Vint Cerf lancia l'allarme: "Dietro di noi un deserto digitale, un altro Medioevo. Se tenete a una foto, stampatela". La tecnologia digitale rischia di trasformare il ventunesimo secolo in un nuovo Medioevo, un'epoca quasi inaccessibile alla storia. Un allarme paradossale, ancora di più considerandone l'origine: il Dottor Vinton "Vint" Cerf, uno dei "padri di internet", oggi vicepresidente di Google, dove lavora da dieci anni con la carica di "Chief Internet Evangelist". Bene, ora Cerf ci mette in guardia sul "buco nero" verso cui, inconsapevolmente, ogni giorno spingiamo i nostri documenti più cari e importanti: testi, fotografie, video che parlano delle nostre vite, ma anche documenti legali, testimonianze, informazioni preziose per chi – nel secolo prossimo o in quelli a venire – cercherà di capire qualcosa di noi e della nostra storia. Ritrovandosi con un pugno di mosche in mano, a meno che il concetto di "preservazione digitale" non entri alla svelta nei nostri cervelli. La questione è presto detta, ha spiegato Cerf: "Via via che i sistemi operativi e i software vengono aggiornati, i documenti e le immagini salvate con le vecchie tecnologie diventano sempre più inaccessibili. Nei secoli che verranno, gli storici che si troveranno a guardare indietro alla nostra era potrebbero trovarsi davanti a un "deserto digitale" paragonabile al Medioevo, un'epoca di cui sappiamo relativamente poco a causa della scarsità di documenti scritti.
Boom di giovani che tornano a lavorare nei campi: siamo i primi in Europa. La terra torna ad attrarre braccia italiane. Lo evidenzia un’analisi della Coldiretti dalla quale emerge un aumento record dell’8,32% delle compravendite di terreni agricoli, con 57.284 operazioni nel primo semestre del 2018, superiori di oltre quattro volte i 13.624 atti di acquisto dello stesso periodo per i terreni edificabili. Il Rapporto si basa su dati statistici notarili dai quali si evidenzia il buon andamento delle aree agricole, che si ritrova anche nelle donazioni che aumentano del 2,1%. Si tratta di un segnale positivo, sottolinea Coldiretti, peraltro confermato dal fatto che dopo cinque anni di continue svalutazioni il prezzo della terra in Italia è tornato ad aumentare nel 2017 ed ha superato i 20mila euro per ettaro; questo anche se resta una forte differenziazione territoriale.“Un dato questo – commenta il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – che evidenzia la rinnovata attrattività della campagna che andrebbe incentivata anche agevolando gli operatori del settore primario delle aree montane, a partire dalla defiscalizzazione dell’Iva in manovra per tutto il comparto zootecnico; questo per favorire il presidio del territorio e prevenire il dissesto idrogeologico”. (dal web)