Franco Gambarelli

Dove realizzare il nuovo ospedale? Ecco le indicazioni dell’Ausl „ Dove realizzare il nuovo ospedale? Ecco le indicazioni dell’A

2018-08-19 05:46:20

Dove realizzare il nuovo ospedale? Ecco le indicazioni dell’Ausl „L’Ausl di Piacenza ha fornito i rilievi che ha effettuato sulle quattro aree che potrebbero ospitare il nuovo ospedale di Piacenza. L’azienda si era presa l’incarico di redigere uno studio più dettagliato sui pro e i contro delle quattro ipotesi in campo: le due aree pubbliche (militari) dell’area ex Pertite all’Infrangibile e della caserma Lusignani a Sant’Antonio; e le due aree private, il terreno dell’Opera Pia Alberoni tra Madonnina e Farnesiana e l’area agricola tra la strada Valnure (sede della caserma dei vigili del fuoco) e l’abitato di La Verza. I dati, forniti ai consiglieri, dovrebbero aiutare la politica locale a farsi un’idea ancora più precisa di quale possa essere la scelta migliore per ospitare il nuovo nosocomio.“ Potrebbe interessarti: http://www.ilpiacenza.it/politica/dove-realizzare-il-nuovo-ospedale-ecco-le-indicazioni-dell-ausl.html Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/ilPiacenza.it Dove realizzare il nuovo ospedale? Ecco le indicazioni dell’Ausl „ il nuovo nosocomio.Lusignani-2 CASERMA LUSIGNANI È un’area pubblica (militare) con una superficie di 88mila metri quadrati più 15mila espropriati in un’area limitrofa. L’area copre solo parzialmente la richiesta di spazi (sarebbero necessari parcheggi multipiano o interrati) e non sarebbe flessibile per future espansioni del nosocomio. Si trova vicino a tangenziale e autostrada e c’è la possibilità di un ingresso sulla viabilità già esistente. Il traffico, in quest’area, attualmente non è intenso (ma a Barriera Torino sì) ma è scorrevole: servirebbero limitate modifiche alla viabilità. L’ospedale qui necessita di un’implementazione del trasporto pubblico. Per quanto concerne la vicinanza a edifici esistenti, realizzare l’ospedale avrebbe un alto impatto urbanistico: è una zona residenziale e sede di scuole elementari. Ci sarebbe un alto volume di costruito rispetto al paesaggio. Per ottenere l’area cosa si dovrebbe fare? È necessario un protocollo con l’Agenzia del Demanio, con il trasferimento dell’area dal Ministero della Difesa al Demanio. Entro e non oltre i 180 giorni dalla sottoscrizione dei certificati di collaudo definitivo dei lavori, poi il trasferimento dal Demanio alla Regione Emilia-Romagna. I costi per l’acquisizione vedrebbero la stessa Regione impegnarsi per una serie di lavori con 5-6 milioni di euro, con opere compensative da protocollo. Difficile vagliare le demolizioni, una prima stima parla di 500mila euro di costi di demolizione. Vi sono potenziali rischi di ritrovamento di cisterne interrate nel terreno. EX PERTITE “ Potrebbe interessarti: http://www.ilpiacenza.it/politica/dove-realizzare-il-nuovo-ospedale-ecco-le-indicazioni-dell-ausl.html Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/ilPiacenza.it

Franco Gambarelli

Ospedale vecchio a Piacenza

2018-08-18 22:39:21

E’ partita oggi, in via ancora sperimentale, la rivoluzione degli accessi all’area interna dell’ospedale vecchio di Piacenza. A un mese dall’avvio dei lavori di riqualificazione della viabilità del nucleo antico, diventano operative le nuove modalità di utilizzo degli spazi di parcheggio interni. Niente più auto private dei dipendenti, per lasciar liberi i 65 stalli a pazienti e accompagnatori. Per entrare nei cortili interni con l’auto, l’unico accesso carraio disponibile è – da oggi – quello di via Campagna, a fianco della chiesa di san Giuseppe. L’ingresso di Cantone del Cristo diventa così ad uso esclusivo delle ambulanze. Nuove regole anche per usufruire dei 65 spazi auto. L’unico accesso con l’auto è quindi da via Campagna, chiuso da una sbarra. Un sistema elettronico rileva la targa e, se si tratta di un mezzo autorizzato, come ambulanze o auto di portatori di handicap, farà sollevare la sbarra. Se invece il mezzo non è riconosciuto occorre premere il pulsante per farla alzare. I posti auto sono riservati a pazienti e accompagnatori, che – una volta lasciato il paziente dovranno uscire in via Campagna dal medesimo accesso. Anche in uscita medesime modalità: targa riconosciuta o pulsante. Questa seconda fase, di sperimentazione, consentirà all’Azienda Usl di capire qual è il tempo minimo necessario per accompagnare i pazienti o per effettuare le cure. Nelle prossime settimane verrà definito il tempo massimo di sosta consentito, oltre il quale scatterà una sanzione recapitata direttamente a casa.

Franco Gambarelli

La fondazione Casimiro Mondino di Pavia

2018-08-18 22:28:02

LA FONDAZIONE MONDINO COMPIE CENTO ANNI: 1917-2017 Dal 21 al 26 novembre una settimana di eventi per festeggiare i cento anni dell’Istituto Neurologico Nazionale tra cui: il conferimento del Premio Ottorino Rossi, il congresso scientifico internazionale e l’assegnazione del Premio Cluster Headache, la mostra dedicata alla storia della Fondazione, l’apertura straordinaria del Museo Golgi. PAVIA_ 10 ottobre 2017_”Cento anni di ricerca e cura nelle neuroscienze” da celebrare assieme alla città, alle istituzioni e alla comunità scientifica: è infatti nel 1917 che la Fondazione Mondino di Pavia, allora Clinica Neuropatologica, assume personalità giuridica autonoma riconosciuta dal Governo Italiano. Il 2017 è quindi un anno sempre più importante per la Fondazione Mondino, il più antico Istituto Neurologico Nazionale che ha intrapreso la grande operazione di rinnovamento organizzativo e strutturale, e che si presenta oggi con un ricco programma di iniziative per la città, per la comunità scientifica e per il panorama nazionale. Per celebrare la ricorrenza, la Fondazione Mondino organizza una settimana di eventi dal 21 al 26 novembre tra cui l'assegnazione del Premio Ottorino Rossi e del Premio Cluster Headache a scienziati di rilievo internazionale, il congresso scientifico Meccanismi di malattia e nuovi orientamenti diagnostici e terapeutici in neurologia, la mostra documentaria dedicata alla storia della neurologia pavese allestita nell’atrio del Mondino e l’apertura straordinaria del Museo Golgi dell’Università di Pavia per tutto il fine settimana. Tra le iniziative non mancheranno la Cena del Centenario per festeggiare insieme a dipendenti e collaboratori e una serata dedicata a partner e stakeholder. La storia La Clinica Universitaria di Pavia per lo studio e la cura delle malattie neuropsichiatriche nasce nei primi anni dell’Italia post-unitaria sotto la guida di Cesare Lombroso. Nel 1898 viene affidata al neuroanatomista e psichiatra Casimiro Mondino, allievo del premio Nobel Camillo Golgi. Mondino la trasforma profondamente, fondando un Istituto all’avanguardia nella “cura delle malattie nervose” che denomina “Clinica Neuropatologica” e che il 10 giugno 1917 viene eretto ad Ente Morale con Decreto Luogotenenziale, acquisendo personalità giuridica. È la data di nascita ufficiale dell’Istituto. Mondino dirige quindi la Clinica Neuropatologica fino alla sua scomparsa, nel 1924, lasciando il suo patrimonio alla neo istituita Fondazione che, sotto la direzione di Ottorino Rossi, capostipite della Scuola Neurologica Pavese, darà ulteriore impulso allo studio e alla cura delle malattie del sistema nervoso.

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