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Uno dei luoghi più ostili e antichi al mondo è anche super terapeutico: l'antro di Dedalo
2019-01-13 13:30:53
Le Stufe di San Calogero si trovano vicino Agrigento, a Sciacca, precisamente sul monte Kronio: si dice che a scavare queste grotte sia stato lo stesso Dedalo, architetto e inventore della mitologia greca noto per il suo labirinto del Minotauro.È un importante complesso speleo-termale costituito da un eccezionale fenomeno geo-termico e da un importantissimo monumento della preistoria siciliana.La cavità è la più profonda della Sicilia ed è interessata da un flusso di aria vaporosa con temperature variabili tra i 37° e i 39°: da millenni è usanza sostare all'ingresso per trarre benefici terapeutici dai vapori, in arrivo dal sottostante bacino idrotermale di Sciacca.Entrare (e soprattutto restare) è impensabile proprio in ragione dell'altissima temperatura nonostante gli antichi monaci della zona abbiano costruito dei sedili.L’ambiente non consente in condizioni normali la permanenza per più di 30 o 40 minuti, tempo oltre il quale l’organismo va incontro ad un collasso per colpo di calore.Un intoppo facile da superare oggi, nei tempi della tecnologia, con attrezzature e abbigliamento tecnico.Il fenomeno dei vapori di risalita è ancora oggi oggetto di studio da parte della Commissione Grotte "E. Bogean" del CAI di Trieste.Proprio al CAI di Trieste si deve, nel 1957, l’avvio delle esplorazioni nelle viscere del Monte con una discesa lungo l’inghiottitoio Medeot al fondo del quale furono esplorate le gallerie Bellitti e Di Milia: la temperatura assai elevata - ecco qui i 40° - e la presenza di un tasso di umidità pari al 100% rendevano impossibile la sopravvivenza umana.All’epoca l’eccezionalità dell’impresa, condotta con primi apprestamenti sperimentali che consentirono una permanenza, anche se di breve durata, nelle gallerie si arricchì dell’inaspettato rinvenimento di uno straordinario deposito archeologico.Si tratta di oltre 40 grandi vasi di età preistorica, più precisamente dell’eneolitico finale ma anche di ossa umane che ancora oggi fanno nascerre non pochi interrogativi circa la natura di questo "deposito".L'ipotesi è che le cavità fossero state utilizzate come sepolture dai frequentatori preistorici delle grotte, un luogo che però ha smesso di essere appunto frequentato non appena hanno iniziato a emergere i vapori.
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Pavia, ricercatrice va in pensione e dona 250mila euro all'ateneo
2019-01-13 13:24:08
Alessandra Albertini, ricercatrice dell'Università di Pavia è andata in pensione dopo quarant'anni di servizio e ha lasciato il suo Tfr all'ateneo per sostenere l'indipendenza della ricerca e mettere un freno alla 'fuga di cervelli'.I motivi della donazioneAlbertini, 68 anni, professoressa di genetica, ha lasciato 250mila euro all'università di Pavia, dove da anni lavorava come capo del Dipartimento di Biologia e Biotecnologia. La decisione di lasciare il proprio Tfr all'ateneo nasce dalla volontà di provare a fermare la 'fuga di cervelli' all'estero. Come spiegato dalla docente "la maggior parte" dei suoi allevi migliori "in questo momento si trova all'estero" e lei vorrebbe fermare una "emorragia ingiusta". Il denaro donato “servirà a cofinanziare gli stipendi di ricercatori a tempo indeterminato e assegnisti di ricerca". Secondo la ricercatrice non basta tenersi i cervelli migliori in Italia, ma bisogna rendere indipendenti le ricerche dai ricercatori senior, che in qualche modo aiutano, ma poi "si appropriano del tuo lavoro". Ci sono "persone di 50 anni che hanno fatto lavori importanti e si presentano per una borsa di studio da ricercatore, non è normale un sistema così".
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Come si diventa prof.
2019-01-13 11:36:00