Fiore di Loto
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In una sera nebbiosa sentii una melodia dolce e malinconica provenire dal mare. Uscii dalla mia capanna e mi incamminai verso la spiaggia. La melodia diveniva sempre più udibile. Era così avvolgente che quasi non mi accorsi che i miei piedi scalzi si inumidivano toccati dall'acqua marina. Mi resi conto di dove fossi quando i fiotti mi inumidirono il volto. Era una melodia stupenda che mi chiamava a se. Iniziai a nuotare nella direzione che le mie orecchie mi indicavano. Non rammento per quanto nuotai. Ricordo solo che la melodia si interruppe e mi ridestai dall'incanto. Vidi una barca dinanzi a me ed una mano protesa verso di me. Osservai quella mano leggera, delicata e affusolata e senza pensarci la afferrai. Con fare sicuro mi trasse sulla piccola imbarcazione. Mi sentii avvolgere da un panno caldo. Sollevai lo sguardo per ringraziare e mi accorsi che non era la stessa persona. Come ridestata dal torpore in cui ero caduta mi guardai attorno. Vidi un'imbarcazione grande e tante persone avvolte in panni come me. La melodia risuonava ancora tutt'attorno. Gli sguardi erano smarriti ma nessuno proferiva parola, come ancora disorientati e confusi. Nonostante questo tutti rimasero ai loro posti. Non so quanto tempo trascorse, ma tutto sembrava naturale. Solo verso la fine del viaggio ci accorgemmo che la barca era spinta da un'unica persona che remava. Mi domandai come facesse a portare un'imbarcazione così grande. Non lo seppi mai, ma la sua sagoma mi accompagnò per il resto della vita. Non ci fu giorno che non pensai al traghettatore, alla sua forza che apparentemente non possedeva, alla forza interiore che si percepiva inconfondibilmente. Era una figura quasi divina, come una guardia e un protettore di tutti noi. Solo a pochi metri dall'arrivo ripercepii lo scrosciare delle acque e mi risvegliai. Aprii gli occhi e mi ritrovai nel letto di casa mia. Non riuscii a capire subito ma dovevo aver sognato. Per un verso mi dispiacque che tutto fosse stato un sogno. Ebbi una sensazione amara, ma mi costrinsi a guardare in faccia alla realtà e scostai le lenzuola per alzarmi. Sollevandomi mi accorsi che avevo gli indumenti umidi, io stessa era umida. Mi osservai disorientata. Volsi lo sguardo alle lenzuola ed erano umide anch'esse. Poi notai, accanto al cuscino, una rosa bianca posata delicatamente e un foglietto annodato allo stelo privo di spine. Allungai la mano. Presi la rosa e la portai sul mio grembo. Sciolsi il foglietto e lo aprii con cura, lentamente. Al suo interno c'erano poche parole. Dicevano "IO SARÒ SEMPRE AL TUO FIANCO ANCHE SE NON MI VEDRAI. HAI UNA VITA DA VIVERE...VIVILA E NON SPRECARLA. IO SONO QUI CON TE ANCHE IN QUESTO MOMENTO". Nello stesso istante in cui finii di leggere percepii un bacio sulle labbra. Non vidi nessuno, non c'era nessuno, ma la sensazione del bacio mi rimase. Di tanto in tanto sento ancora quelle labbra invisibili premere sulle mie. Percepisco odori e sensazioni reali e non so per quale ragione, ma ho in mente ogni volta il traghettatore. Ci furono anche altri episodi inspiegabili che avvennero ma questi ve li narrerò in un altro momento. Per il momento...buona serata
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Alla sera, guardando il firmamento, C’e una pioggia asciutta che divora e lambisce il cuore. Nella solitudine i pensieri si perdono nel cielo E fanno capriole fra le stelle. Abbandonata in questa arida terra desolata, Sono prigioniera in un carcere aperto. Le grida si perdono dal vento. Le ceneri se ne vanno in una danza leggera. Tutto si allontana Ma credo di avere ancora un briciolo di forza per aspettare che tutto torni Come un boomerang Per essere nuovamente IO.
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