Pesci Mondo Sommerso

Immergiamoci nel loro mondo

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Le Spugne Marine spesso le usate nei vostri bagni per la pulizia del vostro corpo, non dimenticatevi però che appartengono al Regno Animale e al Phylum dei Poriferi, e sono una specie protetta. Vediamo come si nutrono non avendo un apparato digerente. Le spugne riescono a nutrirsi e a ossigenarsi grazie a un flusso d’acqua costante che circola nel loro corpo e che gli fornisce un’alimentazione composta da batteri e minuscoli organismi. Esistono però anche rarissime specie di spugne carnivore, in grado di nutrirsi di piccoli crostacei: dopo aver catturato la preda con mini-uncini, alcune cellule della spugna si trasferiscono sul corpo della vittima per attivare la digestione (ci mettono anche 10 giorni per finire il “pranzo”). Dalla classe delle Demosponge, appartiene la Spongia Officilnalis ovvero la specie da cui vengono ricavate le spugne da bagno. Specie un tempo molto comune nel Mar Mediterraneo, ad oggi, la popolazione della Spongia Officinalis si è notevolmente ridotta a causa dell’intenso sfruttamento commerciale delle colonie e per le numerose epidemie. La pesca della Spongia Officinalis è vietata in quanto specie protetta inserita nell’Allegato III della Convenzione di Berna e annesso III ASPIM della Convenzione di Barcellona. E’ quindi di vitale importanza, se si decide di acquistare Spugne di Mare, comprarle da aziende responsabili e con tutti i permessi di pesca. Povere spugne non dimenticate che sono esseri viventi...

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Nome comune Pesce chirurgo ferro di cavallo, nome scientifico Acanthurus tennentii. Perciforme appartenente alla famiglia degli Acanthuridae; endemico in tutto l'Oceano Indiano, Pesce di media o grossa dimensione, abbastanza pacifico e robusto; adatto alla convivenza con i pesci di barriera di quasi tutte le altre razze e con altri Acanturidi purchè di colore differente. Molto difficile da ambientare perchè inizialmente è molto pauroso e rimane molto nascosto rifiutando il cibo; una volta ben ambientato è onnivoro, predilige mangime surgelato, Artemia salina, Chironomus e Mysis, ma, soprattutto, le apposite sfoglie di Alghe Liofilizzate ed anche foglie di insalata, spinaci bolliti, rotelle di banana o di zucchina; accetta anche mangime secco, in granuli di piccolo diametro o in scaglie. La livrea è molto simile a quella dell'Acanthurus olivaceus: il corpo è di un color verde oliva o grigio piombo uniforme, con sfumature gialle o grigie; subito dietro l'occhio è presente una macchia a ferro di cavallo di colore scuro, nero o marrone bruciato, che, con l'età, perde la parte centrale riducendosi a due semplici barrette longitudinali negli esemplari più vecchi; la bocca e lo scudetto sul peduncolo caudale sono sottolineati da un anello di color turchese; dello stesso turchese è la banda tra gli apici della coda biforcuta e il bordo delle pinne anale e ventrali, mentre la pinna dorsale è bordata di blu scuro. Gran nuotatore, necessita di una vasca grande, in proporzione alle sue dimensioni, in quanto nuota volentieri nella colonna d'acqua, ma anche di rifugi e nascondigli tra le madrepore. In condizioni ottimali è abbastanza resistente alle malattie; soffre molto per il valore del PH basso e per concentrazioni eccessive di nitrati e fosfati; nel qual caso comincia a perdere di colore evidenziando delle macchie grigiastre ed è suscettibile agli attacchi di Oodinium ed delle micosi della pelle.

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Pesce accetta chiamato anche Carnegiella strigata è un pesce osseo di acqua dolce. Il suo nome prende origine dalla sua forma che assomiglia ad una sorta di “accetta”, in quanto si presenta con un corpo sottile e un ventre molto rotondo, soprattutto nella specie femmmina. Da una colarazione variabile tendente spesso all’argento giallino, con stirature scure, il pesce accetta, è in grado di raggiungere anche 5 cm di lunghezza. Pesce molto tranquillo che vive spesso in piccoli branchi, nei pressi della superficie dell’acqua, in acque libere. Ciò che rende il pesce accetta particolare rispetto alle altre specie, è che nonostante le sue dimensioni ridotte è abile saltatore.  Aiutandosi con le sue pinne pettorali, è in grado di fare salti molto alti fuori dall’acqua. Il pesce accetta in natura si nutre prevalentemente di piccoli invertebrati, come insetti e crostacei. Questo viene spiegato dal fatto che è un pesce che vive prevalentemente in superficie e si nutre di tutto ciò che riesce a trovare. In cattività può essere nutrito anche tramite con cibo in scaglie anche se è necessario nutrirlo almeno una volta a settimana con alimenti vari, come ad esempio piccole prede vive.

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