Fondazione AlMa
Founder Junior
Solo 10 giorni al 22 marzo ricorrenza della salita in cielo di mio figlio Alvise al quale dedico questa mia lettera.
2019-03-12 13:11:49
Ciao Alvise, amatissimo figlio mio, sono certo che anche quest’anno, il 22 marzo, in occasione dell’anniversario della tua salita in cielo, in molti si fermeranno in raccoglimento per un “dono speciale per te”, magari con una preghiera personale. Un ricordo. Ma anche una intima preghiera rivolta a tutti i ragazzi che, come te, per troppo poco tempo hanno accompagnato le loro famiglie nel cammino che il buon Dio ha donato ad ognuno di noi, con la nostra personale ed unica esistenza terrena.E anche quest’anno, come ho fatto a partire dal 2002, ti porterò un fiore, uno dei tuoi preferiti, e lo deporrò sull'uscio della tua nuova casa. E così ancora una volta starò fermo lì davanti, senza dire nulla, perché sono sicuro che le parole che vorrei dirti sarebbero vuote di significato, anche perchè sono consapevole che comunque tu le conosci. Già … Perché il nostro dialogo continua ininterrottamente da quel pomeriggio del 22 marzo 2002. Nel silenzio incredulo di un momento d’indicibile dolore. Nell’intima sofferenza di un attimo. Ma anche attraverso le iniziative che ho avviato con la Fondazione AlMa, che a te è dedicata, insieme a tanti altri, che hanno voluto parteciparvi solo ed unicamente in tua memoria. Oggi sono qui a sperare che quanti ti hanno voluto e ti vogliono bene, rivolgano un pensiero al cielo e ti facciano sentire il loro affetto ed un grande abbraccio. Sai, sono in molti, dopo il tragico incidente che ho subito a febbraio del 2015, e che mi ha lasciato postumi con il 99% di invalidità, a dirmi di voltar pagina, di lasciar perdere la Fondazione a te dedicata. Ma come posso? Cosa potrei mai dire alle persone che hanno voluto contribuire al progetto “Modi diversi di sostenere la vita”? Sono convinto che ognuna di loro, e fra di loro anche, se non di più delle altre, quelle persone che non ti hanno conosciuto, hanno pensato a te, alla tua giovinezza, alla tua diversa presenza fra noi e a quanto, in tua memoria, anche fuori dai confini del nostro paese, la Fondazione è riuscita a fare. Un “fare” che diventa sempre più “fatto”. Concreto. Con iniziative finalizzate alla prevenzione del disagio esistenziale ed al sostegno a minori in difficoltà. Sai, sono oramai trentasette i progetti avviati. Ed ognuno vede la partecipazione di collaboratori, volontari, specialisti, amici. Miei quanto tuoi. Come tutti i genitori di questo mondo, non avrei mai pensato che un giorno avrei scritto queste parole. Di certo non avrei potuto mai immaginare che ci sarebbe stato un momento a partire dal quale non avrei potuto più averti accanto. Non solo oggi in questa ricorrenza, ma anche in tutti gli oltre seimiladuecento giorni che, di lì, si sono succeduti. Tantomeno avrei potuto lontanamente pensare a quello che è successo, al suo come. All’intensità dei sentimenti che da quel giorno provo. Quale e quanta angoscia! Quale immane dolore! E quanta nostalgia, oggi! Quanto amore!La vita mi ha insegnato che tutto può accadere. Che tutto può sempre succedere. Magari in un istante. Magari proprio in un momento come quello. Nell’istante che separa la nascita dalla morte. Che prende il nome di vita! Quasi a definire l’attimo come un momento, uno spazio dove conoscerci, amarci. Per poi, inevitabilmente, lasciarci. Per sempre.Questa vita, vissuta e donata, ci presenta situazioni alle quali non sappiamo dare una risposta. E che, con tutta sincerità, oggi io non pretendo più. Non ha senso cercare di capire. Non m’interessa ! Perché so che tu, Alvise, mi sei oggi diversamente vicino. So che sei con me in tutti i momenti delle mie giornate e di tutti quelli che ti vogliono bene. E allora ovunque tu sia, desidero farti giungere un bacio. Ed una carezza. Ed un forte, fortissimo abbraccio. Ti voglio bene.Tuo papà Umberto
Fondazione AlMa
Founder Junior
Lettera in ricordo del 22 marzo, giorno della salita in cielo di mio figlio Alvise
2019-03-10 13:03:37
Ciao Alvise, amatissimo figlio mio, sono certo che anche quest’anno, il 22 marzo, in occasione dell’anniversario della tua salita in cielo, in molti si fermeranno in raccoglimento per un “dono speciale per te”, magari con una preghiera personale. Un ricordo. Ma anche una intima preghiera rivolta a tutti i ragazzi che, come te, per troppo poco tempo hanno accompagnato le loro famiglie nel cammino che il buon Dio ha donato ad ognuno di noi, con la nostra personale ed unica esistenza terrena.E anche quest’anno, come ho fatto a partire dal 2002, ti porterò un fiore, uno dei tuoi preferiti, e lo deporrò sull'uscio della tua nuova casa. E così ancora una volta starò fermo lì davanti, senza dire nulla, perché sono sicuro che le parole che vorrei dirti sarebbero vuote di significato, anche perchè sono consapevole che comunque tu le conosci. Già … Perché il nostro dialogo continua ininterrottamente da quel pomeriggio del 22 marzo 2002. Nel silenzio incredulo di un momento d’indicibile dolore. Nell’intima sofferenza di un attimo. Ma anche attraverso le iniziative che ho avviato con la Fondazione AlMa, che a te è dedicata, insieme a tanti altri, che hanno voluto parteciparvi solo ed unicamente in tua memoria. Oggi sono qui a sperare che quanti ti hanno voluto e ti vogliono bene, rivolgano un pensiero al cielo e ti facciano sentire il loro affetto ed un grande abbraccio. Sai, sono in molti, dopo il tragico incidente che ho subito a febbraio del 2015, e che mi ha lasciato postumi con il 99% di invalidità, a dirmi di voltar pagina, di lasciar perdere la Fondazione a te dedicata. Ma come posso? Cosa potrei mai dire alle persone che hanno voluto contribuire al progetto “Modi diversi di sostenere la vita”? Sono convinto che ognuna di loro, e fra di loro anche, se non di più delle altre, quelle persone che non ti hanno conosciuto, hanno pensato a te, alla tua giovinezza, alla tua diversa presenza fra noi e a quanto, in tua memoria, anche fuori dai confini del nostro paese, la Fondazione è riuscita a fare. Un “fare” che diventa sempre più “fatto”. Concreto. Con iniziative finalizzate alla prevenzione del disagio esistenziale ed al sostegno a minori in difficoltà. Sai, sono oramai trentasette i progetti avviati. Ed ognuno vede la partecipazione di collaboratori, volontari, specialisti, amici. Miei quanto tuoi. Come tutti i genitori di questo mondo, non avrei mai pensato che un giorno avrei scritto queste parole. Di certo non avrei potuto mai immaginare che ci sarebbe stato un momento a partire dal quale non avrei potuto più averti accanto. Non solo oggi in questa ricorrenza, ma anche in tutti gli oltre seimiladuecento giorni che, di lì, si sono succeduti. Tantomeno avrei potuto lontanamente pensare a quello che è successo, al suo come. All’intensità dei sentimenti che da quel giorno provo. Quale e quanta angoscia! Quale immane dolore! E quanta nostalgia, oggi! Quanto amore!La vita mi ha insegnato che tutto può accadere. Che tutto può sempre succedere. Magari in un istante. Magari proprio in un momento come quello. Nell’istante che separa la nascita dalla morte. Che prende il nome di vita! Quasi a definire l’attimo come un momento, uno spazio dove conoscerci, amarci. Per poi, inevitabilmente, lasciarci. Per sempre.Questa vita, vissuta e donata, ci presenta situazioni alle quali non sappiamo dare una risposta. E che, con tutta sincerità, oggi io non pretendo più. Non ha senso cercare di capire. Non m’interessa ! Perché so che tu, Alvise, mi sei oggi diversamente vicino. So che sei con me in tutti i momenti delle mie giornate e di tutti quelli che ti vogliono bene. E allora ovunque tu sia, desidero farti giungere un bacio. Ed una carezza. Ed un forte, fortissimo abbraccio. Ti voglio bene.Tuo papà Umberto
Fondazione AlMa
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2019-03-10 11:03:47