Italia da scoprire

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Volterra è una città dall’aspetto inconfondibilmente medievale, dove è ancora possibile gustare l’atmosfera di un borgo antico, la cui autenticità è protetta dal relativo isolamento che ha limitato lo sviluppo del centro in epoca industriale, salvaguardando la città dalle speculazioni edilizie. A Volterra la storia ha lasciato il segno con continuità dal periodo etrusco fino all’Ottocento: la città è ricchissima di testimonianze artistiche di grandissimo rilievo, da ammirare passeggiando per le vie del centro storico e visitando i musei cittadini, come quello Etrusco, la Pinacoteca, il Museo d’Arte Sacra, o l’Ecomuseo dell’Alabastro. E le bellezze continuano anche appena fuori dal centro storico, dove è possibile ammirare lo splendido. Nasce dal mare, vive fra bianche colline e monumenti d’arte, la sera diventa color del fuoco, la notte vola nel cielo come nave LA STORIA Teatro romano, così come le rovine dell’Acropoli etrusca. Al viaggiatore a questo punto non rimarrà che ammirare il circostante paesaggio incontaminato prima di scoprire i segreti di una produzione artigianale rara: quella dell’alabastro. La Volterra moderna è racchiusa quasi totalmente entro la cerchia delle mura duecentesche, punto d’arrivo di un processo di espansione urbana che, iniziata intorno all’anno Mille, ha trovato compiutezza circa 300 anni dopo con la costruzione dei sistemi difensivi in prossimità delle porte della città. In quel periodo Volterra crebbe dalla forma castrense del periodo tardo-antico (sec.V), estendendosi fino al suo attuale perimetro. Il centro si è sviluppato attorno all’antica chiesa di Santa Maria (l’attuale cattedrale) e al contiguo pratus episcopatus, oggi Piazza dei Priori, mentre al di fuori del castrum o castellum, sorsero, dopo l’anno Mille, il borgo di Santa Maria e quello dell’Abate. Passeggiando per Volterra non mancano mai di attirare sguardi curiosi le Incrociate, vale a dire gli imponenti complessi di torri e che costituiscono il segnale tangibile dello sviluppo urbano verso est, ovest e nord: sono i crux viarum dei Buomparenti, di Sant’Agnolo e dei Baldinotti. Nel corso del Duecento sul pratus episcopatus non solo venne costruita, aderente alle absidi del Duomo, la domus comunis (Palazzo dei Priori, del 1208), ma al tempo stesso si definì l’aspetto della stessa piazza e si ridisegnò l’altezza delle torri a seconda delle diverse zone della città. In asse con il Palazzo dei Priori quindi venne eretta, secondo un uso tipicamente toscano, piazza San Giovanni, luogo sul quale insistono tutti i più importanti edifici ecclesiastici: la Cattedrale, il Battistero, la casa dell’Opera, l’ospedale di Santa Maria e il cimitero. Come detto il circuito medievale delle mura racchiudeva, fino a pochi anni or sono, quasi tutta la città: con i quattro borghi medievali raccordati al centro da strade in salita. I borghi sono quelli di Sant’Alessandro, sulla via delle Saline dalla parte della la Val di Cecina; di San Lazzero, sulla via per Firenze e Siena; di Santo Stefano e di San Giusto, il più lontano dalla città, in prossimità delle Balze e dominato dalla possente mole della chiesa dedicata al patrono. Alla fine dell’Ottocento e nella prima parte del Novecento nella zona di borgo San Lazzero è sorto il grande complesso dell’Ospedale psichiatrico, trasformato oggi in moderna struttura ospedaliera, dove l’eclettismo dell’architettura primo Novecento si è mescolata allo stile razionalista. Sempre nella zona di San Lazzero si può vedere la vecchia stazione ferroviaria del 1912, che collegava grazie ad ardite ponteggiature la città a Saline.

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Vedere il Canale di Tenno significa fare un viaggio nel medioevo. Vicoletti, discese e salite, sottopassi e volte a botte: il borgo in provincia di Trento è un vero pezzo di medioevo rimasto praticamente intatto fino ai giorni nostri...

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