Maria Domenica
AddA. Dalla sorgente alla foce
Maria Domenica
"Su l'Adda" di Giosuè Carducci Corri, tra' rosei fuochi del vespero, corri, Addua cerulo: Lidia su 'l placido fiume, e il tenero amore, al sole occiduo naviga. Ecco, ed il memore ponte dilungasi: cede l'aereo de gli archi slancio, e al liquido s'agguaglia pian che allargasi e mormora. Le mura dirute di Lodi fuggono arrampicandosi nere al declivio verde e al docile colle. Addio, storia de gli uomini. Quando il romuleo marte ed il barbaro ruggîr ne' ferrei cozzi, e qui vindice la rabbia di Milano arse in itali incendii, tu ancor dal Lario verso l'Eridano scendevi, o Addua, con desio placido, con murmure solenne, giú pe' taciti pascoli. Quando su 'l dubbio ponte tra i folgori passava il pallido còrso, recandosi di due secoli il fato ne l'esile man giovine, tu il molto celtico sangue ed il teutono lavavi, o Addua, via: su le tremule acque il nitrico fumo putrido disperdeasi. Moriano gli ultimi tuon de la folgore franca ne i concavi seni: volgeasi da i limpidi lavacri il bue candido, attonito. Ov'è or l'aquila di Pompeo? l'aquila ov'è de l'ispido sir di Soavia e del pallido còrso? Tu corri, o Addua cerulo. Corri tra' rosei fuochi del vespero, corri, Addua cerulo: Lidia su 'l placido fiume, e il tenero amore, al sole occiduo naviga. Sotto l'olimpico riso de l'aere la terra palpita: ogni onda accendesi e trepida risalta di fulgidi amor turgida. Molle de' giovani prati l'effluvio va sopra l'umido pian: l'acque a' margini di gemiti e sorrisi un suon morbido frangono. E il legno scivola lieve: tra le uberi sponde lo splendido fiume devolvesi: trascorrono de' campi i grandi alberi, e accennano, e giú da gli alberi, su da le floride siepi, per l'auree strisce e le rosee, s'inseguono gli augelli e amore ilari mescono. Corri tra' rosei fuochi del vespero, corri, Addua cerulo: Lidia su 'l placido fiume naviga, e amore d'ambrosia irriga l'aure. Tra' pingui pascoli sotto il sole aureo tu con Eridano scendi a confonderti: precipita a l'occaso il sole infaticabile. O sole, o Addua corrente, l'anima per un elisio dietro voi naviga: ove ella e il mutuo amore, o Lidia, perderannosi? Non so; ma perdermi lungi da gli uomini amo or di Lidia nel guardo languido, ove nuotano ignoti desiderii e misterii.
Maria Domenica