Da oggi anche io ho la mia CAM CARD. Che bello! Un altro passo in questo meraviglioso progetto! Grazie ad ognuno di noi, è tutto possibile perché lo stiamo costruendo assieme!
L'uomo è spinto a cercare, ad avere di più, ad accumulare oggetti senza accorgersi che più possiede più deve difendere, gestire, controllare, salvaguardare. La tanto bramata proprietà crea ansia e malessere.
Siamo tutti impegnati a creare ricchezza e crescita, tutti interessati alla delirante conquista del superfluo e dell'inutile.
Mentre facciamo tutto ciò, sfruttiamo al minimo il nostro essere: la gran parte delle nostre capacità restano dormienti, riposano sulla “consuetudine che sa quello che occorre fare e non ha affatto bisogno di esse”.
Invece dei beni materiali dovremmo accumulare saperi, rimedi per sconfiggere le malattie, la fame e la povertà; e poi l'esperienza, l'esercizio manuale, il contatto con la terra e con la pratica di coltivarla. E soprattutto coltivare relazioni.
Noi non siamo il nostro lavoro, non siamo la quantità di soldi che abbiamo sul conto, non siamo l’automobile che guidiamo, non siamo i nostri vestiti griffati.
Siamo solo un vapore che appare un po' di tempo e poi svanisce. Perciò dobbiamo liberarci del tempo e vivere il presente "giacché non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante”.
Spesso facciano lavori che detestiamo per comprare sciocchezze che non ci servono. Siamo i figli della prosperità, allevati nel mito illusorio che un giorno saremmo diventati tutti milionari, modelle, divi cinematografici, campioni sportivi, ecc. Ma non è così che vanno le cose.
E tutto questo ci piace? No?
Allora svegliamoci: è proprio qui che ci ha condotti, senza nemmeno accorgercene, quest'epoca fondata sull’egemonia ideologica del neoliberismo e sulla crisi delle teorie politiche di ispirazione socialista.
Per vivere davvero dobbiamo tornare ad essere i padroni di noi stessi. Hackeriamo le nostre ordinate esistenze e lasciamoci andare. Educhiamoci alla libertà, pensiamo a qualcosa che ci piaccia veramente e troviamola. Fuggiamo dai rumori di questa civiltà, dalle connessioni in rete di un mondo virtuale che spaventa e assorbe il nostro tempo, impedendoci di pensare. E adattiamoci a vivere con poco. Facciamo tabula rasa di ogni cosa, perché solo quando non avremo più niente da perdere, solo quando cesseremo di essere chi eravamo riusciremo finalmente a ritrovare noi stessi. (L. Favale)