Carlo Pili

Founder President

Carlo Pili

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...Credi in quelli che cercano la Via. Dubita di quelli che dicono di averla trovata...🙏🌟

16/03/2019, 16:09

"Credi in quelli che cercano la Via. Dubita di quelli che dicono di averla trovata." (André Gide)

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Carlo Pili

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HO IMPARATO 🌟🌟🌟

16/03/2019, 16:04

Ho imparato che la vita è dura... Ma io di più! Ho imparato che le opportunità non vanno mai perse... Quelle che lasci andare tu... Le prende qualcun altro. Ho imparato che un sorriso è un modo economico per migliorare il tuo aspetto. Ho imparato che non posso scegliere come mi sento... Ma posso sempre farci qualcosa. Ho imparato che bisogna godersi il viaggio e non pensare solo alla meta. Ho imparato che è meglio dare consigli solo in due circostanze: Quando sono richiesti e quando è in gioco la vita. Ho imparato che meno tempo spreco e più cose faccio. Ho imparato a godermi le cose! Ho imparato ad accettare le sconfitte, le delusioni. Ho imparato che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. Ho imparato che ci vogliono anni per costruire la fiducia, e pochi secondi per distruggerla. Ho imparato che non dobbiamo cambiare amici se comprendiamo che gli amici cambiano. Ho imparato che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo sempre responsabili di noi stessi. Ho imparato che la pazienza richiede molta pratica. Ho imparato che ci sono persone che ci amano, ma semplicemente non sanno come dimostrarcelo. Ho imparato che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno ad alzarti. Ho imparato che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno, nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso. Ho imparato che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si sia spezzato, il mondo non si ferma aspettando che lo ripari.-- 🙏🌟

Carlo Pili

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GRAZIA DELEDDA SCRITTRICE SARDA PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURE NEL 1926

16/03/2019, 15:47

"lo guardavo il sole, mi volgevo, guardavo il mare lontano e mi sentivo felice." Grazia Deledda nasce a Nuoro il 27 settembre 1871 da Giovanni Antonio e Francesca Cambosu, quinta di sette figli. La famiglia appartiene alla borghesia agiata: il padre che ha conseguito il diploma di procuratore legale, si dedica al commercio del carbone ed è un cattolico intransigente. Diciassettenne, invia alla rivista "Ultima moda" di Roma il primo scritto, chiedendone la pubblicazione: è "Sangue sardo", un racconto nel quale la protagonista uccide l'uomo di cui è innamorata e che non la corrisponde, ma aspira ad un matrimonio con la sorella di lei. Il testo rientra nel genere della letteratura popolare e d'appendice sulle orme di Ponson du Terrail. Incerte sono le notizie di un lavoro ancora precedente, datato da alcuni critici al 1884. Tra il 1888 ed il 1890, collabora intensamente con riviste romane, sarde e milanesi, incerta tra prosa e poesia. L'opera che segna più propriamente l'inizio della carriera letteraria è "Fior di Sardegna" (1892), che ottiene qualche buona recensione. Gli scritti risentono di un clima tardo romantico, esprimendo un amore vissuto come fatalità ineluttabile. E' anche, per lei, un'epoca di sogni sentimentali, più che di effettive relazioni: uomini che condividono le sue stesse aspirazioni artistiche sembrano avvicinarla, ma per lo più un concreto progetto matrimoniale viene concepito da lei sola. Si tratta di Stanislo Manca, nobile sardo residente a Roma, di Giuseppe M. Lupini, musicista che le dedica una romanza, del giornalista triestino Giulio Cesari e del maestro elementare Giovanni Andrea Pirodda, "folclorista gallurese". Sollecitata da Angelo De Gubernatis, si occupa di etnologia: della collaborazione alla "Rivista di Tradizioni Popolari Italiane", che va dal dicembre 1893 al maggio 1895, il miglior risultato sono le undici puntate delle "Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna". Nel 1895 presso Cogliati a Milano, viene publicato "Anime oneste". L'anno successivo esce "La via del male" che incontra il favore di Luigi Capuana. Durante una permanenza a Cagliari, nel 1899, conosce Palmiro Madesani, funzionario del Ministero delle Finanze in missione. Contemporaneamente compare a puntate su "Nuova Antologia" il romanzo "Il vecchio della montagna". L'11 gennaio dell'anno successivo, si sposa con Palmiro e in aprile si trasferiscono a Roma: si realizza in questo modo il suo sogno di evadere dalla provincia sarda. Sebbene conduca vita appartata, nella capitale verrà a contatto con alcuni dei maggiori interpreti della cultura italiana contemporanea.Tra agosto e dicembre del 1900, sempre su "Nuova Antologia", esce "Elias Portolu". Il 3 dicembre nasce il primogenito, Sardus; tenuto a battesimo dal De Gubernatis (avrà in seguito un altro figlio, Franz). La giornata di Grazia Deledda si divide fra la famiglia e la scrittura, a cui dedica alcune ore tutti i pomeriggi. Nel 1904 viene pubblicato il volume "Cenere", da cui verrà tratto un film interpretato da Eleonora Duse (1916). I due romanzi del 1910, considerati in genere frutto di una tenace volontà di scrivere piuttosto che di autentica ispirazione, sono notevoli tuttavia per essere, il primo, "Il nostro padrone", un testo a chiaro sfondo sociale e il secondo, "Sino al confine", per certi aspetti autobiografico. Al ritmo sostenuto di quasi due testi all'anno compaiono i racconti di "Chiaroscuro" (1912), i romanzi "Colombi e sparvieri" (1912), "Canne al vento"(1913), "Le colpe altrui" (1914), "Marianna Sirca" (1915), la raccolta "Il fanciullo nascosto" (1916), "L'incendio nell'uliveto" (1917) e "La madre" (1919). Si tratta della stagione più felice. I romanzi hanno tutti una prima pubblicazione su riviste (volta a volta "Nuova Antologia", "Illustrazione italiana", "La lettura" e "Il tempo"), quindi vengono stampati per i tipi di Treves. Nel 1912 esce "Il segreto di un uomo solitario", vicenda di un eremita che scelto l'isolamento per nascondere il proprio passato (continua)

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