Cosimo Damiano Delcuratolo
Perché ai pitagorici erano vietate le fave? Astenersi dal mangiarle faceva parte del percorso di purificazione perseguito da Pitagora (filosofo greco vissuto alla fine del VI secolo a.C.) e dai suoi discepoli. All’origine del divieto ci potrebbero essere ragioni sia pratiche sia simboliche: poteva trattarsi di una precauzione contro il favismo (grave forma di anemia causata dall’ingestione di fave), oppure semplicemente questo legume era considerato impuro. La fava ha infatti uno stelo privo di nodi, e questo la faceva ritenere in contatto con il mondo sotterraneo dell’Ade. Non a caso, le fave erano utilizzate nei rituali del culto dei morti. Ai pitagorici era persino proibito toccarle, e sembra che lo stesso Pitagora, inseguito dai sicari del tiranno Cilone, abbia preferito farsi uccidere piuttosto che attraversare un campo di fave.
Cosimo Damiano Delcuratolo
La Marsigliese, nacque come un canto che raccontava scene di guerra. Per le strade di Parigi, durante la Rivoluzione francese, era cantata a gran voce dai patrioti volontari, provenienti da Marsiglia, e da lì prese il suo nome. Una nota curiosa:. molti inni nazionali invitano a combattere fino a morire per la propria patria, La Marsigliese invece invita a combattere, e a vincere, e questa ispirazione positiva, forse è dovuta all'influenza del periodo rivoluzionario durante il quale fu composta.
Cosimo Damiano Delcuratolo