Luca Orrù

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Ecco l’effetto di 10’000 cavalli sulla ruota di un Dragster al momento della partenza.

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Luca Orrù

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Cos'hanno in comune una strada asfaltata rovente in agosto e il mito dell'Olandese Volante? Tutto! Come i miraggi terrestri (solitamente classificati come "inferiori") sono dovuti alla riflessione totale o parziale della luce che attraversa strati d'aria a temperatura e densità diverse (e ci forniscono così la percezione di dove si trovi un oggetto) , così i miraggi marittimi (o "superiori") danno luogo al fenomeno detto "Olandese Volante". Vedendo le immagini si fa presto a capire come nel XVII secolo sia potuto nascere il mito che ha terrorizzato centinaia di marinai e ispirato racconti fantastici fino ai giorni nostri.

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Luca Orrù

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ORGOSOLO "NU" !! Orgosolo (Orgòsolo in sardo) è un comune italiano di 4.225 abitanti, che si trova a 620 metri sul livello del mare in provincia di Nuoro, nella regione della Barbagia di Ollolai. Il territorio comunale è prevalentemente collinare e montuoso, e l'unica area pianeggiante è la vallata di "Locoe", lungo il corso del fiume Cedrino. L'altitudine varia dai 350-400 m di quest'ultima fino ai 1400 m delle prime propaggini della catena del Gennargentu, Monte Novo San Giovanni e Monte Fumai (1316 m), Punta Sa Pruna (1416 m) e il Monte Armario (1433 m), la cima più alta del comune. Il paese e i suoi dintorni sono caratterizzati da spettacolari paesaggi naturali, da tradizioni e costumi di gran fascino. Il territorio comunale è molto vasto e ha una estensione di 223,66 km², comprendente una piccola frazione, in località Galanoli, a sei km dal centro principale. Storia Dalla Preistoria all'età romana. In epoca preistorica, soprattutto nel periodo Neolitico, è comprovata la presenza umana in varie zone dell'attuale territorio comunale. Esistono infatti numerose costruzioni quali Dolmen e Menhir, presenti nelle zone denominate "Gorthene", "Locoe", "Oleìli", "Galanoli", "Sa Lhopasa". Ma anche nel periodo nuragico le tracce della presenza umana sono molteplici, come testimoniato dalla presenza di numerosi nuraghi (molto conosciuto e visitato è il nuraghe "Mereu", nel cuore del Supramonte), Domus de janas, circoli megalitici ecc. Dell'epoca romana non sono visibili tracce rilevanti, in un territorio che fu sempre caratterizzato da azioni di guerriglia delle popolazioni locali contro le legioni. Medioevo Benché Orgosolo sia un paese abitato da epoche remote, il suo nome inizia ad essere citato solo verso la metà del Trecento. Il toponimo risulta attestato per la prima volta in forma scritta nel 1341, nelle forme arcaiche Orgusula e Orgosuli. In particolare il nome del villaggio appare elencato nelle Rationes decimarum, fra i centri che versavano le decime alla curia romana. In un documento catalano del 1358 (repartimientos) viene riportato un elenco pisano anteriore (del 1320) che indicava le ville sarde direttamente controllate dal comune toscano. Il documento catalano fa l'inventario per conto del catalano Giovanni Carroz dei beni entrati in suo possesso: havia en la curatoria de Gerrey I castell appallat Castell Argullot lo qual se tenia es guordava per lo senyor Rey. Pertanto si evince che Orgosolo apparteneva originariamente al Giudicato di Cagliari (ed alla Diocesi di Suelli), e che vi era il "castello di Argullot". Tale castello venne distrutto da Mariano IV d'Arborea nella sua lotta contro i catalani. Questa tesi appare però priva di conferme e di riscontri. Infatti, secondo altri studiosi, fra cui Francesco Cesare Casula, la presenza di un castello medievale nei pressi dell'abitato di Orgosolo è fortemente dubbia poiché non esistono atti che ne facciano menzione e soprattutto perché non risultano tracce di tale costruzione nel territorio orgolese. Probabilmente l'errata interpretazione è dovuta a una nota aggiuntiva in cui Pasquale Tola, nel suo Codex Diplomaticus Sardiniae, ricorda che dopo la pace di Sanluri del 1355 venne assegnata ai Carroz la curatorìa di Pauli-Gerrei e il castello “Orgoglioso” o di “Orgosolo”. Il Tola stesso afferma però che tale fortezza si trovava nella curatoria Pauli-Gerrei appartenente al Regno di Sardegna, mentre la curatorìa a cui apparteneva Orgosolo era quella arborense Dore-Orotelli. A questo punto risulta evidente, secondo Casula, “l'equivoco sul castello di Orgoglioso confuso con quello inesistente di Orgosolo".

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