Pesci Mondo Sommerso

Immergiamoci nel loro mondo

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Il Riccio Fiore, nome scientifico Toxopneustes pileolus, è una specie di riccio di mare particolarmente diffusa nell’oceano indiano. Appartiene alla famiglia Toxopneustidae, genere Toxopneustes. A questo genere appartengono altre 3 specie di ricci di mare, tutte potenzialmente pericolose per gli esseri umani. Il suo nome deriva dalla sua somiglianza con alcune specie di fiori. Questi ricci di mare infatti, sono formati da una moltitudine di pedicellarie dal colore bianco-rosa o bianco-beige. Nel centro di ogni pedicellaria vi è un puntino viola che contribuisce a conferirgli l’aspetto di un fiore. Il riccio fiore vive prevalentemente tra le barriere coralline, tra i resti di corallo morto, tra le rocce e la sabbia. Solitamente si trovano ad una profondità che va da 0 a 90 metri. Spesso con le loro pedicellarie afferrano detriti ed alghe per camuffarsi e proteggersi dai predatori. Uno studio recente suggerisce che la loro abitudine di ricoprirsi di detriti potrebbe servire a proteggerli dai raggi UVA durante il giorno. Veleno: Il Toxopneustes pileolus è un riccio di mare velenoso che è in grado di infliggere punture molto dolorose agli esseri umani. In alcuni casi può anche essere letale. Molti rapporti affermano che ogni anno si verificano diverse morti a causa delle punture di questo riccio. Le morti documentate sono molto poche in verità, ma quel che è certa, è la morte per annegamento di una donna sub in Indonesia. La morte non è avvenuta per il veleno ma per lo shock e gli effetti paralizzanti che esso può provocare. Il pericolo è infatti rappresentato dal fatto che le persone vengono punte sott’acqua e, se si manifestano sintomi gravi, si può anche annegare. A differenza delle altre specie di ricci di mare, questi non iniettano il veleno tramite le spine. Il veleno viene invece iniettato attraverso delle ghiandole velenifere presenti nelle pedicellarie. Gli aculei presenti nelle pedicellarie possono anche staccarsi e rimanere attaccate alla vittima. In questo modo possono continuare ad iniettare il veleno per diverse ore.

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La lumaca di mare assassina, nome scientifico Conus geographus, è un mollusco gasteropode marino della famiglia Conidae. Tutte le lumache marine appartenenti a questa famiglia uccidono le loro prede con il veleno. Solo quelle appartenenti a questa specie però, hanno un veleno abbastanza potente da risultare pericolose per gli esseri umani. Anche se l’avvelenamento da Conus geographus è potenzialmente mortale, è estremamente raro venire punti da questa lumaca marina. In trecento anni sono stati registrati soltanto 30 decessi da attribuire a questo mollusco. Tuttavia queste lumache di mare rappresentano un pericolo soprattutto per il loro aspetto innocuo e per la bellezza delle loro conchiglie che possono spingere le persone a raccoglierle dai fondali marini. Sono molto ricercate dai collezionisti di conchiglie. Le lumache di mare assassine hanno una conchiglia allungata, ampia e di forma conica, rigonfiata al centro. Ovviamente le lumache marine assassine non sono aggressive e non attaccherebbero mai l’uomo, una preda troppo grande per le loro dimensioni. Il rischio aumenta quando i Conus geographus vengono disturbati, ad esempio toccandoli o prendendoli in mano. Quando si sentono minacciati, questi molluschi allungano la loro proboscide ed attaccano la vittima con il loro dente a forma di arpione, iniettando al malcapitato il loro terribile veleno. Le lumache di mare assassine sono notturne, preferiscono essere attive di notte.

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La Pastinaca a macchie blu, Taeniura lymma, è un pesce cartilagineo appartenente alla famiglia Dasyatidae. È conosciuta anche con il nome di trigone a macchie blu o razza. Come tutte le razze, la pastinaca a macchie blu ha un corpo appiattito. Il colore del dorso varia dal giallo al giallo verdastro con la presenza di molte macchie ovali di colore azzurro acceso. Le macchie azzurre stanno ad indicare la sua velenosità, avvisano i predatori del pericolo. Il suo ventre è bianco azzurro mentre il muso è arrotondato ed ospita i due occhi sporgenti e laterali. La bocca è situata nella parte inferiore del corpo, sotto alla testa. La Taeniura lymma è dotata di una coda alla cui estremità sono posizionati uno o due aculei velenosi che la razza usa per difendersi. La pastinaca a macchie blu vive prevalentemente nei pressi delle barriere coralline fino ad una profondità di 20/25 metri. Di preferenza vive sui fondali sabbiosi nei pressi delle scogliere, ma raramente la si trova sepolta sotto alla sabbia. Le razze del genere Taeniura lymma si alimentano in gruppi lungo le zone sabbiose e poco profonde, dove si nutrono di piccoli pesci, molluschi, vermi, gamberi e granchi. Per nutrirsi e cacciare le loro prede, i trigoni a macchie blu setacciano i fondali sabbiosi durante la marea crescente. Per individuare le loro prede usano un sofisticato sistema in grado di rilevare i campi elettrici emessi dagli altri organismi viventi. La pastinaca a macchie blu ha 2 spine taglienti poste sull’estremità della coda velenosa. Quando è in pericolo e deve fronteggiare dei nemici, lo fa girando la coda ed iniettando il veleno nell’avversario. È un animale molto timido e, se disturbato, preferisce allontanarsi piuttosto che attaccare. Tuttavia la sua coda munita di aculei velenosi è in grado di ferire gravemente anche gli esseri umani. La sua puntura, oltre a provocare una lacerazione del tessuto molto dolorosa, può indurre una necrosi dei tessuti e contrazioni muscolari.

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