Fiore di Loto

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Questa sera un quarantenne disoccupato mi ha domandato se troverà finalmente lavoro entro settembre. Le carte mi suggeriscono che questo signore abbia un pensiero sulla ricerca del lavoro un po’ passivo. E’ come in attesa che l’offerta di lavoro gli cada in mano senza bisogno di attivarsi personalmente per cercarlo. Al momento è sovvenzionato economicamente da qualche Ente. Probabilmente per questo resta un passivo, in quanto non è senza sostentamento. Tuttavia temo che per settembre non avrà ancora trovato un’occupazione. Occorre ancora un po’ di tempo, magari sarà entro dicembre, perché il momento di trovarlo si sta avvicinando. Occorrerebbe che questo signore si attivasse maggiormente nella ricerca per far vedere il reale interesse di ottenere un lavoro, non solo per chi tenta di trovarglielo, ma anche per la sua famiglia, con la quale sta avendo dei dissapori proprio per la sua passività. Il lavoro che troverà sarà differente da quelli precedentemente svolti per mansione, posizione o remunerazione.

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Un brano che amo moltissimo e mi induce immagini ben definite...

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Spesso mi incammino lungo il sentiero che conduce al “Laghetto delle gocce splendenti” nei pressi di casa mia. L’ho chiamato così per via di un fenomeno che ho scoperto quand’ero piccola. Avrò avuto circa 8 anni quando me ne accorsi. Ero andata con la mia famiglia a fare un pic-nic. C’eravamo attardati sul ritorno. I miei genitori e i miei fratelli, Guido e Marco, stavano mettendo via tutto. Io mi ero allontanata perché avevo scorto, dietro una folta boscaglia, un passaggio. Curiosa com’ero mi ci ero addentrata per scoprire dove conduceva. Alla fine del sentiero nascosto da alberi e sottobosco, mi trovai davanti ad uno specchio d’acqua incorniciato dalle folte chiome degli alberi. Un piccolo pontile si protraeva verso il lago. Feci pochi passi sulle assi di legno e mi sedetti con i piedi che sfioravano le placide acque che riflettevano le sfumature del cielo nell’ora del crepuscolo. Il mio sguardo si perse in quelle tinte, finché alcuni bagliori inusuali mi indussero a sollevare lo sguardo. Ciò che videro i miei occhi fu qualcosa di sbalorditivo. Delle sfere luminose stavano fluttuando sul lago dirigendosi verso di me. Lo stupore iniziale si tramutò in timore vedendo queste bolle brillanti avvicinarsi sempre di più. Mi irrigidii e la paura mi bloccò la salivazione. Solo i miei capelli si muovevano scossi dal venticello che si stava svegliando. Mentre il primo globo era sempre più prossimo, iniziai ad intravedere al suo interno, proprio da dove si irradiava la sua luminescenza, una forma dinamica che assumeva sempre più le sembianze di una piccola figura umana. Accostandosi maggiormente distinsi l’origine della luminosità. Era incredibile ciò che i miei occhi stavano osservando. All’interno di quelle piccole bolle lucenti risiedevano delle figure con ali che splendevano di una luce radiosa. Un leggero “Ohhhhhh!” fuoriuscì dalla mia bocca per lo stupore. Senza rendermene conto protesi la mano verso la piccola sfera che si posò a pochissimi centimetri dalle mie dita. L’essere al suo interno mi osservava con occhi benevoli. Le altre bolle si erano posizionate attorno mantenendosi ad una maggiore distanza. Dopo qualche istante una voce femminile risuonò nella mia mente. Intuii che dovesse essere quella creatura. Ascoltai le sue parole rassicuranti. La figura si presentò e mi spiegò chi fossero lei e le sue compagne, cosa facessero qui e perché si erano rese visibili a me. Ascoltai rapita il racconto. Man mano che seguivo la narrazione ero sempre più incredula. Non riuscivo a capacitarmi che ciò che stavo vivendo fosse vero. Forse la mia mente mi stava giocando un brutto scherzo e stavo immaginando tutto, oppure mi ero addormentata ed ora ero dentro al sogno. “Possibile che Zora, la piccola signora alata all’interno della sfera, sia reale e abbia deciso di interagire con me?” continuavo a ripetermi nella testa. Zora mi disse che ci saremmo riviste fra qualche anno e che tutto mi sarebbe stato spiegato più nel dettaglio. Le chiesi quando precisamente, ma lei mi rispose che lo avrei saputo quando avessi sentito una sorta di richiamo e quel giorno sarei giunta, così come sarebbero arrivate lei e le sue compagne.

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