Ci sono tanti concetti che sono relativi, come quello di ordine e disordine, per esempio. C'è chi ritiene che la natura vada "contenuta e domata", che un campo incolto di "erbacce" sia sinonimo di abbandono e disordine.
Un tappeto di morbido trifoglio va decespugliato nelle aiuole delle città, che intanto pululano di carte e rifiuti per strada. I giardini devono essere curati e rigorosamente inquadrati, con piante ornamentali ben distribuite e allineate.
Io scelgo la spontaneità, i colori che la primavera porta dentro di sè, il disordine che risponde alle leggi universali e non a quelle umane.
Viva i campi incolti e le erbacce che crescono nell'asfalto!
Dormire tra i fiori di Calendula e tenersi il suo profumo addosso per tutto il giorno!
Nannarella, la mia compagna di vita da più di 15 anni, la mia più grande maestra e amica.
I tre setacci di Socrate
Un giorno Socrate fu avvicinato da un uomo in piena agitazione che gli disse:
« Ascolta Socrate, ti devo raccontare qualcosa d’importante sul tuo amico.»
« Aspetta un attimo», lo interruppe il saggio, «hai fatto passare ciò che mi vuoi raccontare attraverso i tre setacci?»
« Tre setacci?», chiese l’altro meravigliato.
« Sì, mio caro, vediamo se ciò che mi vuoi raccontare passa attraverso i tre setacci.
Il primo setaccio è quello della verità: sei convinto che tutto quello che mi vuoi dire sia vero?»
« In effetti no, l’ho solo sentito raccontare da altri.»
« Ma allora l’hai almeno passato al secondo setaccio, quello della bontà? Anche se quello che vuoi raccontare non è del tutto vero, è almeno qualcosa di buono?»
L’uomo rispose esitante: «Devo confessarti di no, piuttosto il contrario…»
« E hai pensato al terzo setaccio? Ti sei chiesto a che serva
raccontarmi queste cose sul mio amico?
Serve a qualcosa?»
« Beh, veramente no…»
« Vedi?», continuò il saggio, «Se ciò che mi vuoi raccontare non è vero, né buono, né utile,
allora preferisco non saperlo e ti consiglio di dimenticarlo.»
(Tratto dal libro “La via del guerriero di Pace” di Dan Millman)