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ALTRI DUE LIBRI DELLA COLLANA ALMA E SIAMO ARRIVATI A PRESENTARNE 12 La fede è come l’amore..., di Umberto Marotta. ricordando le parole di Paulo Coelho, l’autore desidera affermare che l’aver riposto fiducia nei tanti sostenitori della Fondazione dedicata ad Alvise gli ha permesso di sperare di ricevere nuove testimonianze, che gli hanno così permesso di chiudere gli occhi per un momento e di dire nuovamente e a voce alta: “Alvise… c’è posta per te”. Dunque fede e amore, due sentimenti che nascono dal cuore, da una certezza intima alla quale, in nessun caso, nessuno è disposto a rinunciare. L’amore si accetta senza timore, alimenta la nostra esistenza dando così vigore alla fede e tra quest’ultima e l’amore esiste una forte relazione ed empatia e in ambedue le situazioni sono il cuore e i sentimenti ad avere la prevalenza, non la ragione. Come tra il braccio e la mente, il rapporto fra cuore, sentimenti e ragione è sempre determinante. Appare quindi evidente che in qualsiasi situazione avere fede è un meraviglioso e unico atto d’amore. È proprio per questa fede dell’autore che state leggendo questo libro, e cioè per una sua sua convinzione nel voler raggiungere l’obiettivo auspicato qualche anno fa quando, nel decennale della salita in cielo del figlio Alvise, andò in stampa “C’è posta per te”: perché le promesse vanno mantenute, così da averlo messo per iscritto chiaro e tondo: l’autore era certo sarebbero arrivate altre testimonianze, tante da dare la possibilità di poter pubblicare un nuovo libro a lui dedicato. Missione compiuta, dunque: avete in mano la continuazione proprio di quel volume, tanto da potergli dire ancora una volta, come allora, quando era con noi, che è arrivata la posta che aspettava, e fargli così leggere altre lettere e mail conservate per lui. (Cod.011, pag. 192, 15 euro) Storie di fragilità, di Umberto Marotta. Dodici sono i racconti e trattano il tema della bipolarità con testimonianze che evidenziano come gli autori: Alessia, Ana, Daniela, Daniele, Erica, Ezio, Fabrizio, Marcello, Orietta, Paola, Roberto e Simona, oltre ad aver avuto la capacità di analizzare il vissuto dei protagonisti della loro storia, hanno compreso il significato del cammino della Fondazione AlMa. La speranza è che dopo aver letto queste pagine siano in molti a poter comprendere le dinamiche della loro “malattia”, a come farsi aiutare o a come aiutare chi è soggetto alla sindrome bipolare, a questa terribile patologia. L’obiettivo era di far emergere i volti delle due identità. Un altro tema affrontato è poi l’amore, in quanto, le oscillazioni umorali evidenziano notevoli difficoltà. Pare evidente che le condizioni di vita delle persone con questo disturbo non dipendono solo dalla gravità, ma anche dal grado di accettazione all’interno della società in generale. Gli autori, in molti casi, hanno voluto raccontarsi, presentando le proprie fragilità, ricche di emozioni, passioni e delusioni, con episodi euforici, per entrare poi all’improvviso in un banco di nebbia, dove l’orizzonte sembrava loro tutto uguale: grigio. Nel non sapere quale fosse la strada giusta, nelle fasi di depressione bipolare, l’unico rimedio sono state, per loro, le sostanze sedative, come l’alcool e le droghe per sopportare questa melanconia, che aggredisce l’anima con momenti di tristezza e debolezza, evidenziando sensazioni depressive che molti hanno provato quando non sono più riusciti a godere della vita, anche se avevano tutto e hanno avuto tanto. In queste testimonianze di vita non ci sono perciò vinti e vincitori, ma solo persone che, consapevoli della presenza di un lato oscuro, e cercando di tenerlo a bada, senza giri di parole hanno voluto raccontare cosa era successo senza nessun pudore. Dunque storie di verità che fanno riflettere sui valori che questa società, complessa e lontana dalle esigenze delle persone, dovrà prima o poi affrontare con forza, coraggio e umiltà, caratteristiche che molti pare abbiano dimenticato possano esistere. (cod.012, pag. 208, 15 euro)

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ALTRI DUE LIBRI DELLA COLLANA ALMA E CON QUESTI SONO 10 I LIBRI CHE VI HO PRESENTATO Un mosaico di ricordi di Umberto Marotta. Questo è il secondo dei libri dedicati ad Alvise e parla del ricordo dei tanti momenti vissuti insieme a lui, che in questo caso emergono solo grazie ai suoi scritti e agli articoli che dal 1992 al 2002 ci ha lasciato con una bella grafia, comprensibile e chiara. Una buona penna, si direbbe in senso giornalistico, ed è palese che meritassero la pubblicazione; seppure avvenga solo oggi, credo lo renderà felice, se lo aspettava. Alvise capirà anche il senso del titolo di questo libro, Un mosaico di ricordi, con le due parole, che ad una prima riflessione possono apparire quasi inavvicinabili, per il loro stesso significato, proprio perché ogni ricordo è diverso dall’altro come le emozioni che ogni persona vive, magari per lo stesso motivo ma in maniera diversa. La pubblicazione inizia con alcune frasi della bellissima canzone di Lucio Battisti: “Capire tu non puoi… tu chiamale se vuoi… emozioni”. Parole bellissime, che tornano alla mente, perché danno vive, profonde e intime “Emozioni” come evoca il testo della canzone, che tutti conosciamo e amiamo. La raccolta complessiva esprime sentimenti e sensibilità diversi fra loro e nello stesso momento riesce a raccontarci il suo modo di interpretare fatti e comportamenti, ma anche a far emergere solo in parte i tormenti della sua anima. D’altra parte la vita è ricordo, ed è facile ripercorrerne la parte esterna; molto più difficile è esternarne l’interiorità. Ma è facile convenire che il senso e l’essenza della vita risiedono nella unità e nella interdipendenza delle due parti. La condizione interiore di una persona, la sua pace, la gamma dei sentimenti che predominano nel suo spirito, spesso sono fattori determinanti nel prendere certe decisioni o compiere certi atti. Ma la loro individuazione è molto complicata, irrazionale e lontana da ogni giudizio o pregiudizio umano a noi conosciuto. E allora non rimane, come dice Battisti, che domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore come la neve non fa rumore. Capire tu non puoi… tu chiamale se vuoi… emozioni… (Cod. 09, pag. 192, 15 euro) Cento messaggi per l’aldilà di Umberto Marotta. Con questo libro l’autore intende far pervenire al figlio, che immagina possa ascoltarlo, “il messaggio della Fondazione a lui dedicata” e lo fa analizzando alcuni temi riferiti alla vita dopo la vita, alla comunicazione con l’aldilà e mettendo in evidenza le tante domande che si è posto nel rapporto con la propria fede, ammettendo di non avere competenze scientifiche nell’affrontare il tema di questa particolare comunicazione. Lo fa poi citando “La vita è sogno” di Calderón de la Barca, memorizzando nel “sonno” gli oltre “cento messaggi” che alla fine, tutti insieme, hanno uno stesso simbolico significato, che è la testimonianza dell’impegno nel condurre il cammino di AlMa, la Fondazione dedicata al figlio. In una prima parte del suo lavoro l’autore racconta con parole semplici come gli uomini non possano fare a meno di vivere senza cercare delle risposte esistenziali che riguardano la propria vita sulla terra, ma anche cosa succede dopo la morte, cercando di capire se esiste una vita dopo la vita. Un tentativo che può trovare risposta solo se si impara a guardare nel proprio intimo, dentro a sé stessi, scoprendo che, oltre a un universo visibile, ne può esistere un altro. Solo così si può dare risposta, non solo alle tante domande inespresse, ma anche al dolore, al lutto e agli eventi della vita. In tutti esiste il desiderio di sapere qualcosa di più su cosa succede dopo la vita terrena e, per dare risposta ai tanti dubbi, è possibile solo riuscire a comprendere nel proprio intimo fenomeni e situazioni personali. In sintesi è necessario avere fede. (Cod.010, pag. 192, 15 euro)

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ALTRI DUE LIBRI DELLA COLLANA ALMA CON QUESTI SONO OTTO I LIBRI CHE VIA ABBIAMO PRESENTATO Il Disturbo bipolare di Gioia Nibbio. Cosa è il disturbo bipolare? È ereditario? Che cosa è la mania? Disturbi dell’ansia e disturbo bipolare: quale rapporto? A che età e come si manifesta? Ed è una condizione rara? Quante sono le persone che soffrono di questa patologia? Difficoltà di memoria e concentrazione: è disturbo bipolare? Fame nervosa, stanchezza, mal di testa, poco appetito, insonnia, stato d’animo euforico, aumento di autostima, un cervello che “pensa a tremila”: sono tutti segnali del disturbo bipolare, o della depressione? Che rapporto c’è con la creatività? È follia? Le persone che ne sono affette manifestano una creatività superiore al resto della popolazione ed è molto frequente fra scrittori, pittori ed artisti? E lo erano Mozart, Van Gogh, Leopardi, Virginia Woolf, Hemingway, ed oggi lo sono Mel Gibson e Robbie Williams? Che ci sia davvero un legame con il talento artistico? Quali sono i fattori predisponenti? Genio e sregolatezza: è disturbo bipolare? E il suicidio è un evento raro nel disturbo bipolare? I familiari dei pazienti hanno maggiore probabilità di sviluppare il disturbo stesso? Si può guarire? Può essere associato ad altri disturbi della sfera psichica? Quale rapporto con la schizofrenia? Una persona depressa può avere in realtà questo disturbo? Possono essere presenti deliri e allucinazioni? È una patologia grave e si può curare? Quale il rapporto con gli psicofarmaci? La psicoterapia è una scelta obbligata? Qual è la differenza fra psicologo, psichiatra e psicoterapeuta? Quando si deve pensare di ricorrere ad uno specialista? Con questa pubblicazione si è deciso di affidare ad una giovane ricercatrice una analisi scientifica del disturbo bipolare, corredata da una approfondita bibliografia, per cercare di inquadrare il tema, rinviando ad un prossimo volume una puntuale risposta ai quesiti suesposti. (Cod.o7, pag. 176, 15 euro) C’è posta per Te di Umberto Marotta. Il libro è il primo dei quattro dedicati ad Alvise, per un’esigenza personale del padre di farlo ricordare. È una semplice raccolta di testimonianze di chi ha conosciuto Alvise, con la speranza che i lettori possano ritrovarlo, magari per un attimo, in una delle tante e diverse situazioni che vengono raccontate. Un libro scritto a più mani, da persone che in molti casi non si conoscono fra loro, ma che hanno in comune l’averlo frequentato, anche se in ambienti ed età diverse, e che di certo hanno desiderato attestare quanto gli hanno voluto bene. E l’idea nacque così, fin da quei primi mesi del 2002, da quando abbiamo ricevuto lettere e mail che parlavano di lui, per ricordarlo e farlo ricordare nel tempo. (Cod.o8, pag. 208, 15 euro)

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