Italia da scoprire

Scopri l'Italia nascosta

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Un suggerimento può essere visitare un luogo come I Capelli di Venere nel cilento. Siamo nel paese di Casaletto Spartano, in provincia di Salerno, e qui c'è la cascata dei Capelli di Venere che nasce dalle acque del Rio Bussentino. Si chiama così per via della rigogliosa pianta denominata "capelvenere" che caratterizza l'oasi. É facile arrivare, dal centro del paese seguite le indicazioni per l'Area Capello da dove partono due vecchi sentieri che costeggiano il Rio e che un tempo rappresentavano la via di collegamento tra il paese e le contrade montane. La cascata si trova alla base di un vecchio ponte normanno e vicino ai resti di un vecchio mulino. Delle passerelle di legno vi permetteranno di giungere a pochi metri dalla cascata dove le acque regalano uno spettacolo meraviglioso prima di gettarsi in quelle del Rio. Per entrare alle cascate dei Capelli di Venere si paga un biglietto di ingresso di 3 euro. Fare il bagno è severamente vietato. L'Area Capello è attrezzata e offre differenti servizi: c'è un'area pic-nic, ci sono belle casette in legno e c'è un bike-sharing. Mappa: Oasi Cascate Capelli Di Venere - Fontana Capello Via Nazionale, 84030 Casaletto Spartano SA 0973 374285 https://goo.gl/maps/abYnmTF4E2M7tueQ8

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Polignano a Mare, in Puglia, è uno di quei posti di cui inutile perdere tempo a scrivere, bisogna andare e basta! Un mare spettacolare ragazzi... Bagnata dal mare, si staglia tutta bianca in un paesaggio colorato di verde e azzurro. Polignano ha una storia molto antica, ma raggiunse il suo splendore durante il periodo romano, quando divenne nucleo per lo smistamento dei traffici sulla tratta Brindisi-Roma. Fu con l’avvento dei normanni che la fama e il prestigio di Polignano crebbero ancora di più, grazie alla presenza dei monaci benedettini che la resero una zona non più di passaggio ma nevralgica per concludere affari e dove cercare riparo e riposo. Il passaggio sotto la Repubblica di Venezia è visibile ancora oggi grazie alla presenza del Palazzo dei Dogi. La cittadina si divide oggi in due zone con il nucleo più antico che sorge su una roccia a strapiombo sul mare. Mappa: Polignano a Mare 70044 Polignano a mare BA https://goo.gl/maps/9fboALzTysCktFyr8

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I Giardini di Ninfa si trovano a Cisterna di Latina, al confine tra Norma e Sermoneta, e sono un esempio meraviglioso di architettura medievale e romanticismo; il luogo perfetto per fare un tuffo nel passato, in un mondo fatato che ispirò grandi scrittori come Virgina Woolf, Truman Capote, Ungaretti e Moravia. Il giardino si estende su una superficie di circa 8 ettari e deve il suo nome al tempietto di epoca romana dedicato alle Ninfe Naiadi, (il suo simbolo se così possiamo affermare) che si trova al centro di un isolotto. Il giardino nel 2000 è stato dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio per tutelare l'oasi, l’habitat intorno al fiume Ninfa, lo specchio lacustre da esso formato e le aree circostanti. Ripercorriamo la storia, molto turbolenta, della città di Ninfa intorno alla quale sorge questo luogo da fiaba. La piccola cittadina agricola nacque sotto l'impero romano ma acquistò importanza politica e religiosa più tardi, quando la palude invase la via Appia e la Pedemontana divenne l'unica strada sicura per raggiungere il Sud dell'Italia; per questo mtivo era obbligatorio transitare per Ninfa. Ninfa ebbe numerosi proprietari nel corso degli anni, tutti appartenenti alla nobiltà romana. Nel 1294 Benedetto Caetani divenne pontefice con il nome di Papa Bonifacio VIII e nel 1298 aiutò Pietro II Caetani ad acquistare Ninfa ed altre città limitrofe, segnando l’inizio della presenza dei Caetani nel territorio pontino per circa sette secoli. Nel '300 Ninfa fu saccheggiata e distrutta per mano di Onorato Caetani, sostenitore dell’antipapa Clemente VII, avverso al ramo dei Caetani che possedevano Ninfa. La città, rasa al suolo, fu abbandonata e mai più ricostruita anche a causa della malaria che imperversava nella zona. La costruzione del bellissimo giardino fu voluta da Gelasio Caetani nei primi anni '20. L'ultima erede e appassionata proprietaria del giardino incantato fu Lelia Caetani che abbinò piante e colori come si fa in un quadro e non ostacolò la naturale crescita delle piante. Rimasta senza eredi, costituì la fondazione Roffredo Caetani per garantire la cura del giardino e valorizzare il territorio lepino di cui fa parte. Nel giardino di Ninfa ci sono i resti di Santa Maria Maggiore, una chiesa del 900 completa di affreschi, un fiume trasparente attraversato da ponti pittoreschi e piante e fiori provenienti da tutto il mondo.

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