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CARICARE IL CELLULARE DI NOTTE: PERCHÉ NON FARLO Le batterie agli ioni di litio non sono eterne. Il loro ciclo di vita è definito dai costruttori che tengono conto di un numero finito di cicli carica/scarica. I supporti vengono realizzati secondo proprietà fisiche e materiali ben specifici. Oltre una data soglia di temperatura si verifica lo shock termico che causa la rottura del dielettrico interposto tra le celle che compongono la struttura. Senza scendere troppo in particolari "tecnici-elettronici" le piccole celle sono formate da ioni di litio e collegate tra loro mediante interconnessioni fisiche che realizzano il supporto finale. Tra queste celle c’è un isolante che evita il cortocircuito tra gli elementi; tale componente è resistente fino ad una data soglia di temperatura ed è soggetto a naturale usura col passare del tempo. Lasciare in carica lo smartphone troppo a lungo ed in ben determinate condizioni ambientali pregiudica il corretto isolamento tra le parti: ciò significa che una temperatura elevata provoca la rottura del materiale interposto e quindi un potenziale incendio; condizione che si verifica specialmente lasciando il telefono in carica per lunghi periodi di tempo. Durante il giorno puoi averne il controllo ma di notte potrebbe verificarsi l’inevitabile. Nei mesi invernali ciò potrebbe non costituire un vero problema a causa delle rigide temperature esterne. Ma se lasci il dispositivo in zone poco areate o magari vicino a fonti di calore il rischio cresce. Oltretutto è bene ricaricare il telefono da spento, senza pretendere di attivare connessioni mobili, WiFi, GPS, hotspot e tutte quelle funzioni che richiedono grande sforzo per memoria, CPU e batteria.

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LE VENDITE FOTOCAMERE ROVINATE DAGLI SMARTPHONE Da anni sentiamo parlare di vendite fotocamere in calo e crisi del settore: i numeri pubblicati dall’associazione dei costruttori rendono l’idea della devastazione. Gli smartphone diventano sempre più dispositivi tuttofare in grado di competere con le fotocamere, almeno quelle compatte. Samsung, Huawei, Apple e anche Xiaomi, Oneplus ogni anno fanno progressi incredibili, offrendo la possibilità di ottenere scatti sempre migliori rispetto ai modelli dell’anno precedente e una qualità che non ha niente da invidiare a molte fotocamere. Molti utenti, non vedono più la necessità di portare e fotografare con sé fotocamere: per la maggior parte di loro le foto che è possibile ottenere con gli smartphone più recenti, sono di qualità tale da non sentire il bisogno di ricorrere ad apparecchi dedicati. Per l’industria delle fotocamere digitali, l’avvento degli smartphone con capacità fotografiche avanzate, ha avuto un effetto devastante sul mercato. Stando a quanto riferisce CIPA (Camera & Imaging Products Association), gruppo industriale giapponese che cura gli interessi di marchi quali Olympus, Canon e Nikon, le spedizioni mondiali di fotocamera dal 2010 al 2018 sono diminuite dell’84%. L’impressionante declino che emerge dai dati CIPA è stato determinato principalmente da una stagnazione nelle fotocamere con obiettivi integrati, messe a fuoco manuali o che offrono la possibilità di usare treppiedi. Al loro posto gli utenti usano gli smartphone e app dedicate che permettono di ritoccare, trasformare e aggiungere effetti di vario tipo. A complicare la vita dei produttori di fotocamere, l’esigenza di molti utenti di condividere le foto al volo su Facebook, Twitter, Instagram e altri social. Facilissimo con un telefono, più complicato con molte fotocamere digitali. A mantenere vivo il mercato, ormai ridotto ai numeri degli anni ’80, sono le mirrorless e le reflex specializzate, dedicate a mercati ristretti ma che richiedono un alto livello tecnico, insieme alle fotocamere che sono in grado di girare filmati di alta qualità, con processori sempre più efficienti, dotate di combinazioni di lenti e sensore sempre più reattivi.

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