Edmondo Viselli
Hydrangea macrophylla (ortensia dei fioristi)
2018-08-11 06:42:33
Hydrangea macrophylla è una pianta della famiglia delle Hydrangeaceae, originaria del Giappone. La specie "Hydrangea macrophylla" fu rapportata in Europa nel XVII secolo dal botanico tedesco Engelbert Kaempfer, e nominata nel XVIII secolo dal swedese Carl Peter Thunberg. Nel 1788 l'inglese Sir Joseph Banks portò dalla Cina nei Kew Gardens di Inghilterra una Hydrangea, dalla quale le diverse specie migliorate nacquero e furono diffuse in Europa. Coltivazione Hydrangea macrophylla necessita di un clima umido e un terreno ben drenato e acido. Rispettando questi requisiti la pianta può essere coltivata con successo. Il terreno deve essere ricco di sostanza organica e di nutrienti minerali (soprattutto micronutrienti), che sono meglio assorbiti con un pH acido che va da 4,5 a 6,5. Un innalzamento del pH sopra questo intervallo determina l'insolubilità del ferro con conseguente clorosi ferrica, ovvero ingiallimento del nuovo fogliame escluse le nervature che restano verde chiaro. Si preferisce l'uso di un terreno con torba, vulcanico o una miscela di questi due. Le ortensie non vegetano in terreni argillosi o anche calcarei poiché essi sono basici e causano la morte delle radici. Cresce bene invece in terreni vulcanici (sia granitici che effusivi), in quelli ricchi di humus e torbosi. L'acqua deve essere abbondante, ma non troppa, e soprattutto priva di sali. In luoghi con clima caldo l'ortensia va posizionata in un luogo fresco, ombreggiato e con correnti d'aria modeste onde evitare l'insorgenza di malattie fungine alle foglie. Caratteristica di H. macrophylla è l'infiorescenza che può assumere varie tonalità dal blu, al bianco, al rosa scuro. Le colorazioni sono indicatori della presenza di alcuni elementi nel terreno. Il colore blu è dato dalla presenza di ioni alluminio nel terreno che vengono assorbiti meglio con l'aumentare dell'acidità, altrimenti il colore rosa è dato dalla presenza di ioni calcio. Si tenga presente che il calcio però a lungo andare renderà basico il suolo e causerà problemi alla pianta. Difatti il cambio di colore delle infiorescenze deve essere operato mantenendo sempre un pH del terreno acido. Usi Con un infuso delle foglie di una varietà di questa pianta in Giappone si prepara un tè dolce, chiamato Amacha.
Edmondo Viselli
Hypericum (Iperico)
2018-08-11 06:37:18
Hypericum L., 1753 è un genere di piante tradizionalmente incluso nella famiglia delle Clusiacee, assegnato dalla classificazione APG alle Ipericacee (Hypericaceae). A questo genere appartengono alcune specie ornamentali ma la più nota, per le sue proprietà officinali, è l'iperico (Hypericum perforatum) detto anche Erba di San Giovanni. Secondo Plinio il Giovane, il suo nome deriva dal greco "hyper - eikon", in quanto può crescere anche sulle statue antiche: per questo motivo la tradizione popolare gli ha attribuito il potere di scacciare i fantasmi. Descrizione Il genere comprende specie erbacee, annuali o perenni, piccoli arbusti e alberi alti sino a 12 m. È caratterizzato dalla presenza sui petali di ghiandole contenenti olii essenziali, visibili sotto forma di piccoli punti traslucidi. I fiori sono a 5 petali e possiedono molti stami. Distribuzione e habitat Le specie del genere Hypericum sono diffuse in quasi tutto il mondo con l'eccezione delle regioni artiche e antartiche. Usi Hypericum perforatum è utilizzato in fitoterapia nei disturbi depressivi minori. Si deve però evitare l'assunzione contemporanea di iperico e di farmaci antidepressivi (SSRI), a causa delle loro possibili interazioni. Nella medicina omeopatica viene indicato come battericida, antisettico nel caso di cure odontoiatriche, di ferite, tagli, escoriazioni e traumi.
Edmondo Viselli
Giglio
2018-08-10 15:49:51