Passione Animali
Da loro possiamo solo imparare
Il Panda gigante, questi simpatici animali praticamente stanno tutto il giorno a mangiare! Vediamo perché e un po’ di curiosità. Vivono nelle grandi foreste di bambù sulle radure montuose tra i 1200 e 3100 metri sopra il livello del mare. Pesano più o meno fino a 150kg e hanno una vita media dai 15 ai 20 anni in natura e in cattività fino ai 30 anni. Riescono a riprodurre un cucciolo ogni due anni, infatti sono una specie protetta, e si accoppiano in primavera con la nascita dei cuccioli in tarda estate. Il panda un tempo era diffuso tra la Cina centrale, meridionale e orientale, e nei paesi limitrofi tra Myanmar e Vietnam meridionale. Purtroppo, a causa della distruzione delle foreste, il loro habitat si è circoscritto a poche zone nella Cina centro occidentale, e oggi, grazie agli allevamenti e alle riserve, i panda giganti vivono principalmente nelle Montagne Qin della Regione Shaanxi, nelle Montagne Min nel Sichuan e nella Regione Gansu. Il panda gigante passa circa 14 ore al giorno a mangiare e il 99% dell'alimentazione è composto da bambù, principalmente germogli, foglie e gli steli più morbidi. Dato che questa pianta ha basse proprietà nutritive, un panda deve mangiarne dai 12 ai 38 kg al giorno per nutrirsi, vale a dire circa il 40% del suo peso. Per il restante 1%, si nutrono di altre piante, frutta e carne di piccoli animali e insetti.
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Da loro possiamo solo imparare
Oltre 350 elefanti sono morti nel nord del Bostwana per cause ancora misteriose e in tempi molto rapidi. Lo riporta il Guardian. Per gli scienziati si tratta di un "disastro ambientale" cominciato a inizio maggio quando fu trovato un gruppo di elefanti morti nel delta dell'Okavango. Alla fine del mese il numero era salito a 169 e a metà giugno più che raddoppiato con il 70% degli animali trovati senza vita vicino a pozze d'acqua. "Una moria del genere non si vedeva da tempo, forse non si era mai vista. A parte nei periodi di siccità, non c'è mai stato un numero di morti così elevato", ha detto il direttore della ong National Park Rescue. Il governo del Botswana deve ancora effettuare dei test sui cadaveri degli elefanti per capire le ragioni della strage e se ci siano rischi per la salute dell'uomo. Tra le cause della morte, avvelenamento o una malattia sconosciuta. Anche il coronavirus è stato menzionato, ma sembra un'ipotesi improbabile. L'antrace al quale gli scienziati avevano inizialmente pensato è stata esclusa. Secondo testimoni locali, prima di morire gli elefanti hanno cominciato a girare su stessi, segno di un problema neurologico. "Alcuni di loro si sono accasciati sul muso, il che vuol dire che sono morti molto velocemente, altri sembrano essere molti più lentamente, quindi è difficile stabilire quale sia la tossina che ha causato il decesso", ha detto McCann. L'altro mistero è che sono morti elefanti maschi, femmine e di tutte le età. E adesso c'è la preoccupazione che altri ne moriranno nelle prossime settimane, avvertono gli ambientalisti che sul posto hanno già notato alcuni esemplari dimagrire. La moria di elefanti nel delta dell'Okavango, dove ci sono 15.000 esemplari (il 10% del totale), è un disastro a più livelli per iil Botswana. Il turismo ecologico infatti rappresenta il 10-12% del Pil, secondo solo al business dei diamanti. Ed è "un disastro ambientale", spiega McCann accusando di non proteggere la sua più grande risorsa. Fonte: ANSA
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