Luca Orrù

Founder Junior

Era il 19 maggio 1902 quando nella miniera di Fraterville, in Tennessee, si verificò una forte esplosione a causa, probabilmente, di una perdita di metano. Molti morirono sul colpo, altri sopravvissero ma condannati a morte a causa delle macerie e dal poco ossigeno rimasto. Alla fine morirono 216 minatori. Questa è una lettera di un padre, Jake, e del figlio, Elbert, sopravvissuti all'esplosione. Il poco tempo rimasto lo hanno usato per scrivere alla propia famiglia. "Ellen, cara, addio da entrambi. Elbert dice che il Signore l’ha salvato. Fai il meglio che puoi con i bambini. Stiamo tutti pregando che l’aria ci aiuti, ma sta peggiorando parecchio e non c’è aria. Horace, Elbert dice di indossare le sue scarpe e i suoi vestiti. Ora è l’una e mezza. L’orologio di Powell Harmon è nella mano di Andy Woods. Ellen, voglio che tu viva rettamente e venga in paradiso. Il piccolo Elbert dice che ha fiducia nel Signore. L’aria cattiva si sta chiudendo su di noi velocemente. Cara Ellen, ti lascio in cattive condizioni, ma riponi la tua fiducia nel Signore perché ti aiuti a crescere i miei piccoli bambini. Elbert dice che lo rivedrete tutti in paradiso, e tutti i bambini ci ritroveranno entrambi. Cresci i bambini meglio che puoi. Oh, come vorrei essere con te. Addio a tutti, addio. Seppellisci me ed Elbert nella stessa tomba del piccolo Eddie. Addio Ellen, addio Lillie, addio Jimmie, addio Minnie, addio Horace. Oh Dio, solo un altro respiro. Ellen, ricordami finché vivi. Addio cara. Sono le 2:25. Solo pochi di noi sono ancora vivi.”

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Luca Orrù

Founder Junior

Foto a lunga esposizione dell'incenso.

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Luca Orrù

Founder Junior

A Budapest, in una antica farmacia-museo, un amico si imbatte in una testa di mummia (Foto sua). L'addetta gli spiega che veniva polverizzata e usata come medicamento, per altro molto apprezzato. L’uso della mumia, largamente diffuso nella Medicina nord-africana, fu introdotto in Andalusia nell’VIII secolo dagli Arabi del Califfato d’Occidente, e - dopo il 1100 - in varie altre regioni europee dai reduci delle Crociate. Accolto dal mondo medico e dai ciarlatani come un inatteso provvidenziale progresso della terapia, la mumia fu impiegata fino al 1700. Resti di mummie egizie finivano nelle farmacie, dove erano polverizzati e incorporati in diversi preparati medicinali. Nel 1581, il medico e naturalista Pier Andrea Mattioli scriveva che gli arabi attribuivano alla mummia molte virtù, come la cura delle paralisi e dell'epilessia, nonché di emicranie, vertigini, mal d'orecchi, tosse e mal di gola. La mumia era anche indicata per alleviare (con acqua di menta) le passioni del cuore e (con acqua di "cimino") le ventosità del corpo. Per tutto il Medioevo e il Rinascimento essa fu quindi considerata una vera panacea, valida per ogni tipo di malattia; e ancora al tempo di Luigi XIV veniva decantata nell’amenorrea, nell’asma bronchiale e nella tubercolosi, ed entrava nella composizione di un numero infinito di polveri, balsami, pillole, decotti e elettuari come disinfettante, cicatrizzante, ricostituente ed elisir di lunga vita. La mumia era considerata una vera manosanta per curare piaghe, ferite, eresipela e disturbi mestruali. Altre indicazioni: i 'dolori di capo da causa fredda', le 'passioni di cuore', i 'veleni mortiferi'. Curarsi con la mumia diventò uno status symbol, tanto che, con una richiesta così massiva, i resti di mummia avevano ormai raggiunto costi astronomici e insostenibili per chiunque. Così nel 1700 - per ironia della sorte e non perché si fossero resi finalmente conto che non serviva a nulla- medici e ciarlatani decisero di comune accordo di bandirla dal secolare armamentario terapeutico.

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