L’idea si fa strada a poco a poco. E’ qualcosa che ho da tempo dentro di me e che si muove e si agita. La natura patologica dell’ipocrisia mi è da tempo nota e l’ho meditata e, per quanto complessa e perversa, mi appare abbastanza chiara da consentirmi di scrivere che “l’ipocrisia è una comunicazione che finge di essere una relazione”. Un’affermazione che è una specie di versetto, una sura. La finzione ipocrita toglie consistenza alla sostanza.
L’ipocrisia ha un ruolo enormemente distruttivo per le relazioni. Infatti l’ipocrisia dissolve le relazioni, destruttura la personalità di chi la subisce, impedisce l’emersione dell’autenticità della vita, umilia l’umanità.
Oggi mi appare lampante la necessità di smascherare, ed invitare a smascherare, l’ipocrisia per raggiungere il proprio benessere, per dare soddisfazione agli altri e per realizzare il bene comune. (Carlo Pili)