Franco Gambarelli
La Cappella Palatina
2018-08-19 10:01:17
La cappella é ad una sola navata, con abside semicircolare e volta a botte riccamente lavorata a cassettoni. Sopra l’ingresso è la tribuna reale. I lavori per la reale cappella si svolsero dal 1757 al 1789, impegnando, pertanto, anche Carlo Vanvitelli. Colonne binate furono collocate sulle logge laterali alle quali giungeva luce da due ordini di finestre. Su alcune delle colonne sono ben visibili i danni subiti da essa e dall’intera cappella durante la seconda Guerra mondiale. E’ rimasta intatta la tela dell'"Immacolata" di Giuseppe Bonito, che sovrasta il modello in legno del mai realizzato ciborio in pietre dure. Come raggiungere la Reggia Con il treno: la Stazione ferroviaria è proprio di fronte al Palazzo reale. Con l’auto: Per quelli che provengono dalla A1, uscire alle uscite Caserta Sud o Caserta Nord. Proseguire per Caserta Centro e seguire le indicazioni per il grande (ed economico) Parcheggio sotterraneo di Piazza Carlo III. Dal parcheggio si sale in Piazza Carlo III, proprio sulla strada che porta all’ingresso principale del Palazzo reale. Orari e prezzi Chiusura: tutti i Martedì; 25 dicembre; 1 gennaio Orari Appartamenti: 8:30 - 19:30 ultimo ingresso: 19:00 Orari mostra: 9:00 - 18:00 visita guidata da Assistenti Museali ogni ora Orario Parco e Giardino: Apertura: 8,30 Ultimo ingresso parco: Gennaio Febbraio Novembre Dicembre 14:30 Marzo 16:00 Aprile 17:00 Maggio Settembre 17:30 Giugno Luglio Agosto 18:00 Ottobre 16:30Il Giardino Inglese chiude un'ora prima dell'ultimo ingresso al Parco. Assistenza didattica: per adulti max 30 persone Euro 62,00 per scuole Euro 2,58 ad alunno Audioguide: Euro 4,00 una - Euro 6,00 due Tariffe (biglietti interi): CUMULATIVO (Appartamenti storici, Mostra Terrae Motus, Parco e Giardino Inglese) Euro 6,00 APPARTAMENTI (solo Appartamenti storici, e Mostra Terrae Motus) Euro 4,20 PARCO (solo Parco e Giardino Inglese) Euro 2,00 Per entrare nel parco con la propria bici Euro 1,00 Biglietto parco + bici Euro 2,00 + 1,00 SUPPLEMENTO MOSTRE TEMPORANEE Euro 1,00 Per informazioni Reggia di Caserta - Complesso Vanvitelliano Biglietteria tel.0823 448084/0823 277380 fax.0823220847 e-mail [email protected] / [email protected] www.arethusa.net Ente Provinciale per il Turismo tel.0823 322233 / 0823 550011 fax 0823 326300 Ufficio Info tel.0823 321137 fax 0823 355877 Orari Appartamenti: 8:30 - 19:30, ultimo ingresso 19:00 Audioguide: Euro 3,50 una - Euro 5,00 due Museo dell’Opera Tel: +39 0823321127-448084 www.reggiadicaserta.org
Franco Gambarelli
Il teatro di Corte
2018-08-19 09:59:38
I lavori erano stati iniziati il 1757, ma erano andati a rilento, perché il Vanvitelli, fra la reggia e l'acquedotto, era preso da un vortice di impegni e di responsabilità. Solo nel 1768 il Vanvitelli riprese i lavori per il teatro, completando le rifiniture, le decorazioni, l'arco scenico, le quinte, i fondali e l'illuminazione. II teatro, a forma circolare ed arricchito di 12 stupende colonne, ha 42 palchetti su 5 file. I palchi sono decorati con festoni, putti e mascheroni; stemmi ed allegorie varie sono dipinti nell'arco scenico e nella volta. Fu realizzato anche un sistema di porte perché lo stesso parco potesse diventare lo sfondo del palcoscenico. Nel 1769 il teatro entrò funzione con spettacoli che impegnarono poi il periodo del carnevale di ogni anno, nelle gaie e spensierate stagioni teatrali imposte per tradizione dai regnanti napoletani. Il Museo dell’Opera E’ una sezione didattica, introduttiva alla visita al monumento, ed è anche la scoperta di un’altra Reggia, quella sotterranea. Nelle sue sale si passa in rassegna lo sviluppo del territorio dall’epoca pre-romana fino ai nostri giorni. Inoltre viene illustrato il percorso dell’acquedotto carolino; sono mostrati schizzi, disegni e modelli approntati per la realizzazione del Palazzo reale; è illustrata la famiglia reale con ritratti e dagherrotipi. Notevole è poi il tratto di necropoli venuta alla luce durante i lavori del 1990: le sette tombe a cassa di tufo con relative suppellettili e pochi resti ossei, lasciati in situ, sono databili alla seconda metà del IV secolo a.C. È proprio da vedere.
Franco Gambarelli
Presepe antico
2018-08-19 09:58:04