Enzo Zevini
Top Founder President
Abbiamo una strana capacità, quella di abituarci facilmente a situazioni, cose e persone, con l'obiettivo per niente conscio di semplificarci la vita. Se non avessimo tale capacità, ogni singola azione sarebbe un gran dispendio di energia per il nostro cervello. Creare automatismi è una prerogativa dell'essere umano. Ci "programmiamo" per assolvere al meglio compiti quotidiani costruendo modelli a noi più congeniali. E questa abilità è una fortuna, ma anche uno dei limiti più grandi con cui ci dobbiamo rapportare. Virginia Satir diceva che la maggior parte delle persone crede che l'istinto più forte sia quello di sopravvivenza, ma non è così. L'istinto più forte è quello di aggrapparsi a ciò che ci è più familiare. Quando replichiamo un'abitudine, che sia un'azione o un modo di pensare, stiamo rinforzando una traccia, un solco, un'autostrada di facile e comodo accesso che la nostra mente usa per svolgere una serie di azioni in maniera automatica, questo senza soffermarci a chiedere se è funzionale o meno alle nostre necessità. Per quanto la parola "programmazione" sembra non essere adatta se usata per gli umani, è così che noi funzioniamo. La parte interessante sta nel sapere che ogni schema da noi creato può essere sostituito con qualcosa di migliore. Se consapevolizziamo questo aspetto, più che un limite, questa capacità può trasformarsi in una possiblità di cambiamento. Anche la tendenza all'infelicità può essere semplicemente un'abitudine: una serie di azioni e adattamenti che noi stessi mettiamo in atto, oppure memorie, ancore del passato a cui continuiamo a fare riferimento. Fortunatamente è vero anche il contrario. Cioè che la tendenza alla felicità, spesso, è solo un modo di pensare a cui siamo abituati, che non ha niente a che vedere con quello che ci succede. Quando la vita non scorre come desideriamo, quando le cose che non vogliamo si ripetono con una certa frequenza, non rimane che porci la domanda: Le mie abitudini, le cose che ritengo familiari, sono di sostegno a vivere la vita che voglio? Foglinediti
Enzo Zevini
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Il tempo che dobbiamo recuperare non è quello passato, ma quello mai vissuto, che deve ancora iniziare. Foglinediti
Enzo Zevini
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