Benedetto Neroni
Business & Finanza
Criptovalute - Analisi (tecnica) generale del 03.01.2019
2019-01-03 15:15:28
Bitcoin e le altre principali criptovalute per capitalizzazione oggi stornano parte dei rialzi messi a segno fra il 31 dicembre e il 02.01.2019. Trattasi al momento di prese di profitto che non invalidano il trend di breve periodo, che resta rialzista. Infatti Bitcoin, Ethereum e Ripple sono sempre alle prese con le loro resistenze primarie e ancora non riescono a superarle (i falsi break out con spike lunghissime e volumi bassi non contano): 3900 USD per bitcoin, 162 USD per Ethereum e 0,37 USD per Ripple. Idem per Eos (280 USD resta un muro insuperabile) e via dicendo. Tuttavia, tutte le cripto (in generale) sono in fase di accumulo e se tale fase si protrarrà ancora nei prossimi giorni, tali resistenze saranno superate. Soltanto dopo aver riconquistato i 3900 USD (o meglio ancora sarebbero i 4.200 USD) Bitcoin potrà tentare di invertire il trend di medio periodo, che al momento resta ribassista (e così, a maggior ragione, quello di lungo periodo). Idem per Ethereum rispetto ai 162 USD e via discorrendo. La situazione dal punto di vista operativo è, nel complesso, molto interessante perchè favorevole al trading di posizione (long e short) calcolando i minimi ed i massimi con il Fibonacci calculator e stabilendo il trend primario con altri strumenti di analisi tecnica. Per seguire le mie operazioni in tempo reale su Telegram, info: [email protected]
Benedetto Neroni
Business & Finanza
Criptovalut post 2018: fine della bolla o occasione di investimento ?
2019-01-03 14:36:44
Questa mia analisi trase spunto da uno dei pochi articoli sensati che circolano sull'argomento e che ho rinvenuto su Finanzaoperativa.com....Dunque a Natale 2017 la febbre raggiunse l’apice, con il prezzo di scambio del Bitcoin che superò i 20.000 dollari al gettone. Nuove monete digitali venivano quotate ogni settimana e moltissime società, non sempre affidabili, adottarono il denaro digitale come mezzo alternativo per autofinanziarsi.Il 2018 è stato un anno di tutt’altro segno per le valute digitali: in generale quasi tutti i coins hanno perso gran parte del proprio valore. Il Bitcoin oggi si scambia poco sopra i 3.000 dollari, Ethereum che un anno fa viaggiava a valutazioni vicini ai 1.000 dollari, si può acquistare oggi per poco più di 100 dollari, molti dei gettoni non hanno più alcun valore. La storia delle criptovalute è a tutti gli effetti la storia di una bolla finanziaria, una bolla relativamente piccola, che si è gonfiata ed è esplosa in un tempo relativamente breve: una storia paradigmatica che ci racconta quanto può essere rischioso approcciarsi ai mercati finanziari senza un guida e con poca consapevolezza.Come si è creata la bolla?La bolla delle criptovalute è stata favorita da diverse caratteristiche strutturali di questo tipo di mercato: un mercato relativamente piccolo (che anche nei momenti di massima espansione non ha superato la capitalizzazione teorica di 300 miliardi di dollari) che ha goduto di un’attenzione spropositata. Cosa significa, nel concreto, mercato piccolo ? Che il prezzo di bitcoin, anche quando la criptovaluta era al massimo della sua capitalizzazione, poteva essere manipolato con appena 200.000 dollari, per Ethereum ne servivano soltanto 50.000 e per le altre criptovalute ancora meno. Adesso, con la market cap ridotta all'osso, bitcoin e le altre cripto possono essere mosse a piacimento da qualsiasi investitore poco più che benestrante, ma ciò non avviene perchè è chiaro a tutti che la finanza istituzionale, che muove miliardi, vuole shortare bitcoin & Co per portarne il prezzo ancora più in basso, avendo interesse a stabilizzarlo con gli ETF. Un altro elemento che ha causato la bolla speculativa e la confusione che si è generata tra le criptovalute come strumento di investimento e la tecnologia blockchain (l’innovazione che è alla base di esse). I molti endorsement, anche istituzionali, che questa tecnologia ha ricevuto sono stati interpretati dal pubblico come un fattore di stabilità per le criptovalute come classe di investimento, anche in assenza di una relazione reale tra questi due fattori. Un mercato totalmente deregolamentato e opaco, all’interno del quale non solo non è stata garantita alcuna protezione per gli investitori. Se pochi investitori possiedono una parte molto rilevante di un mercato, essi possono inflazionare i prezzi con relativa facilità, limitando per esempio la circolazione degli strumenti e sostenendo il valore con acquisti mirati.Perché è scoppiata la bolla? La storia ufficiale vuole che le criptovalute siano finite sotto scrutinio da parte dei regolatori a causa delle numerose truffe e dei vari problemi di sicurezza che si sono verificati. Questi fattori avrebbero creato sfiducia, facendo crollare i prezzi.In realtà la bolla è esplosa proprio perché si trattava di una bolla, destinata quindi ad esplodere. Quando anche moltissimi outsider (investitori non professionisti che entrano in un mercato per emulazione, inseguendo i guadagni) cominciano ad investire sull’onda dell’entusiasmo, gli insider, coloro che si trovavano nel mercato da più tempo, semplicemente monetizzano la propria posizione. In parole più chiare e sintetizzando il concetto: la blockchain è una fantastica innovazione, ma i token sono solo investimento esattamente come qualsiasi altro bene (azioni, materie prime ) ed in quanto tali sono soggetti alle fisiologiche oscillazioni del mercato: nessun investimento sale all'infinito, soltanto i criptodrogati potevano pensare che bitcoin potesse passare da 20.000 a 100.000 dollari in un solo anno (2018) senza sottostare alle leggi della finanza.
Benedetto Neroni
Business & Finanza
Ethereum - Un'idea di analisi fondamentale
2019-01-03 11:32:06