Pesci Mondo Sommerso

Immergiamoci nel loro mondo

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Pesce farfalla piramidale, nome scientifico Hemitaurichthys Polylepis. Perciforme appartenente alla famiglia dei Chaetodontidae; è presente nell'Oceano Indiano orientale e nell'Oceano Pacifico occidentale. Presenta un corpo romboidale, poco allungato e quasi squadrato, molto compresso lateralmente sui fianchi; il peduncolo caudale è piccolo ma evidente; la testa è piccola, posta in basso nel corpo e con la fronte leggermente concava; la bocca, piccola, protrattile e posta in cima ad un lungo muso ricoperto da spesse squame, è dotata di denti hanno l'aspetto di spazzolini di setole. La livrea, molto particolare, è fondamentalmente di un color giallo canarino con la testa e la gola più scure, quasi marroncine; al centro del fianco vi è una grossa macchia, quasi triangolare, che dal ventre sale sino alla pinna dorsale; questa macchia e la pinna caudale sono di un colore chiaro, bianco o turchese leggerissimo; la pinna dorsale e quella anale sono gialle, come il corpo; le pinne ventrali sono dello stesso colore della macchia centrale mentre le pinne pettorali sono semi-trasparenti. In natura è un pesce quasi esclusivamente carnivoro; si alimenta principalmente con piccoli crostacei, vermi policheti, anellidi, briozooi, tunicati, uova e larve di pesce; per questo motivo non è assolutamente consigliabile per un acquario di invertebrati. Pesce molto colorato, vivace e pacifico è adattissimo ad una vasca con pesci di piccola o media dimensione e rocce vive, che sbocconcella continuamente, tollera altri Chaetodon ma non può convivere con invertebrati importanti e costosi che finirebbe col danneggiare; necessita di una vasca molto grande, con forti flussi d'acqua, meglio se alternati ed intermittenti, ottenuti con l'uso delle apposite pompe di movimento, ma anche con molti rifugi e nascondigli in quanto ama nuotare negli spazi aperti ma di notte o in caso di pericolo si rintana nei meandri delle madrepore. Poco resistente alle malattie; per questo motivo, se possibile, conviene allevarlo ad una temperatura più alta della norma: ventotto ed anche trenta gradi; soffre anche per i valori bassi del PH e per eccessive concentrazioni di nitrati e fosfati

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Hemiscyllium michaeli, nome comune Squalo leopardo dalle spalline. Come tutti i pesci cartilaginei è privo sia della pinna dorsale sia di quella anale; possiede invece due pinne adipose superiori, prive di spine rigide; la prima delle pinne adipose dorsali ha la parte posteriore concava ed un profilo falciforme; le seconda delle pinne adipose superiori, leggermente più piccola, ha un profilo triangolare con il lobo posteriore allungato; la pinna adiposa inferiore, posta molto indietro, quasi a contatto con la pinna caudale, presenta un profilo triangolare; la pinna caudale, fortemente asimmetrica ha solo un lobo superiore, che è caratterizzato da una profonda tacca ventrale posta in prossimità della punta; le pinne pettorali e ventrali, dalla forma triangolare, sono larghe ed arrotondate, a forma di remi; i segmenti cartilaginei di queste pinne sono ridotti e separati e consentono alle pinne di essere ruotate come gli arti dei mammiferi. Pesce particolare, colorato e robusto sarebbe adatto ad una vasca con pesci di media o grande dimensione se non fosse che cresce enormemente, anche in piccoli acquari, ed è dotato, come tutti gli squali, di un appetito smisurato; necessita di una vasca molto grande, con poco arredamento e una grande distesa di sabbia corallina, in quanto non è un gran nuotatore ed ama sostare negli spazi aperti e solo di notte o in caso di pericolo si ripara sotto le madrepore. Molto resistente alle malattie. Per il suo ottimale mantenimento in acquario è necessario, considerando il suo notevole appetito, che l'acquario in cui è ospitato sia dotato di un potente sistema di filtraggio, meglio se realizzato tramite un Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno 4 volte la capacità dell'acquario; sono anche molto importanti frequenti ed abbondanti cambi di acqua, preceduti da un'accurata sifonatura del fondo, e regolari aggiunte di Oligoelementi e Bioelementi. In natura è un pesce esclusivamente carnivoro; si alimenta principalmente con piccoli crostacei e pesci bentonici che capitano a tiro della sua bocca e che vengono ghermiti con uno scatto fulmineo. Abbastanza facile da ambientare in acquario; una volta ben ambientato è carnivoro; accetta esclusivamente il mangime surgelato, preventivamente decongelato con un poco di acqua dell'acquario, presentato in grossi bocconi: pesciolini, gamberetti e polpa di cozza; il cibo deve essere posto in vicinanza della bocca con delle apposite pinze.

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Il Pesce istrice macchiato scuro o Pesce istrice dalle macchie orlate (Diodon liturosus Shaw, 1804) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’insolito e multiforme ordine dei Tetraodontiformes ed alla famiglia dei Diodontidae che conta solo una ventina di specie. l Diodon liturosus può superare i 60 cm, ma la taglia media è intorno ai 45 cm. Visto dall’alto ha un profilo triangolare, con la testa massiccia ed il corpo che si restringe progressivamente fino al sottile peduncolo caudale. Gli occhi sono enormi, sporgenti, per una perfetta visione notturna; la pinna dorsale e l’anale sono poste in posizione arretrata con 14-16 raggi molli; le grandi pettorali contano 21-25 raggi inermi, le ventrali sono assenti e la caudale è più o meno arrotondata. Vive generalmente intorno ai 20-30 m di profondità, ma si può anche incontrare in 1 m d’acqua e può scendere fino a 90 m lungo la parete. Preda infatti nel buio ricci di mare, crostacei e conchiglie. I giovani sono frequenti nelle lagune e gli estuari, mentre gli adulti, che vivono isolati.

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