Matematicando

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Grazie Dadart

2023-03-02 15:36:59

La mia cara amica Donata oggi mi ha dedicato questa vignetta che io propongo a voi. Aspetto le vostre risposte 🥰

Devo cucire 8 anelli da una estremità all’altra di una stoffa. In quante parti uguali la divido?

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Sembra facile!

2023-02-26 16:02:27

Dividi in 5 parti il quadrato intagliato a disegno, e componi un nuovo quadrato intero.

Questa dissezione ha una storia. Sam Loyd propone il problema in The Philadelphia Inquirer 1901 (disegno) e come soluzione presenta una trasformazione in soli 4 pezzi, taglia 2 triangolini e riempie l’incavo ottenendo un rettangolo dove l’altezza è ¾ della base poi, con il classico taglio a gradini ottiene il quadrato (prima figura). Henry Dudeney in Strand Magazine 1911 sottolinea la gaffe di Loyd, dimostrando che in realtà quello non è un quadrato, difatti la larghezza è 49/48 la lunghezza. Allora Dudeney dà la soluzione in 5 pezzi (seconda figura) sfruttando una precedente dissezione dello gnomone (oggi lo chiamiamo L-trimino) composta da Philip Kelland nel 1855. 

Aggiungo qui due possibili soluzioni. 

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La fisica che ci piace…

2023-02-19 21:13:44

Vincenzo Schettini, il prof influencer, ti spiega come…..

Cosa ci fa uno studente di storia dell’arte ad ascoltare una lezione sulla teoria della relatività tenuta da un fisico? «Semplicemente, ha capito che la fisica muove tutto», ride Vincenzo Schettini, 42 anni, pugliese, ciuffo ribelle e occhi da scienziato matto. Con il suo canale «La fisica che ci piace», in pochi mesi ha conquistato 15 mila follower, che rimangono affascinati dal suo modo di raccontare calcolo combinatorio e permutazioni semplici o con ripetizioni. Laureato in fisica nel 2004, collaboratore del Cern di Ginevra, e per diletto anche violinista e direttore di coro gospel (regolarmente diplomato al conservatorio), Schettini ha involontariamente sbaragliato tutte le regole delle ricerche e dell’indicizzazione su Google e, senza sponsor né complicati accorgimenti, è diventato come uno dei tanti youtuber che fanno tendenza tra i ragazzi. Con la differenza che lui non spacchetta figurine né racconta le sue performance ai videogiochi: ma, essendo dal 2006 uno stimato professore di ruolo - ora insegna all’istituto Luigi dell’Erba di Castellana Grotte, in provincia di Bari- spiega matematica e fisica online, tre pomeriggi a settimana, ad un pubblico che potenzialmente va dai 14 ai 19 anni. «Ma potrebbe allargarsi a chiunque: la conoscenza è bellezza, è curiosità, è meraviglia», dice.

Nato quasi per gioco, il canale gli ha permesso inizialmente di scoprire un nuovo modo per comunicare coi suoi studenti: «Ho capito che potevo bucare quegli sguardi vuoti puntando su un mezzo che loro adorano: grazie alla mia capacità di stare sul palco, data dalle esperienze musicali, è stato semplice pormi come se stessi dando spettacolo». Poi quello che sembrava un esperimento è diventato da quest’estate anche un programma su Sky, canale 887, dove le lezioni show mescolano formule, piani cartesiani e suggerimenti per parlare bene l’inglese. E da qualche giorno un podcast su Spotify, dove le lezioni vengono sviluppate in maniera più colloquiale e rilassante. «Il lato estetico mi ha aiutato, le espressioni un po’ colorite anche: e in poco tempo ho trovato che l’attenzione in classe era migliorata e che il passaparola mi stava facendo diventare famoso ben oltre la nostra scuola. Ma non è quello che mi interessa. Mi piace l’idea di diffondere un modo di studiare che vada oltre le nozioni. Se parlo di idrostatica, racconto l’acquedotto di Matera e la meraviglia che è nonostante sia stato progettato in un’epoca in cui gli ingegneri neanche esistevano. Se parlo di elettromagnetismo, cito l’aneddoto che riguarda il fisico e chimico danese Hans Christian Ørsted: si racconta che, mentre da professore spiegava il circuito elettrico chiuso e aperto, uno studente notò che gli aghi delle bussole si giravano quando passava la corrente. Il professore lo rimproverò, ma grazie a quell’osservazione aveva scoperto che elettricità e magnetismo sono due facce della stessa medaglia. E Carlo Rubbia, osservando i bosoni W e Z, ha poi ha unito l’elettromagnetismo con la forza nucleare debole».

Ecco, la fisica per lui è tutta così: un concatenarsi di eventi e scoperte che possono spiegare più o meno tutte le evoluzioni della scienza. «Io non la faccio facile- chiarisce- So bene che si tratta di materie impegnative che vanno studiate e non pretendo che qualche lezione su Youtube possa sostituire la preparazione. Però bisogna metterci la faccia, anche nell’essere insegnanti. Con le nuove tecnologie e con questi ragazzi così preparati, dobbiamo non solo studiare le lezioni da tenere, ma metterci in gioco e dimostrare che possiamo parlare la loro lingua. Ma senza tenere a freno la nostra parte emotiva, il lato umano. I ragazzi se ne accorgono se sei freddo e lontano, e amano chi invece si mette in gioco.

Questo prof, a parere mio, merita tutto il rispetto perché ha saputo mettere la tecnologia al servizio della cultura….ben vengano persone così che riescono a “bucare gli sguardi vuoti degli studenti”

Fonte corriere della sera

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