Italia da scoprire
Scopri l'Italia nascosta
Piediluco uno dei tanti fiabeschi scenari dell’ Umbria, una regione molto generosa in quanto a ricchezza storica e scorci paesaggistici. Il paese in questione, frazione di Terni, gode della promiscuità al fibrillante lago di Piediluco. Un appagante giro intorno al lago conduce alla roboante Cascata delle Marmore, fra le più alte d’Europa, uno spettacolo eccezionale a tre salti in quel del Parco fluviale del Nera la cui visione non smette mai di stupire. Nel corso dei secoli si sono addirittura formate delle grotte che risultano a oggi visitabili interessando da un duplice punto di vista, turistico e speleologico. È questo un sito naturalistico molto affascinante e spesso al centro di numerosi produzioni televisive, artistiche e cinematografiche: per fare qualche esempio, il regista Dario Argento ha diretto qui alcune scene del suo thriller “La sindrome di Stendhal” nel 1996, protagonista del quale era la figlia Asia Argento; sempre qui si sono tenuti i concerti di Uto Ughi e Simone Cristicchi datati rispettivamente 2011 e 2012, e qui si sono girati diversi spot pubblicitari e video musicali come quello di Gianna Nannini sulla canzone “Tears”. L’elenco è lungo ma bisogna tornare a parlare di Piediluco, che di altre attrattive è colma. Il paese è stato scelto dalla Federazione Italiana Canottaggio quale sede del Centro Nazionale Remiero, perciò nell’arco dell’anno sono di scena diverse competizioni internazionali e un grande evento tradizionale, la Festa delle Acque tra fine giugno e inizio luglio: si susseguono così concerti musicali, spettacoli teatrali, fuochi d’artificio e due suggestivi appuntamenti, quello con la Sagra de lu Sarmerinu Carbonaretto pesce di lago frittu e su lu focu, appuntamento gustoso molto partecipato, e la Sfilata delle barche allegoriche. Piediluco, il cui nome significa letteralmente “ai piedi del bosco sacro”. Mappa: Piediluco 05100 Terni TR https://goo.gl/maps/rUxcPF7bkAj3TJWC9
Italia da scoprire
Scopri l'Italia nascosta
Borghetto sul Mincio è una piccola frazione del comune di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, che ha saputo conservare inalterato il suo spettacolare aspetto medievale di stazione fortificata sul fiume. In questa piccola realtà vi sembrerà, infatti, di essere tornati nel passato, poiché una lungimirante politica di conservazione degli antichi edifici ha fatto sì che non si perdesse l’aspetto unico del borgo, ma che, anzi, le antiche strutture rimanessero in attività. Le origini di questo vero e proprio gioiello storico affondano nella dominazione longobarda della zona che per prima ha riconosciuto la crescente importanza della sua posizione strategica di passaggio sul fiume Mincio. Infatti, per quasi 1000 anni, Borghetto sul Mincio è stato un percorso obbligato per chi voleva spostarsi da sud a ovest nelle terre venete, e nel corso dei secoli persino grandi eserciti come l’armata francese di Napoleone nel 1796, o le truppe piemontesi durante la Seconda Guerra d’Indipendenza nel 1859, hanno attraversato il suo ponte fortificato. Oggi, il piccolo centro di Borghetto sul Mincio è dominato dalla massiccia presenza del Ponte Visconteo, chiamato anche Pontelungo dagli abitanti della zona, un ponte-diga di 650 metri costruito nel 1395 sul corso del fiume con l’intento di far deviare il Mincio dal suo letto che conduce fino a Mantova. La costruzione è composta dalla lunga diga e dall’imponente rocca centrale dove risiedeva la guarnigione di sorveglianza, e sebbene oggi versi in uno stato di conservazione non ottimale, visitarlo è un’emozione unica, soprattutto se da esso percorrerete il tracciato dell’antica fortificazione per dirigervi verso lo spettacolare Castello Scaligero, situato appena oltre il Mincio sulla sommità di una piccola collina. A questo punto scendete dalla collina per tornare nel centro di Borghetto sul Mincio, dove si concentrano gli edifici più antichi, come la graziosa chiesa di San Marco Evangelista, fondata nel X secolo e restaurata nel corso del 1700 e che conserva al suo interno alcuni stupendi affreschi quattrocenteschi e la campana più antica dell’area veronese, tutti risalenti alla metà del 1300. Tre le stradine del centro di Borghetto sul Mincio troverete gli antichi mulini ad acqua con le caratteristiche ruote in metallo e i muri in pietra, risalenti all’inizio del Quattrocento ma ancora conservati in ottime condizioni; tre di questi mulini sono perfettamente funzionanti ed è possibile visitarne l’interno per vedere gli ingranaggi che trasferiscono la forza del fiume fino alla grande macina di pietra.
Italia da scoprire
Scopri l'Italia nascosta