Si racconteranno "Storie di Confine" per comprendere come il Po presenti, anche sul piano simbolico, una funzione di limen, di separazione, ma anche di passaggio, luogo di incontro tra diversità, portatore di trasformazione, arricchimento e perdita allo stesso tempo. Il fiume sulla carta geografica appare come una linea che separa il nord dal sud, l'est dall'ovest, 'noi da 'loro'. In realtà spesso ha rappresentato un luogo di incontro e di scambio, più che una reale divisione. Aprirà la rassegna "La città dal volto di fiume", che si terrà mercoledì 25 giugno alle ore 18: la storia di Piacenza è quella di una città di confine, di "frontiera", fin dalle sue origini romane, quando venne fondata in una terra in cui già si mescolavano culture diversissime. Questa caratteristica, che rende ancora oggi la nostra identità complessa e difficile da afferrare, è in parte riconducibile alla vicinanza del fiume Po, barriera naturale, confine politico ma anche punto di passaggio di uomini e idee. Alla conferenza seguirà un laboratorio di pittura a cura di Chiara Belloni, artista e insegnante di discipline pittoriche, e una merenda a base di prodotti tipici delle diverse zone afferenti all'area del Po.
Il 2 luglio alle ore 21.30, all'interno della Rassegna estiva di cinema all'aperto a cura di Cinemaniaci e Arci Piacenza, all'Arena Daturi (V.le Risorgimento 4) sarà proiettato "Il risveglio del fiume segreto. In viaggio sul Po con Paolo Rumiz": omaggio al più grande fiume italiano che, come afferma il giornalista e scrittore Rumiz, "visto da dentro non sembra neanche Italia". Il regista Alessandro Scillitani sarà presente per un incontro con il pubblico. L' ingresso sarà gratuito. Si prosegue con "Piroghe sacre, piroghe profane", che mercoledì 9 luglio alle ore 18 affronterà come la dimensione di luogo di confine si possa già ravvisare nella Preistoria, quando i corsi d'acqua rappresentano lo spazio privilegiato per una vera mutazione antropologica. Le piroghe, che nel Neolitico e nell'età del Bronzo solcavano le acque per l'approvvigionamento di materie prime da territori talora lontanissimi, popolano anche l'immaginario simbolico, quando, guidate da uccelli sacri, trainano il disco del Sole. Il laboratorio prevede la creazione di modellini in argilla di piroghe, ispirati agli originali preistorici, le quali verranno cotte nel successivo incontro del 19 luglio. Non mancherà la merenda a tema e la consueta navigazione fluviale per piccoli gruppi.
Il quarto appuntamento si terrà il 19 luglio alle ore 18 e sposta l'attenzione sulle merci, in particolare quelle richieste per i banchetti e arrivate via fiume. "Dimmi come mangi e ti diro' chi sei" ci parlerà delle vie d'acqua come tramite per la circolazione di merci ma anche, e soprattutto, di idee e stili di vita. Non bisogna però dimenticare che i fiumi sono anche i luoghi del "rimosso", da intendere sia in senso fisico e materiale che in senso ideale, come confine tra la vita e la morte. Nel corso della giornata il noto ceramista Terry Davies creerà sul Lungo Po una fornace con materiali di recupero, alla cui realizzazione la cittadinanza è invitata a partecipare. Nel forno si cuoceranno i modellini di piroghe preistoriche realizzati dai partecipanti in occasione del precedente incontro e la cottura culminerà, in una vera e propria performance, con l'apertura della fornace durante la notte. Nel corso della serata sarà possibile partecipare a laboratori di manipolazione dell'argilla a cura di Caba Associazione culturale di Certaldo (FI), a momenti musicali a tema con la fisarmonicista Petra Cavaliere e a una cena tra il "trimalcionesco" e il paese di Bengodi. Ci si ferma poi nel mese più caldo, per riprendere il 27 agosto alle ore 17.30 con "Il fiume racconta", come protagonista di fiabe appartenenti a diverse culture. Grazie a racconti letti da rappresentanti delle diverse comunità straniere presenti nella città di Piacenza e territorio limitrofo si potrà rinnovare il nostro modo di intendere il Po. L'immersione nelle differenti culture proseguirà con degustazioni di ricette "esoti