Luca Orrù

Founder Junior

Wistman's Wood è una delle aree boschive più vecchie del nord Europa. Situato vicino alla città di Dartmoor, nel Devonshire inglese, questo bosco ricopre un area di 8 ettari ed è caratterizzato da una fitta rete di radici appartenenti alle querce ultrasecolari che popolano il bosco. L'effetto creato dalle querce, sommato al muschio e ad altre piante e radici ha fatto guadagnare al Wistman's Wood il soprannome di foresta incantata. Le leggende e i miti che si celano dietro questa foresta si sprecano. Tra le più famose vi è quella di cani provenienti dall'inferno che di notte escono dal bosco in cerca di carne umana. Questo può essere legato al fatto che diverse persone durante la notte hanno sentito degli ululati provenire dalla foresta. Un'altra riguarda i druidi, l'antico ordine celtico sacerdotale che proteggeva questo bosco, che con vari incantesimi riusciva ad animare gli elementi della natura. Credenze popolari o meno, visitare questo bosco che un tempo era un'antica foresta ben più estesa, dev'essere un'esperienza mistica.

3  
Luca Orrù

Founder Junior

PADELLE ANTIADERENTI E CARTONI ALIMENTARI IMPERMEABILI, BANDO IN DANIMARCA: E' IL PRIMO PAESE IN EUROPA I composti chimici Pfas sono sospettati di provocare diverse disfunzioni al nostro organismo. Sono molto utilizzati per rivestire padelle, pentole e altri contenitori per alimenti. La Danimarca è il primo Paese in Europa a vietare l’uso di Pfas nei contenitori #alimentari. Una mossa che potrebbe presto essere da esempio per altri stati, europei in primis. Gli Pfas sono sostanze chimiche utilizzate in moltissimi oggetti, soprattutto di uso alimentare, perché conferiscono ai materiali l’impermeabilità all’acqua e ai grassi: pentole, padelle, cartoni per la pizza. Ma sono comuni anche nei tessuti (ad esempio nel Goretex) e nelle schiume antincendio. Il governo danese ha spiegato che “fortunatamente esistono altri modi per produrre carta impermeabile al grasso e all’acqua che non hanno alcun potenziale cancerogeno”. I danesi hanno infatti dato lo stop a questi composti dal luglio 2020 perché, oltre ad accumularsi nell’acqua (sono stati rilevati anche nel fiume Po) e nel suolo, entrano nella catena alimentari e, alla fine, anche nel nostro organismo, al quale potrebbero causare diversi problemi. Gli Pfas sono infatti interferenti endocrini e sospettati di provocare alcuni tipi di tumore, problemi all’apparato riproduttivo e allo sviluppo del feto, anche se una risposta chiara e univoca a questi dubbi non è ancora arrivata. Il Parlamento europeo si è già occupato di questo argomento un anno fa, quando ha proposto di modificare i livelli di Pfas nell’acqua perché possa essere considerata potabile. Il testo non è ancora stato approvato dal Consiglio ma aveva sollevato diverse critiche, anche da europarlamentari italiani di Lega e Cinque Stelle che avevano proposto (invano) una “soglia zero”. Secondo un rapporto del Nordic Council, un organismo di cooperazione che riunisce Danimarca, Finlandia, Svezia, Islanda e Norvegia) l’esposizione ai composti Pfas costa all’Unione Europea tra i 52 e gli 84 miliardi di euro l’anno in termini di spese sanitarie. Anche in Italia l’attenzione a questo tema è molto alta, soprattutto nel nord-est del Paese dove una fabbrica in provincia di Vicenza oggi fallita, la Miteni, ha prodotto per anni questi composti chimici provocando un grave inquinamento delle acque e, si sospetta, di molti operai che lavoravano ogni giorno in quel reparto.

3  
Luca Orrù

Founder Junior

Tutti conosciamo la storia di Abebe Bikila, maratoneta etiope famoso per aver vinto la maratona dei Giochi Olimpici di Roma del 1960 a piedi scalzi. Quello che forse non sapete sono i motivi che lo portarono a correre scalzo e che lo spinsero a dare tutto se stesso per vincere quella gara. Gara che per la cronaca non avrebbe neanche dovuto correre. Ma andiamo con ordine. La nazionale etiope era composta da quattro atleti e lui fu chiamato a sostituire uno di loro infortunatosi poco tempo prima della partenza per Roma. Era la guardia del corpo personale dell'imperatore Hailé Selassié e fu proprio quest'ultimo ad obbligare l'allenatore svedese della nazionale africana (che nel frattempo aveva maturato la convinzione di schierare solo tre atleti visto che sarebbe stato difficile trovarne un altro all'altezza in poco tempo) ad aggiungerlo alla squadra. Partì quindi insieme al resto dei compagni alla volta di Roma. Dopo i primi allenamenti sul posto però si accorse che il paio di scarpe che gli fornì lo sponsor tecnico della manifestazione non gli calzava perfettamente, a tal punto che gli si formò una vescica sotto un piede. Per evitare questo tipo di problema anche in gara prese la curiosa decisione di correre a piedi nudi. Venne il giorno della gara e il suo allenatore gli chiese di tenere d'occhio il favorito alla vittoria finale, il marocchino Rhadi Ben Abdesselam. Avrebbe dovuto tallonarlo almeno fino a metà gara per permettere nel frattempo ai suoi compagni di squadra di raggiungere un certo ritmo. Questi ultimi lo avrebbero sorpassato dopo metà corsa e avrebbero provato a vincere la manifestazione. A sua insaputa praticamente sarebbe diventato quello che nella maratona odierna viene definito "lepre". Il suo avversario avrebbe dovuto indossare la pettorina numero 26 ma per qualche motivo invece indossò la numero 185. Questo confuse Bikila che continuò a girarsi per controllare il pettorale di ogni atleta alla ricerca del numero 26. Pensando che fosse scattato in fuga allora si mise a correre più velocemente possibile per cercare di raggiungerlo. Ma in realtà Rhadi era proprio accanto a lui. I due rimasero attaccati fino all’ultimo chilometro, quando Bikila ha fatto partire una progressione inarrestabile che lo ha portato alla vittoria stabilendo il nuovo record del mondo in 2h15’16”. La cosa incredibile è che l'atleta etiope rimase convinto fino alla fine che il numero 26 fosse arrivato davanti, motivo per il quale quando taglia il traguardo più che essere felice sembra deluso e sembra quasi voler chiedere scusa per aver fallito l'obiettivo che gli era stato affidato.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43