Le teorie di Barbara

Anna Frank inizia il suo diario venerdì 12 giugno 1942 (78 anni fa) Anna Frank inizia il suo diario: «Subito dopo le sette andai da papà e mamma e poi nel salotto per spacchettare i miei regalucci. Il primo che mi apparve fosti tu, forse uno dei più belli fra i miei doni». Inaugurando il suo diario la piccola Anna Frank, tedesca di nascita ma olandese d'adozione, racconta l’emozione del risveglio nel giorno del suo tredicesimo compleanno e l’attesa di scartare i regali, tra i quali scopre con felice sorpresa un diario. Ha la copertina a quadretti rossi, lo stesso che ha visto il giorno prima nella libreria a pochi passi da casa sua. Da quel momento diventa un compagno inseparabile, cui confidare tutto e attraverso il quale si rivolge a un'amica immaginaria, chiamandola «Kitty». Vittima insieme alla sua famiglia, in quanto ebrei, della persecuzione nazista posta in atto ad Amsterdam, la ragazzina non può più frequentare la scuola e la sua quotidianità scorre tra le mura dell'abitazione prima e dell'alloggio segreto poi. Per questo tutta la sua attenzione si volge a quelle pagine bianche da riempire con le vicende della sua famiglia, i ricordi legati ai compagni di scuola, il suo primo amore e il vissuto di due anni di segregazione tra paure e speranze. Il suo racconto s’interrompe nell’agosto del 1944, quando la sua famiglia viene arrestata e portata nel campo di concentramento di Auschwitz e di qui a quello di Bergen Belsen. Suo padre Otto, unico sopravvissuto, pubblica successivamente il diario, che diventa in poco tempo uno dei documenti più struggenti dell'Olocausto del popolo ebraico. Da esso si evincono le qualità compositive della giovane che in un passo significativo confessa le sue aspirazioni di scrittrice: «Sarò mai capace di scrivere qualcosa di importante, lo spero proprio, perché scrivendo posso confidare alla carta tutti i miei pensieri, i miei ideali, i miei sogni». Questa frase è oggi leggibile sul muro della scuola frequentata da Anna. Fonte; http://www.mondi.it/almanacco/voce/19049

by Barbara Tomaselli
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Le teorie di Barbara

Buongiorno Mondo 💙

by Barbara Tomaselli
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La tragedia di Vermicino mercoledì 10 giugno 1981 (39 anni fa) La tragedia di Vermicino: Rientrando a casa, alle sette di sera di mercoledì 10 giugno, il piccolo Alfredo Rampi finisce intrappolato in un pozzo artesiano, profondo 80 metri e largo 28 cm, nelle campagne di Vermicino (frazione di Frascati). Tre giorni di inutili tentativi di liberarlo tengono con il fiato sospeso milioni di italiani, che seguono la vicenda in TV, grazie a una diretta non-stop di 18 ore della RAI, la prima nella storia della televisione italiana. Il tragico epilogo alimenterà polemiche e dibattiti sui limiti etici del diritto di cronaca, sollevando nel contempo la necessità di dotarsi di un corpo in grado di coordinare i soccorsi: l'anno dopo verrà istituita la Protezione Civile. Fonte; http://www.mondi.it/almanacco/voce/988001

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