MICROSOFT YOUR PHONE: IL TUO CELLULARE SUL DISPLAY DEL TUO PC
Microsoft Your Phone, l'app che permette ai computer con Windows 10 di integrarsi in modo più profondo con gli smartphone Android, si aggiorna per gli utenti iscritti al circuito di beta test Insider. La grande novità è la possibilità di rispondere alle notifiche ricevute sullo smartphone direttamente dalla notifica toast mostrata nel computer Windows o dal Centro Notifiche del sistema. L'annuncio arriva direttamente dal Program Manager: l'app si è aggiornata appena un paio di settimane fa con novità interessanti e la possibilità di visualizzare lo sfondo attivo dello smartphone nell'icona dello stesso e la sincronizzazione del livello di batteria in modo da averla sempre tutto sotto controllo.
MINI-GUIDA AI FINTI POST FB "TRUFFA-BITCOIN"
Articoli confezionati ad arte per truffare gli utenti dei social network, in particolare Facebook. Sembrano contenuti prodotti da testate autorevoli, da Repubblica al TG1, su presunti super investimenti nel settore delle monete virtuali in quersto caso, Bitcoin effettuati da personaggi di primo piano, da Jovanotti a Flavio Briatore, dall'imprenditore Gianluca Vacchi agli attuali vicepremier Salvini e Di Maio. In realtà sono articoli "esca" del tutto fasulli. Lo schema della truffa è sempre lo stesso: il vip di turno in una fantomatica trasmissione televisiva consiglierebbe ai telespettarori di investire in Bitcoin Future. Tutto falso, ma realizzato in modo sofisticato, utilizzando le grafiche e i loghi delle testate giornalistiche (quelle vere) e le fotografie dei personaggi famosi. I post, che stanno circolando sulla rete a velocità virale, rimandano a siti fake, non sicuri, che nulla hanno a che vedere con i canali ufficiali di promozione dell'universo Bitcoin. Per accorgersi della truffa basterebbe leggere con attenzione i post incriminati, come quello con Jovanotti che su un articolo apparentemente pubblicato dal sito di Repubblica racconta delle potenzialità e virtù degli investimenti nel mondo delle monete virtuali. La grafica è quella di Repubblica, ma il testo dell'articolo è chiaramente un falso: è scritto in un italiano stentato con errori grammaticali già nella prima riga. Insomma, a un lettore attento la truffa non dovrebbe sfuggire, ma la trappola è stata innescata. E sul caso, ora, indaga anche la polizia postale.