Enzo Zevini

Top Founder President

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Il segreto della felicità? Decidi quale sono le cose che vuoi smettere di fare: poi smetti di farle. Foglinediti

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La parte autobiografica della mia raccolta di racconti, #asimmetriedellanima un pensiero per mia madre che dedico a tutte le mamme, in particolare a quelle che non ci sono più, figure indelebili nei nostri cuori. Sei Aprile Non ho mai scritto di te, non ci sono riuscito. Ci ho provato, ma non sono mai andato oltre un rigo. La stessa cosa è successa con mio padre, Il ricordo scritto è venuto fuori solo ventisei anni dopo la sua morte. È strano come scrivere di chi abbiamo amato riesca così difficile. Magari succede solo a me. Quando hai chiuso gli occhi per sempre, cinque anni fa, me lo aspettavo. Me lo dicesti a Novembre: - Al prossimo febbraio non ci arrivo. - E per la prima volta ti ho preso sul serio, lo diceva la tua voce, il tuo sguardo; la morte aveva smesso di farti paura. Così è stato. Due mesi dopo, il venti gennaio, te ne sei andata. Poco tempo fa ho fatto un corso sulla biografia, sì, adesso scrivo. Lo so, non lo avresti mai immaginato vero? Nei giorni precedenti al corso ho preso le poche foto di famiglia che ho, quelle che raccontano di te, di mio padre, dei miei fratelli. A guardare quelle immagini, qualcosa dentro di me si è mosso: è stato come aprire un rubinetto dove da tempo non scorre più acqua. E finalmente ho scritto di te, nello stesso giorno in cui avresti compiuto ottantuno anni, Il sei Aprile. Forse un caso, oppure no. Mentre scrivevo ti ho visto, un sogno a occhi aperti. Ero seduto sulla spiaggia, guardavo il mare. Ti sei venuta a sedere al mio fianco. Avevi sedici anni nella foto che avevo davanti, quella abbracciata all’uomo che sarebbe diventato tuo marito, mio padre. Ti ho chiesto se eri felice. Mi hai guardato sorridendo. Aspettavo una risposta, una parola, ma tu hai continuato a sorridere. Ti sei alzata andando incontro al mare. Prima di entrare in acqua ti sei voltata verso di me con la stessa espressione di come eri apparsa, senza darmi una risposta. Sai, qui negli ultimi anni vogliono tutti essere felici, credo che abusiamo così tanto di questa parola da averne perso il significato. Anche tu avrai provato gioia, dolore, amore, odio, un po’ come tutti gli esseri umani. Non lo so se sei stata felice, come non so se lo è stato mio padre. Comunque sia andata avete vissuto e lasciato tracce, ricordi indelebili del vostro passaggio. Avete generato vita che scorre in me. Vedo gli effetti della vostra esistenza ogni volta che mi guardo allo specchio: nei tratti inconfondibili sul volto, nel battito del mio cuore, nel sangue che scorre nelle vene, nell’aria che trattengo nei polmoni quando riaffiorate nei miei pensieri. E in tutto questo ci sei ancora, in quel sorriso ho immaginato il significato, o forse solo quello che ho voluto vedere. Felice o no è stata una vita, una storia, non solo tua, anche quella venuta dopo: imprescindibile dal tuo passaggio su questa terra. Ho un debito di riconoscenza nei tuoi confronti, il debito che ogni figlio deve alla propria madre. Grazie Teresa. #asimmetriedellanima

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Non possiamo cambiare le persone che ci circondano, ma possiamo circondarci di persone diverse. Foglinediti

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