Edmondo Viselli
Phalaenopsis
2018-08-04 17:28:46
Phalaenopsis Blume, 1825 è un genere di orchidee epifite che comprende circa cinquanta specie, tutte originarie dell'Asia e degli arcipelaghi dell'Oceano Pacifico e dell'Oceano Indiano. Il nome Phalaenopsis deriva dalle parole greche phalaen (farfalla) e opsis (simile a) e indica la somiglianza del fiore alla forma delle farfalle. Descrizione Si tratta di piante epifite, ovvero in natura crescono sulla corteccia degli alberi, dalle grandi e carnose foglie e dai fiori multicolori, talvolta di dimensioni notevoli (anche più di 10 cm di diametro), spesso molto duraturi sia sulla pianta che da recisi. Le Phalaenopsis sono piante a sviluppo monopodiale, ossia presentano un solo "piede" vegetativo. Non sono provviste di pseudobulbi ma possiedono un semplice rizoma dal quale si originano grandi foglie opposte, persistenti, ovali, simmetriche rispetto alla linea longitudinale. Il colore della vegetazione varia a seconda della specie, ma generalmente le foglie sono di colore verde scuro. I fiori variamente colorati, hanno aspetti molto differenti fra specie e specie ma possono vantare spesso grandi dimensioni e sempre una notevole bellezza esotica. Sono situati lungo gli steli floreali, i quali si sviluppano dal fusto, e crescono in direzione della luce. Questi steli, di lunghezza molto variabile, presentano in genre dagli 8 ai 10 fiori. Dai nodi degli steli possono nascere nuovi "steletti", che risultano essere una vera e propria ramificazione fiorifera secondaria. In alcuni casi se le condizioni sono ideali, sugli steli vengono anche generati i cosiddetti "keiki", che sono delle vere e proprie piantine nuove, che con il tempo genereranno foglie e radici proprie. Le grosse radici aeree, all'apparenza robuste ma in realtà molto delicate, sono biancastre per via dello strato spugnoso che le riveste, detto velamen, il quale cattura l'umidità presente nell'aria e s'impregna d'acqua quando piove. In alcuni casi le radici diventano verdi e per questo motivo si suppone presentino attività fotosintetica, anche se è plausibile supporre invece che in presenza di luce lo strato spugnoso si tinga di questo colore grazie a delle alghe unicellulari formatisi grazie alle condizioni di luce e umidità costante. Le radici nascono dal fusto e, quando sono in fase di crescita, l'estremità non è ancora provvista di velamen, il quale si genererà via via con l'allungamento della radice stessa.
Edmondo Viselli
Spiraea
2018-08-04 17:24:52
Spirea (Spiraea L., 1753) è un genere di piante della famiglia delle Rosaceae, originarie dell'Asia sud-orientale. L'altezza varia dai 50 cm ai 200 cm. Vengono coltivati a scopo ornamentale diversi ibridi derivanti dalle specie originarie. Descrizione Le spiree sono arbusti dai fusti sottili, poco ramificati. Sono coltivate come piante ornamentali; le foglie sono decidue, dentate o lobate, spesso picciolate. I fiori sono bianchi o rosati, piccoli e raccolti in vistose infiorescenze, i frutti sono piccole capsule. Fioriscono dall'inizio a metà primavera, a seconda delle specie. Distribuzione e habitat Originaria dell'Asia, è stata diffusa in Europa a scopo ornamentale poco dopo la metà del XIX secolo. Le prime segnalazioni di coltivazione in Italia risalgono al 1839 e si spontaneizzò a partire dal 1928 sul Lago Maggiore. Nella maggior parte dell'Italia settentrionale è classificata come neofita e invasiva, in particolare in Lombardia, Piemonte, Trentino e Friuli, mentre è presente occasionalmente in Alto Adige e in Veneto, colonizzando aree ruderali, sentieri e sponde dei corsi d’acqua. La persistenza dei semi nel suolo rendono difficile la sua eradicazione e il ripristino della vegetazione nativa. Se ne suggerisce quindi la rimozione tramite sfalcio periodico o altre tecniche di contenimento. La S. japonica si è diffusa in questi territori alterando gli habitat indigeni.
Edmondo Viselli
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2018-08-04 17:20:33