Fiore di Loto
Founder Starter
E’ una giornata noiosa come le altre, in aggiunta ero anche nervosa. Come spesso accadeva avevo avuto una discussione in famiglia. Avevo bisogno di uscire per rischiarare la mente dal nervosismo che mi comprimeva l’anima. Avevo deciso di fare una passeggiata in un parco nelle vicinanze. Era a prima volta che perlustravo quella zona del bosco. Di solito preferivo restare più vicino al chiosco nei pressi dell’entrata sedendomi sulle panchine. Generalmente mi accomodavo lì e leggevo un libro o ascoltavo un po’ di musica. Poi non poteva mancare un quadernino sul quale scrivere o disegnare. Quel giorno però ero più nervosa e sentivo la necessità di camminare, di scoprire qualcosa di nuovo che mi facesse distogliere l’attenzione dalla discussione avuta in precedenza. Dopo essermi inoltrata sufficientemente in quella zona ancora ignota, scorsi un cartello di divieto d’accesso leggermente coperto dal fogliame. Sorpassai il segnale e mi addentrai incurante. “Cosa mai ci potrebbe essere di vietato in un posto del genere?” mi domandai. Sicuramente non degli animali pericolosi, altrimenti avrebbero potuto fuoriuscire dalla zona non essendo recintata. Camminai per una buona mezz’ora e non scorsi nulla che potesse mettermi in allarme. Continuai ancora ad inoltrarmi e notai una luminosità differente che conferiva al luogo un aspetto rilassante e confortevole, almeno per me. Procedendo ancora intravidi un oggetto che si rivelò essere uno splendido pianoforte a coda. Era illuminato da riflessi violacei. Pensai che fosse una meraviglia. Oltretutto il viola era da sempre il mio colore preferito, il colore che mi induceva calma e riflessine, benessere e serenità. Mi avvicinai lentamente, osservandomi attorno. “Cosa ci faceva un pianoforte in mezzo al bosco?” mi dissi. Era tutto pulito, pur notato segni di utilizzo. Sul leggio era posizionato uno spartito fermato con una sorta di clip. Non sapevo suonare questo magnifico strumento, ma adoravo la musica. Mi piacevano tantissimi strumenti, l’arpa, il pianoforte, la chitarra, il violino, il sassofono e molti altri.Mi sarebbe piaciuto incontrare il proprietario e sentirlo suonare. Immaginai che appartenesse ad un musicista famoso che desiderasse comporre in solitudine immerso nella natura. Provai a restare in attesa, magari sarebbe arrivato e avrei potuto ascoltarlo suonare. La tentazione di avvicinarmi e di premere qualche tasto era forte e dopo poco cedetti. Mi sedetti, premetti il pedale e un dito abbassai un tasto. Non sentii suoni. Riprovai, ma questa volta il suono si propagò. Pensai che prima avessi premuto poco, anche se non mi sembrava. Iniziai a premere ogni tasto partendo da quelli alla mia sinistra fino alla mia destra. Le note si susseguivano e, pur non conoscendo le note, le mie mani iniziarono a premere tasti qua e là e stranamente la melodia era gradevole. Lentamente io mi sentii completamente rilassata. La musica rispecchiava esattamente ciò che provavo. Un rumore di passi mi fece arrestare la composizione. Fuggii via temendo di venire rimproverata e allontanata malemente. Quando rientrai a casa era sera, ma il mistero che avvolgeva quel pianoforte e la melodia che mi aveva estratto senza saper suonare mi accompagnò tutta la notte. L’indomani tornai al cartello di divieto...ma questo lo racconterò prossimamente
Fiore di Loto
Founder Starter
In questa notte, in cui il sonno non mi è compagno, i pensieri e i ricordi si rincorrono per giocare assieme. Si arrampicano e scivolano facendo capriole su loro stessi. Talvolta si immergono in qualche fiume d’incenso o d’inchiostro. Mi piace lasciarli vagare per stancarli e farli tornare più sobri o pronti per il riposo. Quand’essi sbadigliano li accolgo nel mio abbraccio e li cullo serenamente.
Fiore di Loto
Founder Starter