Maria Domenica
"Racconto sulla pioggia" di Bella Achatovna Achmadulina Tutto il giorno la pioggia non mi lascia. "Vattene!", io le dico rozzamente; fa quattro passi indietro, poi, devota, mesta mi segue come una bambina. Come un'ala, la Pioggia alla mia schiena s'è incollata. "Vergognati!", le dico; "l'ortolano t'invoca lacrimando, corri dai fiori! Che hai trovato in me?" Intanto in giro regna un'afa cupa; dimenticando ogni altra cosa al mondo, la Pioggia è qui con me, mentre d'intorno mi danzan i bambini, quasi fossi la macchina per innaffiare i prati. M'infilo in un caffè, dentro una nicchia. Alla finestra, come un accattone, mi aspetta. Ed all'uscita mi castiga con uno schiaffo umido sul viso; ma subito la Pioggia audace e triste mi lascia sulle labbra un bacio fresco, che ha il profumo del cucciolo bagnato. Son buffa col mio fradicio scialletto legato al collo, mentre sulla spalla siede la Pioggia come una bertuccia, e la città si turba; con un dito mi solletica un lobo. Tutto è secco. Io sola son bagnata fino alle ossa
Maria Domenica
Maria Domenica