È notte e, come spesso accade, non riesco a prendere sonno. Sono distesa sul letto con un braccio sotto la testa e una gamba sopra all’altra piegata. Osservo un punto senza soffermarmici realmente. La mia attenzione è rivolta altrove, a riflessione stanche e noiose. Mentre sono rapita da quest’inerzia, mi sento come osservata, ma è impossibile. Sono sola in camera e dalla mia finestra non si vedono altre abitazioni. Da lì scorgo solo una distesa d’acqua. Dettomi ciò cerco di riprendere la lunga serata insonne. Trascorsa mezz’oretta circa la sensazione di non essere sola e di venire osservata fa nuovamente capolino. Mi sollevo e scruto l’ambiente circostante. Mi soffermo per diverso tempo. Sto per rinunciare quando al di là della finestra noto delle luci muoversi e dirigersi verso il boschetto sul retro del mio capanno. Mi alzo ed esco per seguirle. Sono curiosa di capire cosa sono, dove vanno e perché. Dopo un tempo indefinito mi ritrovo al centro del bosco e ciò che vedo mi lascia stordita. Davanti al mio sguardo incredulo si erge un albero ricoperto di vegetazione con porta e finestre illuminate da dentro. Quelle luci entrano all’interno del tronco e la luminescenza si intensifica. Con un po’ di timore mi avvicino furtiva e osservo dentro. Vedo una quantità infinita di lucciole. Inavvertitamente emetto un sussulto e viene sentito da un’ospite fra le tante. La lucciola esce ed io non sono sufficientemente svelta a trovare riparo. Mi vede e per un istante ci fissiamo attonite. La lucciola emette un suono e pochi istanti dopo le sue compagne di riversano all’esterno. Prossimamente il seguito