pelle forma pieghe poco sporgenti o si divide in placche separate da solchi profondi, rivestiti di pelle più fine e meno rigida. E’ solcata da una sorta di rete e presenta una serie di balzi a forma di borchie che le conferiscono l’aspetto di un disegno. Solo il bordo degli orecchi e la coda, larga e piatta, sono ornati di peli. I corni, formazioni cutanee, hanno una struttura fibrosa; la base, larga e arrotondata, poggia sulla pelle spessa, senza essere impiantata nell’osso. La dentatura è sempre incompleta. I canini mancano nelle due mascelle. Tutti i rinoceronti rivelano abitudini comportamentali e alimentari simili. Abitano posti ricchi di acqua, paludi, argini dei fiumi che causano periodiche inondazioni. Le specie africane sopravvivono anche in regioni secche e erbose, senza allontanarsi dall’acqua. L’animale riesce ad aprirsi varchi  anche in cespugli inaccessibili agli altri animali, poichè la sua corazza lo protegge dalle spine. Una volta al giorno si ripuliscono e si rotolano nel limo, questo gli serve come protezione contro le punture di insetti. I rinoceronti sono attivi specialmente di notte. Il clima caldo li disturba molto, quindi trascorrono il pomeriggio dormendo sdraiati su un fianco o in piedi, in un luogo riparato e fresco. Il loro sonno è molto profondo. Al calare della notte si reca a fare il bagno di fango e poi si reca nella zona di pascolo. Mangia rami di alberi e tutti i vegetali duri, come cardi, ginestre, canne e simili. E’ un animale irrascibile e va in collera per un nulla. E’ abbastanza facile sfuggire alla furia di un rinoceronte, dato che quando punta il suo bersaglio basta lasciarlo avvicinare fino a una decina di passi da lui e poi spostarsi da un lato, e il rinoceronte continuerà a correre avanti. Oltre all’uomo non ha altri nemici. Possono essere ben addomesticati, sono piuttosto docili tanto da affezionarsi al custode. Mangia al giorno 20 kg di fieno, 3 di avena o di altri cereali e 15 kg di rape. Apprezza anche le foglie di trifoglio, il pane bianco e lo zucchero. In oriente la polvere del corno è considerata afrodisiaca, tanto da dare una caccia sfrenata per la vendita del corno.

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