Enzo Zevini

Top Founder President

Enzo Zevini

Top Founder President

Tra una speranza e una promessa il tempo passa nell'attesa che qualcosa si manifesti all'improvviso: una passione, un amore, la realizzazione di un sogno. L'urgenza succhia aria dai polmoni stanchi, strappa desideri che perdono colore, sbiadiscono come luci al neon che sfrigolano di corrente usata a vuoto, fiaccata da fallimenti e sensi di colpa di chi avrebbe voluto stralci di vita che non sono stati, gettando ombre anche dove buio non c'è. Fermi nell'attesa che la vita ci restituisca quello che ingiustamente ci ha tolto. Non sono le sconfitte, ma il dubbio che mettiamo al nostro valore, Il pensiero di non valere abbastanza che si insinua sordo in ogni strato del nostro essere. Il ripetersi quanto siamo sbagliati o quanto la vita è stata ingiusta rischia di diventare una verità che verità non è, un abitudine. Le menzogne che ci raccontiamo sono come acido che corrode l'anima fino a spegnere la luce. Anche se solo un tizzone sotto la cenere ancora illumina flebile la notte nel freddo dell'inverno, vale sempre la pena continuare a soffiare.

Enzo Zevini

Top Founder President

Due giugno 1981. È la notte di un martedì iniziato da poche ore. Sulla Nomentana una Volvo invade l'altra corsia e sì schianta contro un camion. Alla guida della Volvo Salvatore Antonio Gaetano: in arte Rino Gaetano, uno dei cantautori più controversi della musica italiana. I miei ricordi vanno al lontano 1978, quando vestito con grembiule blu e fiocco rosso al collo intonavo quella che al tempo era la sua canzone più nota, l'avevo imparata a memoria: Gianna. Tre anni più tardi Rino se ne andava per sempre. C'è un mistero sulla morte di Rino Gaetano. Non sono pochi quelli che affermano sia stato assassinato. Vero è, che i testi delle sue canzoni, che a un primo ascolto sembrano non avere un senso, si cela un messaggio di protesta verso il mondo politico finanziario di quegli anni, canzoni quasi sempre cadute nelle maglie della censura: testi, aggiungo io, molto attuali, anzi, profetici direi. Qualcuno asserisce una sua appartenenza alla massoneria: pentito sembra ne uscì anni più tardi, ma con delle informazione che inseriva, celate ma non troppo, nelle sue canzoni: forse solo chiacchiere. In quanto a profezie, c'è n'è una che lascia esterrefatti. La ballata di Renzo, canzone scritta da Rino nel 1970, pubblicata solo nel 2007. Rino racconta la sua morte. Renzo ha un incidente in macchina, ferito viene portato in ordine ai seguenti ospedali capitolini: San Camillo, San Giovanni, Policlinico Gemelli. Viene rifiutato da tutti e tre i nosocomi. Renzo muore all'alba. Addirittura gli viene negata anche la sepoltura al Verano, cimitero della capitale. È esattamente quello che si è verificato undici anni più tardi, mancata sepoltura compresa. Una precisione degna di un copione rivelatosi realtà. Caro Rino, senza le tue canzoni, il cielo è molto meno blu, sbiadito come il ricordo di quel grembiule che indossavo trentotto anni fa. Ma la speranza di un mondo migliore è l'ultima a morire. Ez69 foglinediti

Enzo Zevini

Top Founder President

"Tutte le scelte che non facciamo determinano una svolta nella nostra vita. Ma se potessimo seguire le persone che non siamo stati? Se potessimo pedinarle, e poi soprattutto ascoltarle, parlarci insieme, invitarle a cena, cosa succederebbe davvero?" Maria Perosino - Le scelte che non hai fatto -

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34