Carlo Pili

Founder President

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SERENO PROSEGUO DI MATTINATA ♥♥♥ Io sono io. Tu sei tu. Io non sono al mondo per soddisfare le tue aspettative. Tu non sei al mondo per soddisfare le mie aspettative. Io faccio la mia cosa. Tu fai la tua cosa. Se ci incontreremo sarà bellissimo; altrimenti non ci sarà stato niente da fare. La preghiera della Gestalt, Fritz Perls (1893-1970)

Carlo Pili

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♥♥♥ "Quando si parla di emozioni, spesso è meglio una parola in più che una in meno. Manifestare un pensiero d’affetto è un gesto generoso non solo verso il destinatario, ma anche verso noi stessi. Che sia amore, affetto, stima o sostegno, esprimere quello che si prova è un modo di dare importanza, allo stesso tempo, agli altri e alle nostre emozioni. Una frase ascoltata per caso sull’autobus vi fa venire in mente un amico lontano? Il ricordo di una gaffe di vostra sorella vi regala un sorriso improvviso? Non perdete l’occasione per dirlo – con una telefonata, un messaggino sul telefono se si può. Le parole, diceva qualcuno, sono importanti e non costano nulla. Oltre a regalare un sorriso a voi, potrebbero portare un raggio di Sole nella giornata di qualcun altro. Il consiglio, dunque, è molto semplice: provare a non essere avidi nelle proprie dimostrazioni d’affetto. Praticare quella gentilezza che consiste nel riconoscere l’altro e nel condividere." 🙏

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Carlo Pili

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♥♥♥ Riusciamo a stare un’intera giornata senza parlare male di qualcuno, senza esprimere alcun giudizio, nessuna forma di maldicenza, nessuna derisione o svalutazione?? Oppure al contrario formulando liberamente lodi, esaltazione e affetto per qualcuno distante, a patto che siano tutti sinceri senza falsità?? Facile a dirsi, molto meno a farsi. Parlare male degli altri è uno dei principali sport praticati al mondo. Serve a coprire le proprie debolezze, a sentirsi integrati o addirittura migliori degli altri e creare fazioni in ufficio, a casa, a scuola, nei bar come nei campi sportivi. Un impiego (e spreco) enorme di tempo ed energie. Proviamo a non scaricare inutilmente le nostre frustrazioni interne in questo genere di attività. Se un giorno intero è troppo difficile, tentiamo con mezza giornata, due ore, mezz’ora. Dieci minuti... Non importa. Esercitandoci ad abbandonare i pensieri su chi non ci va a genio acquisteremo in energia e buonumore. Per non parlare del fatto che la maldicenza si appiccica: chi ne è oggetto la percepisce o peggio ancora modifica le relazioni e i comportamenti reali. Il silenzio è d’oro. Sempre, soprattutto se non riusciamo ad alimentare il nostro parlare con parole spontaneamente positive. .'. Carlo Pili

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