
Founder President
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"Dopo essere diventato presidente, ho chiesto alla mia scorta di andare a pranzo in un ristorante. Ci siamo seduti e ognuno di noi ha chiesto ciò che ha voluto.
Sul tavolo davanti, c'era un uomo che aspettava di essere servito. Quando è stato servito, ho detto a uno dei miei soldati: "vai a chiedere a quel signore di unirsi a noi." Il soldato è andato e gli ha trasmesso il mio invito. L’uomo si è alzato, ha preso il suo piatto e si è seduto proprio accanto a me.
Mentre mangiava le sue mani tremavano costantemente e non alzava la testa dal suo cibo. Quando abbiamo finito, mi ha salutato senza guardarmi, gli ho dato la mano e se n'è andato.
Il soldato mi ha detto:
"Madiba quell'uomo doveva essere molto malato, visto che le sue mani non smettevano di tremare mentre mangiava."
"No, assolutamente! la ragione del suo tremore è un'altra."
Allora gli ho detto: "Quell'uomo era il custode della prigione dove sono stato. Dopo che mi torturava, urlavo e piangevo chiedendo un pò d'acqua e lui veniva mi umiliava, rideva di me e invece di darmi acqua, urinava nella mia testa."
"Non è malato, aveva paura che io, ora presidente del Sudafrica, lo mandassi in carcere e gli facessi quello che mi ha fatto lui. Ma io non sono così, questa condotta non fa parte del mio carattere, né della mia etica."
′′Le menti che cercano vendetta distruggono gli stati, mentre quelle che cercano la riconciliazione costruiscono nazioni. Uscendo dalla porta verso la mia libertà, sapevo che se non mi fossi lasciato alle spalle tutta la rabbia, l'odio e il risentimento, sarei ancora prigioniero."
(Nelson Mandela) ❤️


Founder President
"Gli hanno dato del picchiatore, del violento. Senza uno straccio di prove, un riscontro, una testimonianza, nulla.
Hanno detto che “ai tempi del Movimento studentesco spaccava crani con le spranghe”, ignorando che per la stessa accusa, a “Porta a porta” nel 2004, l’allora direttore della Padania Gigi Moncalvo fu condannato a pagare Emergency 150.000 euro.
Hanno tirato fuori la vecchia bufala della chiave inglese nascosta sotto l’eskimo.
Lo hanno chiamato “Hazet 36”, la stessa chiave utilizzata nell’omicidio di Sergio Ramelli, insinuando subdolamente un suo presunto e delirante coinvolgimento.
Gli hanno dato del “trafficante di corpi”, del “comunista” (come se fosse un’offesa), dell”affarista senza scrupoli”, persino della “spia” al servizio degli occidentali.
Non potendo contestare il lavoro straordinario e i 12 milioni di persone curati in 27 anni, hanno incominciato a dire che con Emergency si è arricchito, che “è morto con le tasche piene”, proprio lui il cui più grande orgoglio era di “non aver mai preso 500 lire in più del suo stipendio di medico”.
E c’è chi ha fatto anche peggio delle bestie, santificandolo da morto con post e parole grondanti pelosa ipocrisia dopo averlo calpestato, ignorato, umiliato in vita, con quel sospiro di sollievo, in fondo, di chi sa che non dovrà più fare i conti con la coscienza di Gino, le sue sentenze dritte, nette, senz’appello che ti inchiodavano di colpo alle tue responsabilità politiche, umane, civili.
La morte di Gino Strada sta facendo risalire a galla lo spurgo fetido di un’Italia meschina, provinciale, malmostosa, spaurita di fronte a una bellezza che non sono neanche capaci di immaginare (figuriamoci apprezzare), incapaci di riconoscere la grandezza di questo essere umano, medico e filantropo che il mondo ci invidia.
È proprio vero. L’Italia uno come Gino Strada proprio non se lo meritava.
Vola altissimo su questa miseria, Gino."
Lorenzo Tosa


Founder President
È tornato alla Luce Gino Strada all'età di 73 anni...
Ha salvato tante vite, tante vite lo ringraziano e lo piangono.
Ci ha lasciato in eredità la sua umanità e la voglia di continuare a lottare per un mondo migliore...
Grazie Gino Anima bella .😢 🌹🌹🌹
