Edmondo Viselli
Semprevivo montano (Sempervivum montanum)
2018-07-28 06:28:41
La specie è originaria dell’Europa (Austria, Francia, Italia, Polonia, Romania, Slovacchia, Spagna, Svizzera e Ucraina) dove è presente sulle Alpi, Appennini, Carpazi, Pirenei e sui monti della Corsica, su rocce e suoli pietrosi silicei in situazioni particolarmente aride, generalmente tra 1500 e 3000 m di altitudine. Il nome generico è la combinazione dei termini latini “semper” = sempre e “vivum” = vivo con riferimento alla capacità di sopravvivenza in ambienti climaticamente ostili; il nome specifico è il termine latino “montanum” = montano, trattandosi di specie che vive ad elevate altitudini. Nomi comuni: mountain hens and chicks, mountain house-leek (inglese); netřesk horský (ceco); joubarbe de montagne (francese); guardacasa, semprevivo mon- tano (italiano); rojnik górski (polacco); verzisoara de munte (rumeno); skalnica horská (slovacco); siempreviva de montaña (spagnolo); berg-hauswurz (tedesco); молодило гірське (ucraino). Il Sempervivum montanum L. (1753) è una specie succulenta perenne, stolonifera che forma cespi compatti, monocarpica (fiorisce una sola volta e poi muore), con foglie succulente persistenti, alterne, riunite in una densa rosetta basale di 2-4 cm di diametro. Le foglie sono sessili (prive di picciolo), oblanceolate, di 1-2 cm di lunghezza, di colore verde frequentemente con sfumature rossastre all’estremità, margini ciliati e superficie coperta da peli ghiandolari che emanano un intenso odore di resina. Infiorescenze in estate in cime terminali su uno scapo alto 5-20 cm con 2-8 fiori di 2,5-4 cm di diametro, ciascuno con 10-15 petali di forma lineare lanceolata, distesi, appuntiti, di 1-1,5 cm di lunghezza, di colore tra rosa porpora e magenta con banda centrale più scura. Lo scapo floreale è provvisto di foglie lanceolate, imbricate, lunghe 2,5-3,5 cm, di colore verde con sfumature rosso bruno all’estremità e coperte di peli ghiandolari. I frutti sono follicoli contenenti semi ellissoidi di colore bruno. Dopo la fruttificazione, come già accennato, la rosetta muore, sostituita da quelle vicine. Si riproduce per seme e molto facilmente per divisione. I fiori possono raggiungere i 4 cm di diametro. Per germinare bene i semi hanno bisogno di 2 mesi in frigo © Mazza I fiori possono raggiungere i 4 cm di diametro. Per germinare bene i semi hanno bisogno di 2 mesi in frigo © Mazza Nella riproduzione per seme, per avere una elevata germinabilità prima della semina occorre imitare quanto avviene in natura, cioè sottoporre i semi ad un inverno artificiale (vernalizzazione o stratificazione a freddo) distribuendo i semi su un contenitore di sabbia umida mantenuto ad una temperatura di 2-4 °C (quella che si ha normalmente in un frigorifero) per una durata di circa 2 mesi. Nome quanto mai appropriato per un genere di piante capaci di vivere sfruttando il poco substrato che si può accumulare nelle rocce, di sopportare venti intensi, forti sbalzi giornalieri di temperatura e stagionali, da -30 °C a +50 °C, elevata umidità in primavera, al disgelo, e aridità estiva per l’intensa insolazione cui sono sottoposte. Specie calcifuga, è adatta a giardini rocciosi, alpini e per bordure in pieno sole, su substrati molto drenanti, ma anche alla coltivazione in vaso, alla massima luminosità possibile e con substrati con aggiunta di sabbia o pietrisco siliceo fino al 50%. Necessita di maggiore umidità alla ripresa vegetativa, in primavera, e fino a metà estate, quindi innaffiature regolari, ma facendo sempre asciugare il substrato per qualche giorno prima di ridare acqua, poi le innaffiature vanno diradate fino a quasi sospenderle in inverno. La specie è stata variamente utilizzata dalle popolazioni locali nella medicina tradizionale ed inoltre, fatta crescere sui tetti, aveva fama di proteggere la casa dai fulmini e dai malefici. Localmente è inserita tra le specie protette.
Edmondo Viselli
Campanula barbuta (Campanula barbata)
2018-07-27 06:28:11
La campanula barbata (nome scientifico Campanula barbata L., 1759) è una pianta erbacea dai fiori blu chiaro a forma di campanella appartenente alla famiglia delle Campanulaceae. Etimologia Il nome generico (campanula) deriva dalla forma a campana del fiore; in particolare il vocabolo deriva dal latino e significa: piccola campana. Dalle documentazioni risulta che il primo ad usare il nome botanico di “Campanula” sia stato il naturalista belga Rembert Dodoens, vissuto fra il 1517 e il 1585. Tale nome comunque era in uso già da tempo, anche se modificato, in molte lingue europee. Infatti nel francese arcaico queste piante venivano chiamate “Campanelles” (oggi si dicono “Campanules” o “Clochettes”), mentre in tedesco vengono dette “Glockenblumen” e in inglese “Bell-flower” o “Blue-bell”. In italiano vengono chiamare “Campanelle”. Tutte forme queste che derivano ovviamente dalla lingua latina. Il nome specifico (barbata) si riferisce alle fitte barbe presenti alle fauci della corolla. Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Systema Naturae. Editio decima, reformata. - 2: 926. 1759" del 1759. Descrizione Queste piante possono arrivare fino a 1 - 4 dm di altezza. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. In alcuni casi il ciclo biologico può essere bienne. Contengono lattice lattescente e accumulano inulina. Distribuzione e habitat Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Alpico, o anche Euro - Orofita. Distribuzione: in Italia questa specie è presente solamente nelle Alpi. Fuori dall'Italia è presente in tutte le zone alpine e in due areali disgiunti: Sudeti e Norvegia meridionale. Habitat: l'habitat tipico per queste piante sono i pascoli alpini e subalpini su terreno acido; ma anche le praterie rocciose, lande e popolamenti a Lavandula e boschi tipo peccete, lariceti e abetine. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH acido, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido. Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 1200 fino a 2600 m s.l.m. (massimo 2800 m s.l.m.); frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: subalpino e alpino (e in parte quello montano). Sistematica La famiglia di appartenenza della Campanula barbata (Campanulaceae) è relativamente numerosa con 84 generi per oltre 2000 specie (sul territorio italiano si contano una dozzina di generi per un totale di circa 100 specie); comprende erbacee ma anche arbusti, distribuiti in tutto il mondo, ma soprattutto nelle zone temperate. Il genere di questa voce appartiene alla sottofamiglia Campanuloideae (una delle cinque sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Campanulaceae) comprendente circa 50 generi (Campanula è uno di questi). Il genere Campanula a sua volta comprende 421 specie (34 nella flora italiana) a distribuzione soprattutto circumboreale.
Edmondo Viselli
Orchide macchiata (Dactylorhiza maculata fuchsii)
2018-07-27 06:19:08