Fiore di Loto

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Le impronte impresse sono le presenze più forti e indissolubili

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Tutte le mattine mi sveglio e vado al lavoro. Mi sveglio e vado al lavoro. Mi sveglio e vado al lavoro. Oramai mi sembra di essere un automa che non fa altro nella vita. Anche stamattina sarà uguale. Mi sono svegliato. Ho fatto la doccia. Mi sono vestito. Ho fatto colazione ed ora sto per uscire. Mi dico “Quanto vorrei che accadesse qualcosa che movimentasse la mia giornata. Ma come gli altri giorni andrò al lavoro, tornerò a casa, mangerò qualcosa, andrò a letto e il giorno dopo sarà esattamente come quelli precedenti.” Emetto un enorme e pesante sospiro che riempie tutto l’ingresso. Apre la porta ed esco. Mi soffermo davanti a casa a guardare il giardino di cemento. Alzo il capo per osservare il cielo azzurro e chiudo gli occhi qualche secondo. Quando li riapro resto disorientato. Richiudo e riapro gli occhi. Sempre più perplesso mi strofino gli occhi con le mani, come per riequilibrare la vista. Quando li riapro sgrano gli occhi. “Cos’é successo? Non é possibile!” Mi giro attorno per cercare di trovare una spiegazione. Può essere che abbia lavorato troppo, che sia stressato al punto da avere e allucinazioni. “Com’é possibile che sia rimpicciolito al punto da essere più basso di un fiore?” All’improvviso una folata di vento mi solleva e mi fa volare via. Mentre il veto mi fa fare le capriole sule strade che dipana nel cielo vedo un fiore avvicinarsi a me e mi aggrappo al suo stelo. Dai suoi petali di cotone cade un orsacchiotto di peluche che afferro istintivamente. Per lo stupore sollevo lo sguardo. Mi domando se cadrà altro. Non sarebbe male se ci fosse una corda abbastanza lunga da farmi arrivare a terra. No eh? Peccato! Non mi sarebbe dispiaciuto tornare a terra.. Se cado da questa altezza mi sfracellerò. Istintivamente guardo verso il basso e mi vengono i brividi. Stringo ancora più forte la presa allo stelo e cerco di issarmi sul fiore. Arrivato su di esso mi sistemo al centro e mi accovaccio ancora tremante ed esterrefatto da ciò che sta accadendo. Non oso guardare verso il basso per paura di cadere nel vuoto. Dopo un tempo infinito mi permetto di osservare l’azzurro del cielo incorniciato dai petali cotonati del mio giaciglio. Tutto sembra inverosimile. Penso che potrei stare sognando. Mi pizzico il viso, ma il dolore che provo mi fa pensare che sto davvero vivendo tutto questo. Ma com’é possibile? Come si può rimpicciolire da un momento all’altro senza accorgersi di nulla? Perso nelle mie riflessioni il volo continua e non accenna a fermarsi. Mi avvicino al bordo con cautela per paura di sporgermi troppo e cadere nel vuoto. Osservo la distanza dal suolo. Non vedo nulla se non una macchia di colori decisamente distante. E’ anche vero che con queste dimensioni magari non sono così distante, ma di certo non voglio rischiare. Prima o poi tornerà a terra questo fiore! Guardo l’orologio e senza rendermene conto apro la bocca in segno di sgomento. Non é possibile! Prima mi rimpicciolisco, ed ora le lancette scorrono al contrario?! Ma cosa sta succedendo?!!! La paura si riappropria della mia mente prepotentemente. Sono solo e non so cosa mi accadrà. Quasi senza accorgermene afferro il dolce cotone che mi solletica il viso con le mani e un colpo di vento mi fa volare via da quel letto morbido. Ora mi ritrovo sospeso in aria con due petali di cotone setoso nelle mani. Sento il peso del mio corpo attirato dalla forza di gravità. Il terrore mi invade. La saliva scompare. emetto un grido, ma temo che a paura abbia rapito persino la mia stessa voce. Vedo la macchia di colori del suolo definirsi sempre di più. Sto precipitando. Mi schianterò al suolo e non ho mai neppure vissuto. Ho posticipato tutto per le mie paure. Se dovessi salvarmi giuro che cambio. Dirò ad Ornella che sono sempre stato innamorato di lei e... DRIIIN - DRIIIN - DRIIIN Mi sveglio di soprassalto, bagnato di sudore... “Ok...se questo é un avvertimento ho capito il messaggio. Mi dichiarerò ad Ornella e cambierò lavoro. La mia vita vale molto di più”

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