Maria Domenica
iscovery Channel: Il Grande Appetito Dello Squalo Bianco.
Maria Domenica
"Il giardino" di Bella Achatovna Achmadulina Sono uscita in giardino, il rigoglio lussureggiante però non sta qui ma nella parola “giardino” che riempie l’orecchio, le narici e lo sguardo della beltà delle rose cresciute. La parola è più ampia del luogo: lì si è comodi e liberi, lì la terra fertile adotta come figli gli orfani arbusti che vi crescono. Virgulto d’ignote innovazioni, o parola “giardino”, come un giardiniere fai crescere e moltiplichi i tuoi frutti con scintillio e stridor di cesoie. Hanno trovato posto nel tuo libero abbraccio la casa e il destino della famiglia che non c’è, e il fiore bianco-smunto di quella panchina da giardino. Sei più fertile della terra, nutri le radici delle chiome altrui, sei la quercia, la cavità nel tronco, Dubrovskij, la posta dei cuori e delle parole: amore e sanguel. Le fronde tue ombrose sono sempre scure, ma nella calura perché ha chinato il capo turbato l’ombrellino di pizzo innamorato? Non sono forse io, cercatore di un’indolente manina, ad arrossare il mio ginocchio sul pietrisco? Misero giardiniere impertinente, cosa cerco, a chi m’inchino? Se fossi uscita, dove mai sarei andata? È maggio, e il fango è secco. Sono uscita nel vuoto smagrito per leggervi che la vita è passata. Passata! Dov’è andata di corsa? Ha appena sfiorato l’asciutto tormento delle labbra mute: ha detto che tutto è per sempre e che io sono per un attimo. Un attimo in cui non ho visto né me né il giardino. “Sono uscita in giardino”, ho scritto. L’ho scritto? Vuoi dire che c’è almeno qualcosa? Sì, ed è stupendo: in giardino senza muovere un passo. Non sono uscita. Ho solo scritto: “Sono uscita in giardino”.
Maria Domenica
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2020-03-25 09:29:18