Cosimo Damiano Delcuratolo

Cosimo Damiano Delcuratolo

CHI HA COMPIUTO IL PRIMO VIAGGIO IN AUTO DELLA STORIA? L’ onore spetta a una donna, Bertha Ringer. Suo marito era Carl Benz, inventore della prima auto, la Patent Motorwagen (1886). Il 5 agosto 1888 Bertha (a lato) prese con sé due dei suoi cinque figli a bordo del modello numero 3 della Motorwagen e andò a trovare sua madre. Si trattò di un viaggio molto avventuroso per l’epoca: 194 km, da Mannheim a Pforzheim e ritorno, senza strade asfaltate né stazioni di rifornimento. Il suo gesto ebbe però una grande eco. Durante il viaggio, Bertha si dovette improvvisare meccanico, pulendo i carburatori con gli spilloni dei capelli e chiedendo a un calzolaio di sistemare i freni. Dopo il brevetto lo sviluppo dell’auto languiva, ma l’impresa di Bertha convinse Benz e l’opinione pubblica che l’automobile aveva un futuro. Oggi quella strada è un “monumento” storico, chiamato Bertha Benz Memorial.

Cosimo Damiano Delcuratolo

COME SCEGLIAMO I PRODOTTI? LA QUANTITÀ DI INFORMAZIONI SUGLI ALIMENTI CI CONFONDE LE IDEE. E COSÌ IL NOSTRO CERVELLO SPESSO SCEGLIE LA VIA PIÙ BREVE... Spesso lo facciamo nella maniera sbagliata, ossia partendo dal presupposto che, se un prodotto è costoso, allora deve anche essere salutare. A confermarlo è uno studio della Vanderbilt University di Nashville (Usa), secondo cui all’origine del problema sarebbe la grande quantità di informazioni sugli alimenti con cui vengono bombardati i consumatori. I clienti non riescono a elaborare le molte indicazioni, o non hanno il tempo per farlo, e nella maggior parte dei casi utilizzano scorciatoie mentali per semplificare le scelte. QUESTIONE DI PREZZO. Nella ricerca, condotta da studiosi specializzati in economia comportamentale, sono stati effettuati cinque esperimenti con differenti campioni di volontari. Ai partecipanti è stata fornita una serie di informazioni su alcuni alimenti ed è stato chiesto di effettuare delle scelte, così da poter valutare la loro percezione del rapporto fra valore economico e valore salutare del prodotto. Risultato: di fronte alle etichette che riportano informazioni su marca, ingredienti, valori nutrizionali e via dicendo, spesso il cervello preferisce ignorarle e adottare la “scorciatoia del prezzo”, per cui i cibi che costano di più sarebbero quelli più sani, e viceversa.

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