Franco Gambarelli

Il Vestibolo Superiore

2018-08-19 09:52:01

Al termine si entra nel vestibolo superiore, con a sinistra l’ingresso agli appartamenti reali, di fronte l’ingresso alla Cappella Palatina (vedi dopo) ed alla destra la balaustra da cui si ha una meravigliosa visione, dall’alto, dello scalone d’onore e un completo godimento del fondale del pianerottolo dello scalone d’onore con la possibilità… di conversare con le statue della Maestà, del Merito e della Verità. Si entra finalmente negli Appartamenti reali, che sono composti da una parte settecentesca ed una ottocentesca, rispettivamente a sinistra ed a destra della “Sala di Alessandro” a cui si giunge dopo aver attraversato la “Sala degli alabardieri” e la “Sala delle guardie del corpo”. La Sala di Alessandro fu usata da sala del trono da Gioacchino Murat. Questa sala ha, a sinistra, l’ingresso alla mostra dei lavori che formano la Collezione Terrae Motus, eseguiti da più di settanta artisti internazionali sollecitati da Lucio Amelio dopo le devastazioni del terremoto del 1980. Sala del trono - di foto Lorenzo Di Donato A destra della “Sala di Alessandro” si apre l’Appartamento nuovo, così detto per essere stato realizzato nella prima metà dell’ottocento. Esso abbonda di ori e stucchi e lo stile Impero domina su tutto, anche se non sempre in maniera armonica. In esso Ferdinando II volle la Sala del Trono che, nella volta, ha il già menzionato affresco di Maldarelli commemorante la posa della prima pietra della Reggia. Segue l’appartamento del Re, sistemato già in parte da Murat. Segue, dopo la camera da letto di Ferdinando II con il bellissimo bagno di marmo bianco, l’appartamento murattiano che termina con l’Oratorio, cappella privata. Una tela di Hackert - foto di Emilio Di Donato L’Appartamento vecchio è invece alla sinistra della sala di Alessandro e fu curata da Carlo Vanvitelli dal 1779 al 1790 con una schiera di artisti che seppero ben interpretare ed esprimere l’arte dell’arredo meridionale con grazia ed eleganza. Si attraversano le eleganti Sala della Primavera, con le tele di Hackert, la Sala d’estate, quella dell’autunno e quella dell’inverno affrescate da Fischetti, lo studio di Ferdinando IV e il Salottino del Re e così di seguito fino alle sale della Biblioteca con le due sale di lettura. Sala di lettura - foto di Emilio Di Donato La Biblioteca della reggia fu curata da Maria Carolina, poi arricchita di volumi da Ferdinando II. Essa comprende più di 10 000 volumi di arte, scienza, filosofia, storia, diritto rilegati in veste sontuosa e collocati in grossi armadi decorati d’epoca. Un particolare del Presepe reale - foto di Emilio Di Donato Dalle sale di lettura della biblioteca si passa alla sala ellittica dove è allestito il Presepe reale ricco di pastori e di animali del ‘700 e dell’ ‘800, alcuni eseguiti da noti artisti. Più volte i suoi pezzi sono stati trafugati, a volte ritrovati, in tutto on in parte. Quindi anche quello attualmente allestito è una ricostruzione di quello che fu costruito per Ferdinando II. Si passa poi in una serie di sale con dipinti del secolo XVIII e XIX riguardanti fatti e personaggi del tempo. Al termine di dette sale si esce, scendendo una scala, sul pianerottolo dello scalone d’onore. Il Teatro di Corte Teatro di Corte, palchi laterali - foto di Emilio Di Donato I lavori erano stati iniziati il 1757, ma erano andati a rilento, perché il Vanvitelli, fra la reggia e l'acquedotto, era preso da un vortice di impegni e di responsabilità. Solo nel 1768 il Vanvitelli riprese i lavori per il teatro, completando le rifiniture, le decorazioni, l'arco scenico, le quinte, i fondali e l'illuminazione. II teatro, a forma circolare ed arricchito di 12 stupende colonne, ha 42 palchetti su 5 file. I palchi sono decorati con festoni, putti e mascheroni; stemmi ed allegorie varie sono dipinti nell'arco scenico e nella volta. Fu realizzato anche un sistema di porte perché lo stesso parco potesse diventare lo sfondo del palcoscenico. Nel 1769 il teatro entrò funzione con spettacoli che imp

Franco Gambarelli

Lo scalone d'Onore

2018-08-19 09:50:11

A metà del “cannocchiale” c’è il vestibolo inferiore, che è il centro del piano terra; insieme al vestibolo superiore, a cui è collegato con lo Scalone d'onore, rivela subito la genialità e perfezione dell’architettura vanvitelliana. Lo scalone d’onore ha 116 gradini, è ornato di due leoni di marmo bianco e, sul fondale del pianerottolo, ha tre statue: al centro la Maestà, a sinistra il Merito, a destra la Verità. La doppia volta ellittica è di grande effetto anche perché all’interno di essa trovavano posto i musici per salutare lietamente il re ed i suoi ospiti in occasione dei ricevimenti . E’ bene salire con calma i 116 gradini perché danno 116 splendide vedute dello scalone d’onore.

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Franco Gambarelli

La Navata Centrale

2018-08-19 09:48:31

Dal cancello centrale del Palazzo reale si entra nel vasto atrio da cui inizia la lunga galleria a tre navate che va fino al cancello del parco. Le navate laterali si aprono sui quattro cortili. La navata centrale è detta “il cannocchiale” per la sua somiglianza con detto apparecchio ottico e la visione che attraverso di esso si ha dell’asse centrale del parco con le sue cascate e il ”torrione” che le sovrasta tutte e dalla cui base sgorga l’acqua che alimenta cascate, cascatelle, vasche e laghetti. Sulla sinistra dell’Atrio c’è la biglietteria ed il bookshop.

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