"Ho sempre pensato che il copywriter sia quello più bravo sul breve, una sorta di Usain Bolt della scrittura. Lo storyteller, invece, è un maratoneta, uno che offre il meglio di sè in lunghi percorsi. Personalmente ho dovuto allenarmi sia sul breve che sul lungo, alternando scatti, ripetute e allunghi di scrittura. L'importante è continuare ad allenarsi, soprattutto quando pensi di aver imparato qualcosa"
Hai un testo da scrivere? Sei indeciso sulla forma migliore da dargli? Vuoi qualche consiglio sullo storytelling aziendale? Io sono qui, pronta a fornirti le mie consulenze nello spirito di condivisione di Cam.Tv. Vi aspetto, camers! #gocamgo
Come riconoscere una “buona” storia
Hai scritto una storia ma non sai se può piacere ai lettori e se è in grado di stimolare la loro attenzione? Come si fa a riconoscere una “buona” storia che sia efficace?
Una buona storia è quella che non lascia indifferente chi la legge e attiva processi attenzionali in chi si imbatte, stimolando in lui/lei una qualche forma di emozione.
Una storia di questo tipo presenta le seguenti caratteristiche:
- Intrattiene chi la fruisce;
- Si fissa nella memoria, lasciando tracce vivide e profonde;
- Attiva processi di identificazione e desiderio di emulazione;
- Stimola un senso di appartenenza e unione;
- Facilita la comprensione di concetti complessi,
- Produce il desiderio di farsi coinvolgere, di partecipare al mondo narrato e di condividerlo con altri.